martedì 31 dicembre 2013

Buon 2014!


Ho finito di cenare alle 21, indosso già il mio pigiamone antistupro (anche se basto già solo io come antistupro), niente intimo rosso, ma nero perché è più elegante e poi si intona al mio umore e probabilmente al nero della mia anima. Non ho ancora deciso se andrò a dormire al termine di questo post o se invece cazzeggerò sul web, ma probabilmente o mi guardo un film al pc o leggerò un libro. Non escludo la possibilità di spupazzarmi il Re e la Regina, anche se ciò significherebbe sorbirmi probabilmente quello schifo di trasmissione su RaiUno, a meno che non decidano di spupazzarsi a vicenda e allora mi eclisso. Diciamo che quest'anno è un assaggio di ciò che mi attende per il futuro: triste e solitario. Ci farò l'abitudine come sto facendo con il resto. Alla fine ci si abitua anche al peggio, sarà forse questo che significa sopravvivere? Quest'anno non me la sento di andare al concerto in piazza a C., nonostante ci sia Vinicio Capossela che adoro, potrei scoppiare a piangere a dirotto se mi cantasse "Ovunque proteggi", col rischio di non smettere mai più. Troppi ricordi, troppe emozioni e troppi pensieri andati a male che farebbero a braccetto con i miei sogni infranti e i miei desideri più reconditi. Ormai non piango da più di un anno e mezzo abbondante, non so se sia una cosa positiva o negativa; ma è un modo di auto-proteggermi perché ho paura di perdere altri pezzi di me.
Oggi non ho voglia di fare bilanci perché probabilmente non riuscirei ad essere obiettivo, però posso sbilanciarmi nel dire che rispetto al 2012, l'anno orribile per eccellenza, il 2013 è stato per alcuni aspetti decisamente meglio perché forse almeno ho capito cosa voglio fare da grande e cosa non avrò mai, tipo un Amore tutto mio, dei figli e una famiglia tutta mia. Magari di bilanci sull'anno appena trascorso saranno oggetto del mio primo post del 2014, in cui scrivo un po' cosa vorrei realizzare in questo 2014 ormai prossimo e alle porte. Forse dovrei avere dei buoni propositi da realizzare, ma così su due piedi non saprei e sono un po' in tilt e allora mi fermo qui:

Brindo al nuovo anno che sta per arrivare, 
possa questo 2014 essere l'anno della svolta per tutti
dove ogni desiderio si realizzi, dove la chiarezza regni sovrana
e la Felicità la faccia da padrona.
Auguri!!!


You do what you love, and fuck the rest. 
(Little Miss Sunshine)


Ever wonder ’bout what he’s doing
How it all turned to lies
Sometimes I think that it’s better
To never ask why

Where there is desire there is gonna be a flame
Where there is a flame someone’s bound to get burned
But just because it burns doesn’t mean you’re gonna die

You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try

Yeah
Yeah, Yeah

Funny how the heart can be deceiving
More than just a couple Times
Why do we fall in love so easy
Even when it’s not right

Where there is desire there is gonna be a flame
Where there is a flame someone’s bound to get burned
But just because it burns doesn’t mean you’re gonna die

You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try

Ever worry that it might be ruined
And does it make you want to cry
When you’re up and you’re doing what you’re doing
Are you just getting by
Tell me are you just getting by, by, by

Where there is desire there is gonna be a flame
Where there is a flame someone’s bound to get burned
But just because it burns doesn’t mean you’re gonna die

You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try

Ahhh Ahhh Ohhh
Ahhh Ahhh Ohhh

You got to get up and Try, Try,Try
You got to get up and Try, Try,Try

P!nk (Try - Album: The Truth About Love - Anno: 2012)

sabato 28 dicembre 2013

Gli auguri di Colton Ford per il mio compleanno


Da poco più di mezz'ora è passato il mio compleanno, per l'esattezza era il numero trentatrè. In passato avrei detto che sarebbe stato il 20+13 compleanno, ma ormai non ha più senso né scomporlo né nasconderlo. Anche se la mia età anagrafica è quella, la  mia età reale varia vertiginosamente di giorno in giorno: a volte mi sembra di averne 17, altre volte mi sembra di averne 100. Sono cambiate un bel po' di cose dal mio ultimo compleanno (e dal post che scrissi un anno fa, per l'amarezza e la delusione dei mancati auguri da parte di RdS), peccato solo che i cambiamenti che ci sono stati non coincidano con la lista cartacea che mi ero fatto con i buoni propositi annessi e gli obiettivi da raggiungere, tutti indistintamente falliti a partire dal numero minimo prefissato di libri da leggere in un anno fino ad arrivare alla conquista di un'agognata indipendenza economica, passando per un Amore tutto mio. Niente di tutto ciò. Forse sarà il caso di scriverci un post a parte, qua voglio ringraziare tutti gli amici e le amiche che mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno (gioco d'anticipo e ringrazio chi me li farà in ritardo perché ammetto che la data del mio genetliaco sia messa a cavallo tra le feste natalizie e di solito passa inosservato). Grazie di cuore, in particolare oggi vorrei ringraziare il dolcissimo Chagall, che nella sua immensa bontà ha assorbito senza colpo ferire le mie lagne e i miei sfoghi odierni, con un'immensa pazienza; un altro grazie di cuore va al meraviglioso JC che conoscendo la mia insana passione per quel gran gnocco di Colton Ford, gli ha chiesto via twitter di farmi gli auguri di buon compleanno e quel grand'uomo me li ha fatti sul serio:


Anche se Colton Ford non me li avesse fatti, il gesto di JC è stato inaspettato e molto carino. Grazie! Ho ricevuto gli auguri da tante persone a cui voglio bene e che stimo, ma anche da persone che conosco poco ma mi hanno inondato lo stesso con il loro affetto. Grazie di cuore! 

