sabato 27 aprile 2013

Più che un consiglio, direi una minaccia...


“La tua storia comincia nel momento in cui Eros entra in te”, dice Anne Carson nel suo libro Eros the bittersweet. “Quell’incursione è il rischio più grosso che corri nella tua vita. Il modo in cui la gestisci indica la qualità, la saggezza e il decoro delle cose che hai dentro. Nell’affrontarlo entri in contatto con la tua interiorità in un modo improvviso e sorprendente. Capisci quello che sei, quello che ti manca e quello che potresti essere”. Vorrei aggiungere alla teoria di Carson che Eros entra dentro di te più volte nel corso della vita e la tua storia ricomincia ogni volta. Come lo affronterai quando farà la sua prossima incursione? Preparati, perché è in arrivo.
Caro Rob Brezsny, 
premetto che non credo nell'oroscopo perché mi sembra assurdo che le stelle e i pianeti influenzino la vita delle persone, al contrario ritengo che ognuno di noi sia l'artefice del proprio destino e della propria vita. Allora mi domanderai perché lo leggo nonostante tutto, la mia risposta è semplice: 1) perché sono scettico, ma delle belle parole aiutano sempre, 2) perché mi intrigano le tue citazioni iniziali che di solito raramente conosco. Concordo con quanto dice la signora Carson, sul fatto che innamorarsi permette di entrare ulteriormente in contatto con la propria interiorità ed è un po' uno specchio su cui si può guardare la propria immagine senza incorrere nel rischio di distorcerla. Però... tu mi vuoi proprio male, eh! A me sarebbe bastato che l'Amore entrasse nella mia vita una sola volta e ci rimanesse: non sono mica un albergo dove entra, esce, fa i suoi porci comodi e poi se ne va senza pagare il conto e mi lascia pure la stanza in disordine! Mi chiedi: come l'affronterai quando farà la sua prossima incursione? In nessun modo perché non accadrà mai più: ho già dato e sono stato prosciugato. E no, il mio pensiero non è campato in aria, perché quando sei gay e ti ostini a non volere usare siti d'acchiappo perché ti senti un pesce fuor d'acqua, né usare grindr perché hai un cellulare preistorico e anche se l'avessi di ultima generazione non sapresti cavare un ragno dal buco, né ad usufruire di luoghi di battuage che oltre a non conoscere proprio non ti attirano per niente perché ti sembrano squallidi, né vai in locali gay perché dove abiti non ce ne sono e ti affidi solamente al caso degli incontri quotidiani... be', ecco che le possibilità di incontrare l'Amore sono pari allo zero, se non al di sotto dello zero. Poi se sei pure disoccupato, e un giorno sì e l'altro pure hai il morale sotto le scarpe, ecco che le tue uscite si diradano talmente tanto che la possibilità di incontrare qualcuno che: rincolli i pezzi del tuo cuore spezzato, ti faccia di nuovo vedere la vita a colori e ti ricordi come si fa a sognare di nuovo... è inesistente, se non nulla. Ora mi spieghi perché mi dovrei preparare? Ma soprattutto, perché più che un consiglio mi sembra una minaccia che non preannuncia nulla di buono?Ma poi perché ti ci metti anche tu ad illudermi che possa succedere anche a me?


La conseguenza naturale dell'errore 
è dubitare che l'errore in fondo ci sia stato mai. 
E fatto il mondo Dio avrà perso un paio d'ore, 
pavoneggiarsi e bere insieme a tutti quanti gli altri dei. 

"La donna è donna", questo vi ho sentito dire 
e giuro che il significato io non l'ho capito mai. 
Perché se partorisco allora so soffrire? 
È come dire che chi nasce ha un bel talento nel morire. 

E giorno dopo giorno, lascio il mondo solo, 
che Dio avrà bevuto troppo o forse poco, chi lo sa. 
Un singolare femminile, un tesoro, 
l'errore in sé che si rivela sotto forma di realtà. 

E non mi dire "devi capire", 
io che ho voluto troppo bene, non devo capire più 
che siamo al mondo per farci del male 
e allora soffri fino a quando il cuore non ti esploderà. 