Paradossalmente, anche quest'anno mancano degli auguri che mi avrebbe fatto piacere ricevere e sono quelli di Raggio di Sole, sopravviverò lo stesso anche senza i suoi auguri, ciò non toglie che ci sia rimasto male di nuovo. Siccome so che leggi il mio blog con certezza perché tanto fesso non sono, altrimenti perché continuo a postare il link su facebook se non per te, visto che è anche l'unico modo indiretto per comunicare (ammesso e non concesso che sia comunicare il postare un link e tu che leggi il post senza commentarlo), anche perché non voglio passare sempre per quello che vuole tagliare tutti i ponti ad ogni costo, o quello che ti ha cacciato dalla mia vita perché sei stato tu che l'hai fatto da solo visto che la mia porta è sempre aperta (sto solo cercando di fare a meno di te visto che purtroppo sei inaffidabile) e né voglio dare la colpa (de che?) a qualcuno, però il fatto di sapere che mi leggi mi ha portato inevitabilmente a non scrivere post per non ferirti e/o per non urtare involontariamente la tua sensibilità, ma finendo per ferire me e per urtare la mia sensibilità. Siccome non mi va di dovermi aprire un altro blog per non sentirmi censurato, anche se poi non mi hai mai censurato, il regalo che mi faccio è di sentirmi libero di scrivere ciò che mi va in questo mio piccolo angolo personale nel web, ergo anche che ci sono rimasto male per i tuoi mancati auguri e se ti fa male son cazzi tuoi. Mi rode solo il fatto che ancora io continuo a rimanerci male, quando dovrei semplicemente fare spallucce come per tutti quelli che puntualmente se lo dimenticano e mi deludono. Non so se salterai questo post, come hai fatto con quello dell'anno scorso; non mi importa se smetterai di leggere il mio blog, lo scrivo per me. Lo scrivo per riappropriarmi di questo blog, e di conseguenza di me, e di quei pezzi di me in fratumi che non so ancora se valga la pena ricomporre o gettarli via.



All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

But these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you

I climbed across the mountaintops
Swam across the ocean blue
I cross over lines and I broke all the rules
And baby I broke them all for you

Oh because even when I was flat broke
You made me feel like a million bucks
You do, I was made for you

You see the smile that's on my mouth
It's hiding the words that don't come out
All of the friends who think that I'm blessed
They don't know I'm in this mess

No they don't know who I really am
And they don't know what I've been through
Like you do, and I was made for you

All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

Oh but these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you
Oh yeah, and it's true that I was made for you


Sara Ramirez (The Story - Album: Grey's Anatomy: The Music Event - Anno: 2011)

martedì 24 dicembre 2013

Buone Natale o quello che vi pare!


Avrei voluto che questo Natale fosse speciale perché ci fosse qualcosa da festeggiare, qualcuno da abbracciare, nuove storie da raccontare... Non sarà così: l'influenza e la febbre imperversano, niente storie da raccontare, il solito posto vuoto accanto a me a tavola... Dovrei smettere di pensare ogni volta che questo sarà l'ultimo Natale passato così controvoglia, con la tristezza e la solitudine a fare da padroni indiscussi, accanto ai soliti vecchi vuoti formalismi tradizionali. Quest'anno non ho scritto neanche la solita stupida letterina a Babbo Natale, non credo servirebbe poi a qualcosa e tanto il solito gnocco di turno lo posso pubblicare lo stesso, come ho appena fatto in apertura di post. Non mi aspetto più niente, non credo ci siano margini di miglioramento, di sicuro si può peggiorare solamente e allora questa non è altro che una semplice tacchetta in più per dire che si sopravvive anche a questo Natale in crisi. Mi piacerebbe essere piacevolmente sorpreso, ma a quanto pare sembra che, negli ultimi anni, nella mia vita i due termini non possano coesistere nella stessa frase con accezioni positive. Non so se perdere la speranza sia un notevole passo indietro, ma ormai sono talmente abituato a sguazzare nel peggio che mi ci sono assuefatto. Non so cosa mi riserverà il futuro, di sicuro non era come me lo immaginavo; ma poi il punto non è la discrepanza tra realtà e immaginazione: in fondo i sogni possono evolversi come le persone che li fanno. Piuttosto, non riesco ad essere felice perché non c'è nulla per cui esserlo. Non mi consola neanche il pensiero del "c'è chi sta peggio di me", dovrei rallegrarmi del fatto che ci sono altri infelici e azzardarmi in una stupidissima classifica di sfiga e/o di fortuna? Bah! È illogico e molto ma molto stupido.
Sarebbe bello riuscire ad avere lo stesso candore fanciullesco e la stessa gioia che si provava nell'attesa e che ormai ho perso da tempo. In effetti, sarebbe bello poter riprovare di nuovo quella gioia impaziente che ti fa rallegrare il cuore, che scandisce il tempo, che ti fa sussultare, racchiuse nell'attesa di qualcuno o di qualcosa. Le stesse emozioni della Volpe che attende il suo appuntamento rituale col Piccolo Principe. Quelle emozioni mi mancano da così tanto tempo, probabilmente, difficilmente li proverò ancora; non perché mi sia chiuso in una torre dorata a scimmiottare la Signora di Shalott, ma semplicemente non credo esista qualcuno che mi ami sul serio, né in questa vita, né in quelle passate e né in quelle future. Se esiste il Grande Amore per ogni persona, io rientro tra le eccezioni che ne confermano la validità e la fondatezza della regola.
Ma basta con questi pensieri, mi rituffo sui libri con la speranza di non fallire almeno dal punto di vista professionale, altrimenti che campo a fare?
Nella speranza che queste feste siano migliori delle mie, visto che sono iniziate col piede sbagliato, ne approfitto per augurarvi:

 Buon Natale, Buone Feste o Buon Quel Che Vi Pare!


I'm on my knees
Only memories
Are left for me to hold

Don't know how
But I'll get by
Slowly pull myself together
(I'll get through this)

There's no escape
So keep me safe
This feels so unreal

Nothing comes easily
Fill this empty space
Nothing is like it seems
Turn my greif to grace

I feel the cold
Loneliness unfold
Like from another world

Come what may
I won't fade away
But I know I might change

Nothing comes easily
Fill this empty space
Nothing is like it was
Turn my grief to grace

Nothing comes easily
Where do I begin?
Nothing can bring me peace
I've lost everything

I just want to feel your embrace

Kate Havnevik (Grace Master - Grey's Anatomy 2)

domenica 22 dicembre 2013

Come le renne di Babbo Natale


Non aggiorno il blog da un bel po' e incomincio a chiedermi se non sia meglio chiuderlo definitivamente e cancellarne l'esistenza insieme a tutto il resto. In questo periodo mi sento un po' come le renne di quel sadico di Babbo Natale: sfruttato fino all'osso e stanco morto. Fine novembre e questo dicembre sono stati impegnativi, la festa di laurea di mia sorella è stata "bella" e stancante, di sicuro mi è servita a riaffermare che meno pratico i parenti materni e meglio sto, se poi penso che in comune ho parte del dna, mi viene la nausea. Sarà che ho un sacco di cose da fare e da studiare, sarà che sono in alto mare (ieri ho perso un'intera mattinata a compilare stupidi format burocratici per l'università privi di una reale utilità), devo ancora farmi un programma dettagliato su come rendere più proficue queste vacanze (si fa per dire) di Natale. Ci sarebbero tante cose da raccontare, ma non so perché poi arrivo qui e non riesco a buttar due righe, a postarle sul blog senza che prima abbia premuto il tasto delete. Comunque tra le tante cose, ho ripreso/iniziato un corso che avevo lasciato a metà il maggio scorso per il mio breve soggiorno piemontese ad Acqui Terme. Ovviamente, come volevasi dimostrare, la maledizione dei ragazzi cessi incombe inesorabilmente su di me, per cui, nonostante ci siano new entry maschili di una certa consistenza, non ce n'è manco uno vagamente interessante, figuriamoci carino. No, non sono io che ho gusti difficili. Sono sempre più asessuale non so se per fattori genetici o semplicemente per cause ambientali. Va be' ormai ci sono abituato, solo che mi preoccupa il fatto che ancora ci spero e ciò è un male, oltre al fatto che non va per nulla bene. Degno di nota è che con un cappotto vintage del Re, mi sono sentito un gran figo, cosa che non mi capitava da una vita, probabilmente sarò sembrato ridicolo agli occhi estranei, ma per un po' mi son sentito "carino" e in pace con me stesso. Peccato che mi vada un po' stretto e che quel po' di chili che avevo perso prima della laurea di Kitri li abbia ripresi con gli interessi e ancora non sono iniziate le abbuffate natalizie e per giunta c'è di mezzo il mio compleanno. Sob! No, dico, sto per compiere gli anni di Cristo, dovrei far miracoli ed essere nel fior fiore della mia bellezza (esteriore ed interiore), dovrei dare il meglio di me e invece... Boh! Continuo a sentirmi una schifezza: sbagliato, cesso, scemo, sfigato, solo e blablabla. Sarà che è anche tempo di bilanci, o comunque si è soliti farli ed io non mi esimo dal farli, e il risultato è sempre più che negativo. Va sempre peggio ed io mi aggrappo a quel che trovo per non sprofondare. Se non è questa una sconfitta... Poi le feste mi amplificano le assenze e le distanze tra ciò che vorrei e ciò che al momento ho: son sempre distante, con un divario pazzesco e la forbice del gap aumenta (va be' fatemi fare lo sborone con qualche parolone). Che ci provo non basta, non a me, anche perché i risultati hanno la pagina dedicata fissa su Chi l'ha visto?
Non va meglio neanche su quelle stronzate di oroscopi che gironzolano in giro, tipo quello su SkyTg24 mi dice che dal punto di vista amoroso nel 2014 sarà una schifezza almeno fino a giugno, be' non bisogna mica essere astrologi per dirmelo: lo vedo già da me che sono un caso senza speranze. Oppure c'è quello di Rob Brezsny sull'Internazionale per questa settimana che mi invita ad eliminare le mie inibizioni, quando a me basterebbe trovare l'altra mia metà per togliermele, ammesso che ci siano...


Va be', mi consolo col fatto che sembra mi sia arrivato un rimborso spese per un corso che feci due anni fa (praticamente se sono 50 € è già un miracolo, ma in tempo di magra non si butta via niente).
Per il resto... Per il resto potrei copia-incollare un qualsiasi post precedente a caso che tanto non sbaglierei, alla fin fine è sempre un disastro perché sono un disastro. I miei prossimi obiettivi sono: arrivare sano e salvo al 7 gennaio, non sentirmi solo (ahahahahahahahahahah! Questa l'ho sparata grossa!),  ma prima ancora non rimanerci male per il mio compleanno per gli auguri che non riceverò. Su quest'ultimo punto, il fatto che su uno stupido test farlocco mi dica che ne dimostro 17, probabilmente ci sta tutto: immaturo a 360° e oltre.


So you think that I'm harder than easy,
and you find me as strange as the truth
I'm as guilty of judging as you are
but the difference is I don't judge you


You believed in your fairy tale endings,
now you find yourself down on your knees
Like a rock that's been changed by the ocean,
or a shipwreck lost out at sea.


Sing me a love song
I'm your man
I will always love you the best I can

In our story of riddles and poems,
every word that you speak tastes like stone.
Like a melody sang my a jester,
some are stolen some are your own


At the end of the day when you're lonely
after begging to be left alone
you can look at this world as your kingdom,
if you want you can make me your home


Sing me a love song
I'm your man
I will always love you the best I can


Hold me close, doll
let me go
I will will always love you the most

Sing me a love song
I'm your man
and I will always love you the best I can...


Jack Savoretti (Harder Than Easy - Album: Harder Than Easy - Anno: 2009)

mercoledì 4 dicembre 2013

Pioggia di dicembre


La pioggia è il sottofondo musicale che mi accompagna più spesso in queste ultime settimane. Settimane in cui ho avuto conferma della mia capacità innata di fare terra bruciata attorno a me. Deve essere per forza colpa mia e del mio caratteraccio se ogni volta mi riduco così, a rovinare tutte le mie amicizie. Non capisco se lo faccio coscientemente o inconscientemente, sta di fatto che lo faccio. Credo che accanto alle collezioni di figuracce, di delusioni e di amori infelici perché non ricambiati, debba aggiungere anche questa collezione di terra bruciata. Si dice che si raccoglie ciò che si semina, evidentemente merito tutto questo male, tutto questo schifo, perché avrò seminato solo schifo e malvagità in vita mia. Non so spiegarmelo diversamente. Forse sono bipolare e allora si spiegherebbero tante incongruenze nella mia personalità, i miei sbalzi d'umore e tante altre cose. Non me l'aspettavo, non in questo modo, ma è successo ancora. Come un déjà vu, si rispettano solo le mere e vuote formalità per non dare adito a maldicenze perché le apparenze sono importanti e guai se in realtà si è incrinato tutto il rapporto, riducendo il tutto in cocci. A furia di sguazzare nel peggio, ci si abitua ad esso e neanche ci si fa più caso perché diventa la normalità. La mia normalità è fatta di peggio e di schifo. Sopravviverò! Sopravviverò come ho sempre fatto. Contavo di riuscire a creare qualche rapporto di amicizia più profondo, invece dovrò accontentarmi di quei rapporti superficiali tendenti alla convenienza reciproca, frutto della casualità che ci ha messo nella stessa barca e nella stessa situazione. Cinque anni sono lunghi da passare così, soprattutto se interagisci per lo più con gente a cui non affideresti neanche le ceneri del tuo gatto o le sue eventuali pulci (per fortuna non ho figli e non rischio di mandarli con delle capre così come maestre!). Va be', c'è ancora tempo e possibilità di trasformare qualcun'altra conoscenza, in un'amicizia sana o almeno lo spero. Mi rendo conto che in questo momento della mia vita avrei più bisogno di un'amicizia maschile in carne ed ossa, possibilmente coetaneo o comunque con un mondo simile al mio, ma con la solita fortuna che mi ritrovo bazzico sempre luoghi dove il gentil sesso è in netta predominanza. Non parliamo se poi volessi cercare in quella stretta cerchia un fidanzato! E pensare che questo corso di laurea a cui sono iscritto, non dovrebbe essere gettonatissima da maschi etero... Si sa che io sono sprovvisto di gaydar, o se l'avessi funzionerebbe malissimo, ma ho come il sospetto che io sia asessuale, motivo per cui non saprei neanche che farmene. Penso di essere asessuale perché nonostante i pochi ragazzi carucci che ci sono, non mi stimolano niente al di là di un semplice e banale apprezzamento estetico. Idem le ragazze. Va be' che ho gusti strani e che preferisco un bel cervello funzionante e qualche addominale in meno, piuttosto che un cervello bacato con addominale definito (che poi se ha entrambi, tanto meglio), però... Ecco, se non sono capace così dal vivo qualcuno mi spieghi perché dovrei riuscirci con le chat apposite? Chat che, per quanto mi sforzi, non riesco a non associare a dei supermercati con tanto di banco della salumeria in cui chiedere un fidanzato a letto, come se chiedessi un etto di prosciutto. Ma poi come faccio a scegliere se non so cosa mi piace? Mistero! E va be' che tanto lo so che rimarrò sempre solo, perché come la si giri giri sono come il conte di Siviglia che tutti lo vogliono e nessuno se lo piglia, solo che nel mio caso ho saltato a piè pari anche la fase dell'essere voluto da tutti perché rientro con tutti i crismi nella categoria di quelli che non sono mai abbastanza, che non piacciono, o più semplicemente degli scarti che nessuno prende (ed ho le prove per affermare ciò, visto che quel che dico non ricade nella falsa modestia ma ahimè è la realtà in cui vivo ogni giorno radicata in quasi 33 ani di esperienza). Ho anche la sfiga per cui alla mia veneranda età non sono riuscito a scindere l'amore dal sesso (se mai si potesse fare), motivo per cui non capisco se la mia è proprio asessualità congenita o semplicemente imposta dagli altri e dalle circostanze. Io sono arrivato al punto che so ancora come si scrive la parola sesso, ma ho dimenticato cosa significhi farlo e le sensazioni che si provano, per cui ormai quella parola lì è diventata solo quella della marca del caffè omonimo. E a dirla tutta a me il caffè neanche piace per cui è ancora di più paradossale, surreale e tragicomico allo stesso tempo.
Alla fine mi sono buttato nel cercare di realizzarmi almeno dal punto di vista professionale, ma grazie all'idiozia di governi incapaci e psicolabili, insieme a ministeri della pubblica istruzione pieni di gente buttata lì per caso, perché altrimenti una tale accozzaglia di incompetenza non è diversamente spiegabile, mica son tanto sicuro che ce la farò a diventare maestro.
Se non ce la facessi, se avessi sprecato altri 5 anni inutilmente così... già so che non avrò mai un amore tutto mio, né sesso, né una famiglia tutta mia, sarò solo e per giunta senza un lavoro che mi appaghi (ammesso che riesca a trovare un altro lavoro di ripiego); che ne sarà di me? Da agnostico mi sono precluso anche un eventuale al di là, ma poi se ho fatto schifo al di qua perché dovrei replicare e fare schifo anche di là?

 

I did what I did for you I did what I could
I did what I don't know how
you did what you did for you you did what you would
I don't know I don't know now

my life will grow my love will go
my life will go, my love will grow

without you
without you
without you
without you

everything moves save for me everything will move
I just don't know how to know
but somebody will make me fall somebody will try
then I will just go and go

my life will grow my love will go
my life will go, my love will grow

without you
without you
without you
without you
go, go, go, just go go go
go, go, go, just go go go

without you
without you
without you
without you
without you
without you

Ingrid Michaelson - Without You - 2013

martedì 19 novembre 2013

Quell'abbraccio che non c'è


A volte ci sono delle giornate NO.
Giornate in cui crollano certezze,
in cui inaspettatamente ti senti tradito,
in cui ti senti diverso,
in cui ti senti completamente sbagliato,
in cui ti senti in colpa nel provare ad essere te stesso,
in cui ti senti in colpa e sbagliato perché non pensi come la massa,
in cui perdi le staffe e parli a vanvera,
in cui dai il peggio di te e dalla ragione passi al torto,
in cui non basta un vaffanculo per ritornare in pace con il mondo
perché sai che se non ti fossi controllato un paio di ceffoni glieli avresti tirati con gioia...

Giornatacce come questa,
in cui mi sento avvilito e stanco,
in cui avrei bisogno di un abbraccio in carne ed ossa
per buttarmi alle spalle tutta questa amarezza 
e questa cattiveria gratuita che mi opprime e che non credo di meritare.

Quell'abbraccio in carne e ossa che non c'è
e di cui avrei bisogno più di ogni altra cosa al mondo.

Io oggi mi sento tanto solo,
infelicemente solo.

La giornataccia NO magari domani passerà,
o se non passa domani, 
sarà il giorno successivo, o quello ancora dopo;
ciò, però, non toglie il fatto che domani sarò solo come oggi
e che quell'abbraccio in carne ed ossa non ce l'ho.

Posso imbarcarmi in infiniti progetti con tutto me stesso,
posso occupare tutto il tempo possibile ed immaginabile,
ma continuerò a sentirmi sempre solo,
 illudendomi di tanto in tanto di non esserlo.

domenica 10 novembre 2013

Partenze e non


Ho ancora la valigia pronta al centro della mia stanza, non ho il coraggio di disfarla. C'è qualcosa di più brutto che disfare la valigia senza neanche essere partiti? Aspetto che si disfi da sé. Ho solo disfatto la borsa del pc per prendere il portatile e tirare fuori i libri per studiare. In questa uggiosa giornata novembrina, ho il morale a terra e quel senso di insoddisfazione in bocca che mi porta a stare un po' giù. Mi consola solo il fatto che la disdetta della stanza che avevo faticosamente trovato ad un prezzo conveniente a Casale Monferrato, mi è arrivata poco prima di mettermi in macchina e partire. Dovevo solo mettere la valigia in macchina e via! Invece... Niente! Ho provato a trovare altre sistemazioni più economiche, ma nulla da fare: prezzi elevati e/o troppo fuorimano. Alla fine ho mandato la mail di rinuncia alla supplenza come assistente amministrativo a Ticineto. Mi girano un po' perché sono stato due anni abbondanti a girarmi i pollici aspettando una risposta ai miei innumerevoli curricula inviati, poi di botto mi chiamano in contemporanea per due supplenze, quindi il dubbio su quale accettare, visto che avrei disperso ugualmente i punteggi e optare poi per quella più remunerativa. L'altra supplenza era come docente di trattamento testi a Tortona, anche questa volta cattedra non completa, ma con 3 ore in più a settimana rispetto a quella mia precedente ad Acqui (facciamo progressi, eh!), anche qui un macello per trovare una sistemazione economica in più col dubbio poi di vedermela soffiare all'ultimo momento. Giramento di scatole anche perché venerdì, di ritorno dall'università, ha esalato il suo ultimo respiro la mia autoradio. Risultato? Non vado da nessuna parte e continuo il mio progetto come se niente fosse. Per chi non lo sapesse, mi sono riscritto all'università per una seconda laurea in scienze della formazione primaria (o, come la chiamo io, in scienze delle merendine per come è disorganizzata), ho fatto il test il 17 settembre scorso e sono arrivato primo a punteggio pieno nella mia università. Il mio sogno-progetto è diventare maestro, perché mi piace insegnare, mi piacciono i bambini, soddisfo il mio bisogno di paternità visto che non avrò mai dei figli miei e, infine, perché offro un contributo concreto nel cercare di creare un mondo migliore ché questo qui fa un bel po' schifo e non c'è niente di migliore nel formare Cittadini in grado di ragionare con la propria testa e fare la cosa giusta. Siccome è un corso di laurea abilitante, dovrei avere meno grattacapi, una volta laureato, nel lavorare in futuro, ovviamente ci sarà da fare la gavetta così come in ogni altro lavoro e sempre se i nostri politici schizzofrenici non ne combinano di brutte cambiando le carte in tavola. Nel frattempo, il mio progetto ha anche la clausola che se trovo un lavoro nel frattempo l'accetto, peccato aver già disatteso per problemi logistici queste "prime" occasioni. Non ha senso mantenere una domanda in un posto, come il Piemonte, in cui non ho punti d'appoggio ed ho parecchie difficoltà a trovare un alloggio economicamente conveniente e per raggiungerlo in tempi brevi. Insomma, se mi chiamano e poi son costretto a rifiutare è solo tempo perso per tutti. Poi ormai, passato RdS, non c'è più alcun motivo che mi spinga a mantenere la domanda in provincia di Alessandria; quindi a luglio finalmente posso cambiarla e sto già vagliando altre alternative, ossia: provincia di Firenze, provincia di Bologna, poi Prato (ma la provincia è minuscola!) e il resto della Toscana. Nel Lazio sarei tentato, ma non mi hanno mai chiamato per cui già l'escluderei, anche se con dispiacere. Certo se avessi un oracolo funzionante che mi dicesse quali scelte migliori fare per il mio futuro, sarebbe meglio. Domani devo farmi perdonare dalle mie amiche nonché colleghe d'università, alle quali ho rifilato un bidone sabato sera e avevo chiesto loro gli appunti per il mio periodo di assenza, come se già non bastasse il mio esserci rimasto male per aver dovuto rifiutare così, all'ultimo momento. Non mi resta che buttarmi anima e corpo a preparare gli esami di questo primo semestre, ma che amarezza!


Las tardecitas de Buenos Aires tienen ese qué sé yo, ¿viste? Salís de tu casa, por Arenales. Lo de siempre: en la calle y en vos. . . Cuando, de repente, de atrás de un árbol, me aparezco yo. Mezcla rara de penúltimo linyera y de primer polizón en el viaje a Venus: medio melón en la cabeza, las rayas de la camisa pintadas en la piel, dos medias suelas clavadas en los pies, y una banderita de taxi libre levantada en cada mano. ¡Te reís!... Pero sólo vos me ves: porque los maniquíes me guiñan; los semáforos me dan tres luces celestes, y las naranjas del frutero de la esquina me tiran azahares. ¡Vení!, que así, medio bailando y medio volando, me saco el melón para saludarte, te regalo una banderita, y te digo...
(Cantado)

Ya sé que estoy piantao, piantao, piantao...
No ves que va la luna rodando por Callao;
que un corso de astronautas y niños, con un vals,
me baila alrededor... ¡Bailá! ¡Vení! ¡Volá!

Ya sé que estoy piantao, piantao, piantao...
Yo miro a Buenos Aires del nido de un gorrión;
y a vos te vi tan triste... ¡Vení! ¡Volá! ¡Sentí!...
el loco berretín que tengo para vos:

¡Loco! ¡Loco! ¡Loco!
Cuando anochezca en tu porteña soledad,
por la ribera de tu sábana vendré
con un poema y un trombón
a desvelarte el corazón.

¡Loco! ¡Loco! ¡Loco!
Como un acróbata demente saltaré,
sobre el abismo de tu escote hasta sentir
que enloquecí tu corazón de libertad...
¡Ya vas a ver!


(Recitado)

Salgamos a volar, querida mía;
subite a mi ilusión super-sport,
y vamos a correr por las cornisas
¡con una golondrina en el motor!

De Vieytes nos aplauden: "¡Viva! ¡Viva!",
los locos que inventaron el Amor;
y un ángel y un soldado y una niña
nos dan un valsecito bailador.

Nos sale a saludar la gente linda...
Y loco, pero tuyo, ¡qué sé yo!:
provoco campanarios con la risa,
y al fin, te miro, y canto a media voz:


(Cantado)

Quereme así, piantao, piantao, piantao...
Trepate a esta ternura de locos que hay en mí,
ponete esta peluca de alondras, ¡y volá!
¡Volá conmigo ya! ¡Vení, volá, vení!

Quereme así, piantao, piantao, piantao...
Abrite los amores que vamos a intentar
la mágica locura total de revivir...
¡Vení, volá, vení! ¡Trai-lai-la-larará!


(Gritado)

¡Viva! ¡Viva! ¡Viva!
Loca ella y loco yo...
¡Locos! ¡Locos! ¡Locos!
¡Loca ella y loco yo!


Amelita Baltar in Balada para un loco (1969), musica di Astor Piazzolla, testo di Horacio Ferrer.

giovedì 31 ottobre 2013

Dear Great Pumpkin


Carissima Grande Zucca o carissimo Grande Cocomero,

scegli tu l'appellativo che più ti aggrada, eccomi di nuovo qui a scriverti mentre inganno l'attesa della tua venuta, spiando ogni tanto dalla finestra e buttando un occhio all'orto. Ti ricordi di me, vero? Sono quello che tre anni fa ti chiese di renderlo un ghiacciolo, emozionalmente parlando; che due anni fa invece ti chiese di portarmi il Grande Amore della Mia Vita nelle vesti di RdS. Invece, l'anno scorso t'ho chiesto di ricucire un rapporto con RdS come amico, prima che commettessi l'errore di innamorarmene rovinando tutto. Ecco, anche se alcuni giorni vorrei essere ancora un ghiacciolo mixato con perfidia e cattiveria (soprattutto con quei "campioni" con cui mi ritrovo gomito a gomito ogni mattina, da un mese a questa parte); anche se alcuni giorni mi illudo ancora che arrivi il Grande Amore della Mia Vita; anche se vorrei che si ricomponesse e tornasse quel bel rapporto di amicizia con RdS perché mi manca; anche se ci sono ancora tante cose che non vanno nella mia vita, altre che vanno a rilento e così via, quest'anno non voglio chiederti niente per me. Non voglio chiederti niente perché per quello che mi serve mi sto abbondantemente rimboccando le maniche da solo, motivo per cui non ho fatto una strage di "campioni" che "allietano" le mie giornate dal lunedì al venerdì, però poi magari ci scriverò su un trattato. Sarà forse l'età o sarà solo una questione di caso, ma non vedevo una quantità tale di casi umani, dal tempo in cui i cellulari erano dei veri e propri mattoni. Tutto sommato, anche se mi cascano spesso le braccia, mi diverto, sono abbastanza sereno, ho un obiettivo, arrivo a casa stanco morto e... boh! Chi vivrà vedrà! Cioè ne riparliamo fra cinque anni se ne è valsa la pena. Quest'anno, però, vorrei invece chiederti un favore per una persona a cui voglio molto bene (e guai a te se non ti metti e lo realizzi!). Questa persona a cui voglio bene e che chiamerò E., ha un cuore grande quanto l'universo, è in gamba ed è un ometto intelligente. Per me è bellissimo, anche se non l'ho mai visto e so solo che ha gli occhi azzurri come un cielo sereno. Vorrei che prendessi tutte le sue insicurezze, le sue paure, la sua infelicità e le accartocciassi come si fa con un foglio di brutta quando non serve più. Vorrei poi che gli infondessi il coraggio in sé stesso, affinché creda di nuovo nelle sue capacità così come io nutro una profonda fiducia nelle sue capacità e in lui. Vorrei che fosse Felice con la effe maiuscola perché se lo merita e mi si stringe il cuore sentirlo così triste e non riuscire a farlo sorridere di cuore. Io ci provo a stargli vicino così, ma non mi sembra di fare abbastanza e in questo periodo sia io che tante altre persone che gli vogliono bene, non possiamo fare a meno di notare il suo malessere e sentirci tutti impotenti. Visto che ci sei, porta serenità e felicità a tutti i miei cari lettori e ai miei amici che danno un tocco di colore alla mia vita. Ti ringrazio in anticipo.
Devotamente tuo,
Principe Kamar



martedì 22 ottobre 2013

Il silenzio (non) è d'oro


Penso che imporre il silenzio sia roba da codardi, da chi ha la coda di paglia e da chi ha sensi di colpa grandi come l'Everest. Ma, ammetto che delle volte è la miglior arma che si possa utilizzare per cavarsi da un impiccio non cercato e non voluto, soprattutto se non si ha tempo e voglia di sprecarne. Pazienza, se verrà male interpretato, ma causa la mia buona educazione ricevuta, mi sembra indelicato rispondere come farebbe il gran capo indiano Estiqaatsi. Più ci penso, più la mia risposta rimane sempre quella e allora è meglio tacere sperando che passi.

Non posso, però, fare a meno di chiedermi se RdS abbia fatto lo stesso con me: in fondo ho erroneamente interpretato i suoi silenzi come dice la legge, ossia come l'uguaglianza silenzio = assenso. Va be' un innamorato si aggrappa anche al nulla ed io mi sono aggrappato a quello. Comunque, non posso fare a meno di traslare per osmosi quel pensiero, con tutti i sentimenti annessi e connessi, a me ed ho il magone. Però poi penso che l'osservazione giusta ed inequivocabile l'ho fatta, probabilmente non è stata capita, e il magone svanisce per magia. Quindi non credo di essermi arroccato in un silenzio vigliacco perché sono fermo a quella mia osservazione espressa. Certo, però in questi giorni sempre più spesso avrei voglia di urlare un estiqaatsi liberatorio perché non avete idea delle cavolate che ascolto e leggo da quasi un mese  a questa parte. Nonostante tutto, mi sorprendo ancora ad essere felice nel limite del possibile, ed è già un buon inizio.

Un'ultima considerazione, non avrò gli occhi color del cielo, né abiterò nel quartiere di Montserrat, ma sono sulla buona strada per far la fine della piccola Vergine del quartiere di Montserrat. peccato che lei fece quella scelta, a me la stanno imponendo le circostanze forzose. Ovviamente non vi dico come va a finire questa milonga poiché il testo è più lungo, googolate (che brutta parola!) e lo scoprirete.


Por sus ojos color cielo
y sus dones de bondad,
la llamaban Virgencita
en el barrio Montserrat.
Todos, todos la querían;
y no hubo payador,
que no cantara por ella,
en el barrio del Tambor.
Disputaban su cariño;
todos querían su honor,
pero la Virgen del barrio,
soñaba con otro amor...

For the sky-blue shade of her eyes
and the many good deeds she did,
they called her the Little Virgin
of the quarter of Montserrat.
Everyone, everyone loved her;
and there wasn't a troubador
who didn't break into song for her
in the barrio of Tambor.
They argued for her affections;
all of them sought her hand,
but the Virgin of the barrio
had a different love in her dreams...

Flor de Montserrat, musica di Rodolfo Biagi, voce di Alberto Amor30 novembre 1945.

sabato 12 ottobre 2013

Indietro nel tempo


Avete presente quella frase che si dice di solito nei momenti di sconforto e cioè: "se potessi tornare indietro, farei una scelta diversa"? Ecco, poi di solito passa lo sconforto perché vuoi o non vuoi si va avanti lo stesso. Ebbene, non ho di certo inventato la macchina del tempo, né ho scoperto qualche buco spazio-temporale per poterlo fare, però... in un certo senso, a me è successo di poter tornare indietro. Solo con una piccola grande differenza: ho portato con me una maggiore consapevolezza di me stesso, di quello che sono e di quello che voglio, ho portato con me una maggiore maturità senza però snaturare il mio vero io, ho portato con me una maggior forza e chiarezza, ho portato con me un piccolo progetto imperfetto ma abbastanza realizzabile. Non so come ho fatto, ma mi sembra di essere tornato indietro nel tempo al 1999, un'altra vita, un tempo passato. So benissimo che certe scelte e il passato non possono essere cambiati, ma sempre più spesso mi ritrovo a vivere situazioni passate con la possibilità di fare una scelta più consapevole e matura, per me stesso solo per me, senza ansia da prestazione o chissà che cosa; con la differenza che questa volta non è più il 1999 ma il 2013. Sono più sereno, più tranquillo, più soddisfatto, più sicuro... insomma mi sento più in gamba. Mi sento una persona migliore. Se avessi un lavoro e un amore tutto mio ricambiato, potrei affermare senza ombra di dubbio di essere Felice con la effe maiuscola. Ahimè non ho ancora né l'uno e né l'altro. Se per il primo provo a giocare bene le mie carte, credendo in me stesso e nelle mie capacità, mi sembra quindi un obiettivo più o meno realizzabile; il secondo ormai so che probabilmente non l'avrò mai perché non si può avere sempre tutto dalla vita. Quindi, anche se non ho un lavoro, né un fidanzato-compagno e mi sembra di essere tornato indietro nel tempo... be', sono felice (sperando di non portarmi sfiga da solo per averlo solo pensato e scritto qui sul blog).


When I was in the 3rd grade
I thought that I was gay
Cause I could draw, my uncle was
And I kept my room straight
I told my mom, tears rushing down my face
She’s like, Ben you’ve loved girls since before pre-K
Tripping yeah
I guess she had a point, didn’t she
A bunch of stereotypes all in my head
I remember doing the math like
Yeah, I’m good at little league
A pre-conceived idea of what it all meant
For those that like the same sex had the characteristics
The right-wing conservatives think it’s a decision
And you can be cured with some treatment and religion
Man-made, rewiring of a pre-disposition
Playing God
Ahh nah, here we go
America the brave
Still fears what we don’t know
And ‘God loves all his children’ is somehow forgotten
But we paraphrase a book written
3,500 years ago
I don’t know

And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
My love, my love, my love
She keeps me warm

If I was gay
I would think hip-hop hates me
Have you read the YouTube comments lately
“Man that’s gay”
Gets dropped on the daily
We’ve become so numb to what we’re saying
Our culture founded from oppression
Yet we don’t have acceptance for ‘em
Call each other faggots
Behind the keys of a message board
A word rooted in hate
Yet our genre still ignores it
Gay is synonymous with the lesser
It’s the same hate that’s caused wars from religion
Gender to skin color
Complexion of your pigment
The same fight that led people to walk-outs and sit-ins
Human rights for everybody
There is no difference
Live on! And be yourself!
When I was in church
They taught me something else
If you preach hate at the service
Those words aren’t anointed
And that Holy Water
That you soak in
Is then poisoned
When everyone else
Is more comfortable
Remaining voiceless
Rather than fighting for humans
That have had their rights stolen
I might not be the same
But that’s not important
No freedom til we’re equal
Damn right I support it

I don’t know

We press play
Don’t press pause
Progress, march on!
With a veil over our eyes
We turn our back on the cause
‘Till the day
That my uncles can be united by law
Kids are walkin’ around the hallway
Plagued by pain in their heart
A world so hateful
Some would rather die
Than be who they are
And a certificate on paper
Isn’t gonna solve it all
But it’s a damn good place to start
No law’s gonna change us
We have to change us
Whatever god you believe in
We come from the same one
Strip away the fear
Underneath it’s all the same love
About time that we raised up

Love is patient, love is kind
Love is patient (not crying on Sundays)
Love is kind (not crying on Sundays)

Macklemore, Ryan Lewis e Mary Lambert (Same Love - Album: The Heist - Anno: 2012)

Quando ero in terza elementare
pensavo di essere gay
perché potevo disegnare, mio zio lo era
e tenevo la mia stanza in ordine
lo dissi a mia madre, le lacrime mi scorrevano sul viso
lei rispose Ben, ti son piaciute le ragazze da prima dell’asilo”
mi gasai
penso lei avesse centrato il punto, no?
un sacco di stereotipi nella testa
mi ricordo che facevo i conti tipo
ok, sono bravo nello sport
un’idea preconcetto di quello che significava
per quelli che pensano che lo stesso sesso abbia le caratteristiche
i conservatori di destra pensano sia una decisione
e puoi essere curato con trattamenti e religione
fatto uomo, elettrizzato da una predisposizione
giocare a fare Dio
oh no, di nuovo
america la coraggiosa
ha ancora paura di ciò che non conosciamo
e “dio ama tutti i suoi figli” è spesso dimenticato
ma parafrasiamo un libro scritto
3500 anni fa
non so

E non posso cambiare
nemmeno se ci provassi
anche se volessi
e non posso cambiare
nemmeno se ci provassi
nemmeno se volessi
il mio amore, il mio amore, il mio amore
lei mi tiene caldo

Se fossi gay
crederei che l’hip-hop mi odierebbe
Hai letto i commenti su Youtube
“oh, è da gay”
guarda il quotidiano
siamo così offuscati da quello che diciamo
la nostra cultura fondata dall’oppressione
non li accettiamo ancora
ci chiamiamo froci
dietro le chiavi di una bacheca di messaggi
una parola radicata nell’odio
e il nostro genere la ignora ancora
gay è sinonimo di inferiore
è lo stesso odio che ha causato le guerre di religione
il genere come il colore della pelle
il colorito del tuo pigmento
le stesse lotte che hanno portato le marce e i sit-in
i diritti umani per tutti
non c’è differenza
vivi, e sii te stesso
quando ero in chiesa
mi insegnarono qualcos’altro
se preghi odio al servizio
quelle parole non saranno consacrate
e quell’acqua santa
in cui ti immergi
diventa avvelenata
quando chiunque altro
è più tranquillo
a restare senza voce
invece di lottare per gli umani
che potrebbero vedersi sottratti i diritti
non sarebbe lo stesso
ma non importa
non c’è libertà finché non siamo tutti uguali
cavolo io lo sostengo

Non lo so

Spingiamo play
non pausa
progresso, marciamo!
con un velo sugli occhi
torniamo indietro alla causa
fino al giorno
in cui i miei zii saranno uniti per legge
i bambini camminano nei corridoio
infettati dal dolore nel cuore
un mondo così odioso
qualcuno preferirebbe morire
piuttosto che essere se stesso
e un certificato sulla carta
non risolverà tutto
ma è un buon inizio da cui partire
nessuna legge ci cambierà
dobbiamo farlo noi
qualunque dio in cui tu creda
nasciamo dallo stesso
tira via la paura
alla fine di tutto è lo stesso amore
è ora che ci svegliamo

L’amore è paziente, l’amore è gentile
l’amore è paziente (non piangere di domenica)
L’amore è gentile (non piangere di domenica)

sabato 5 ottobre 2013

Il profumo del mosto: un anno fa e oggi


la vendemmia della malinconia, dell'amara nostalgia, della fine di tutto, della consapevolezza che niente è cambiato e né cambierà, della consapevolezza che è stata l'ultima, dell'affetto per ciò che è bello e non si avrà mai, della solitudine, del dolore, dell'assenza e della lontananza.

Quest'anno è stata:
la vendemmia della rinascita, della speranza, di un nuovo inizio, della consapevolezza che niente cambia e né cambierà se non ci sforza di cambiare, del rimettersi in gioco, del darsi una possibilità, dell'investire su me stesso, dell'inizio di un lungo percorso di guarigione, di una nuova strada, di nuovi sogni da realizzare, della semina per un buon raccolto futuro.

Non è che certe cose cambiano dalla sera alla mattina o che quello che provavo l'anno scorso ora  non c'è più. Ci sono ancora quelle brutte sensazioni, ma accanto ad esse ce ne sono nuove. Non so se riusciranno a soppiantarle quelle vecchie o se coabiteranno. Non se se qualcuna di esse mi abbandonerà o se si tramuterà in qualcos'altro. La strada per la Felicità è ancora in salita, qualche sogno è cambiato, qualcuno è morto per sempre, qualcun altro forse resusciterà o forse no, forse ne nasceranno altri nuovi. Intanto ci si organizza per vivere una vita con un briciolo di dignità e che valga la pena vivere; il resto è ignoto o sono io ancora troppo miope ed incapace di vederlo già da ora.


Goodbye di Jan Andrzej Paweł Kaczmarek, colonna sonora del film Hachiko - Il tuo migliore amico (Hachi: A Dog's Tale) del 2009.

lunedì 30 settembre 2013

Dov'eravamo rimasti?


Non aggiorno il blog da una ventina di giorni, un po' per scaramanzia,in realtà perché negli ultimi dieci giorni sono stato impegnato a dare una mano al Re e mi sono calato nei panni di boscaiolo (per nulla sexy ça va sans dire). Avete presente il bono di inizio post? Ecco, io sono tutto il contrario e onestamente non di certo sono un bel vedere. Comunque non sono qua a menarvela sul fatto che sono un cesso perché ormai è una cosa assodata, risaputa e oggettiva. Di cose da raccontare ce ne sarebbero, ma magari qualcuna me la tengo per me, sempre per scaramanzia o più semplicemente perché non mi va di ascoltare anche qui le ennesime critiche distruttive (vedi fratello e cognata, per dire). Nel mio ultimo post, quando fare del proprio meglio non basta più, riflettevo sul fatto che delle volte fare solamente del proprio meglio senza raggiungere l'obiettivo prefissato è deleterio perché in un certo qual senso amplifica quel senso di fallimento globale. Ebbene, stranamente a quanto preventivavo, posso vantarmi di essere arrivato primo non solo come spermatozoo, ma anche in un'altra cosa. Dire che è andata bene è riduttivo, per il semplice fatto che ho fatto tutto alla perfezione, ottenendo il massimo ottenibile e sbaragliando la concorrenza a punteggio pieno. È la prima volta che arrivo primo (in questo caso su seicentosessantatré persone). In origine non volevo neanche menarmela ma la mia amica Genietta dice che bisogna festeggiare i piccoli traguardi raggiunti e allora eccomi qua ad essere orgoglioso di me stesso e del mio 90 su 90, più 3 per titoli aggiuntivi. Eccomi qua, alla vigilia di questa nuova avventura che mi impegnerà per i miei prossimi cinque anni, ad aggrapparmi ad un nuovo sogno sgangherato e a provare a realizzarlo. È sempre dura ricominciare, buttarsi tutto alle spalle e questa volta lo è più delle altre. So che sono incosciente e che forse mi sto buttando la zappa sui piedi, ma voglio provare a realizzare un qualcosa tutto mio, un qualcosa di cui essere orgoglioso e soddisfatto. Certo, se avessi la famosa sfera di cristallo la consulterei prima di scegliere se buttarmi o meno a capofitto in questa avventura con tratti donchisciotteschi e boccacceschi. So che ormai sono vecchio e che questa è l'ultima chance che mi concedo, probabilmente è l'idea più scema che abbia mai partorito in vita mia. Ho un po' d'ansia e di paura allo stesso tempo perché ho sempre il dubbio che non sia la mia strada, la strada giusta per me, quella che mi porterà non dico alla Felicità con la effe maiuscola ma quanto meno a quella felicità minima umanamente accettabile. In pratica mi fermo ad investire su di me, sperando poi di riuscire almeno ad essere soddisfatto nell'ambito professionale, che poi è l'unico che mi rimane visto che il resto è svanito per sempre. Certo la crisi economica persistente, questo paese che mi discrimina in quanto giovane, in quanto disoccupato, in quanto brutto, in quanto gay, ecc.; alimenta le mie ansie e le mie paure, per non parlare delle domande. Domande tipo: e se lungo il percorso mi perdo un'occasione, un'opportunità? Non voglio pensarci, almeno non ora. Ora è il tempo di festeggiare anche se sono ancora disoccupato. È tempo di voltare pagina, di nascondere tutto quello che mi fa male sotto il tappeto, sperando di dimenticare. È tempo di autoconvincersi che da soli ci si può bastare, anche se sai benissimo che non è vero ma si muore un po' per poter vivere, o quantomeno cercare di sopravvivere con un minimo di dignità.


Ad Maiora!


We'll do it all
Everything
On our own

We don't need
Anything
Or anyone

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life

Let's waste time
Chasing cars
Around our heads

I need your grace
To remind me
To find my own

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life

All that I am
All that I ever was
Is here in your perfect eyes
They're all I can see

I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things
Will never change for us at all

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Snow Patrol (Chasing Cars - Album: Eyes Open - Anno: 2006)


martedì 10 settembre 2013

Quando fare del proprio meglio non basta più


Si arriva ad un punto della vita, 
in cui limitarsi a provarci, a fare del proprio meglio,
non è più sufficiente.
In un certo qual senso, diventa pure inutile
se non si raggiunge l'obiettivo prefissato,
perché né aggiunge e né toglie qualcosa a quello che si è già.

Ecco, io sono arrivato a quel punto:
ne ho collezionato tanti e di diversi tipi.
Ora non mi basta più fare del mio meglio.
Ho bisogno di riuscirci e basta.

Per una volta nella vita, 
vorrei riuscire ad essere completamente soddisfatto di me stesso
e del risultato ottenuto, 
invece di dovermi limitare ad accontentarmi di aver fatto solo del mio meglio.

Che me ne faccio dell'aver fatto del mio meglio 
se non realizzo quanto mi sono prefissato?

Molto probabilmente, anche questa volta, 
sarò costretto ad accontentarmi di aver fatto del mio meglio.
Già mi rode perché
si allunga l'inutile collezione dell'averci provato.
Praticamente nel mio caso è la consolazione dello sfigato perdente 
che si auto-assolve dall'ennesimo fallimento.

D'altronde, quando uno è scemo e non sa far niente,
i risultati non possono che essere questi.

Fallimenti su fallimenti, 
che non fanno altro che aumentare la mia insoddisfazione
e la mia inadeguatezza.

Mi arrabbierei se avessi la forza per farlo.


Ashram (Il Mostro - Album: Shining Silver Skies - Anno: 2006)