Oh cielo nero, cielo nero, cielo nero 
tu eri terso e trasparente fino a qualche tempo fa. 
Credi davvero di essere il solo 
a volerne un milione di possibilità? 

Oh cielo nero, cielo nero, cielo nero 
tu eri l'uomo che esisteva fino a qualche tempo fa. 
Credi davvero di essere il solo? 
Sei solo veramente quando hai perso anche la verità. 

La conseguenza naturale dell'amore 
è dubitare che l'amore in fondo ci sia stato mai. 
Può fare male, male da morire, 
ma è soltanto la paura della normalità. 

Una risposta è tutto quello che hai da dire 
e giuro che io l'aspettavo ma non l'ho avuta mai. 
Forse c'è un modo per salvarsi ed è ferire, 
per questo soffri fino a quando il cuore non ti esploderà. 

Oh cielo nero, cielo nero, cielo nero 
tu eri terso e trasparente fino a qualche tempo fa. 
Credi davvero di essere il solo 
a volerne un milione di possibilità? 

Oh cielo nero, cielo nero, cielo nero 
tu eri l'uomo che esisteva fino a qualche tempo fa. 
Credi davvero di essere il solo? 
Sei solo veramente quando hai perso anche la verità.

Marina Rei (L'errore - Album: La conseguenza naturale dell'errore - Anno: 2012)

mercoledì 24 aprile 2013

Mariage pour tous in Francia, in Italia solo per PD e PdL


Ieri la Francia, con 331 voti favorevoli e 225 contrari, è diventato il 14° stato nel mondo, nonché il nono stato europeo, ad estendere il matrimonio a tutti i suoi cittadini e a tutte le sue cittadine. Non solo, in Francia le coppie formate da persone dello stesso sesso potranno anche adottare, sancendo una parità di diritti che fa del 23 aprile 2013 una data storica per la società francese, un cambiamento così importante non accadeva dal 1981 anno in cui venne abolita completamente la pena di morte. "Soffierà una ventata di allegria sulla Francia", ha detto la ministra della giustizia Christiane Taubira, che si è battuta con passione per il suo testo. Una legge che per lei è "generosa" perché "lotta contro la disuguaglianza" e "protegge migliaia di bambini".

In ordine cronologico, gli stati in cui esiste il matrimonio egualitario sono: 
2001: Paesi Bassi
2003: Belgio
2005: Canada Spagna
2006: Sud Africa
2009: Norvegia e Svezia
2010: Portogallo, Islanda e Argentina
2012: Danimarca
2013: Uruguay, Nuova Zelanda e Francia

Il matrimonio egualitario è legale in nove dei cinquanta stati che formano gli Stati Uniti d'America, più la capitale Washington:
  1. Massachusetts (2004)
  2. Connecticut (2008)
  3. Iowa (2009)
  4. Vermont (2009)
  5. New Hampshire (2010)
  6. Washington D.C. (2010)
  7. New York (2011)
  8. Maine (2012)
  9. Maryland (2012)
  10. Washington (2012)
Inoltre, il matrimonio egualitario è legale in dieci stati su ventisei del Brasile, più il Distretto Federale di Brasilia, la capitale:

  1. Alagoas (2011)
  2. Sergipe (2012)
  3. Espírito Santo (2012)
  4. Bahia (2012)
  5. District fédéral (Brésil) (2012)
  6. Piauí (2012)
  7. São Paulo (2012)
  8. Ceará (2013)
  9. Paraná (2013)
  10. Mato Grosso do Sul (2013)
  11. Rio de Janeiro (2013)
Infine, il matrimonio egualitario è legale dal 2011 a Città del Messico (District fédéral) e nel solo stato di Quintana Roo, sui trentuno stati più il distretto federale che costituiscono il Messico.

Mentre scrivo, vorrei ricordare che:
  1.  il Delaware è alle ultime battute per approvare il matrimonio egualitario, diventando così il decimo stato degli USA a legalizzarlo. Non solo, nei prossimi mesi, si spera nell'abolizione del DOMA (Defense of Marriage Act), legge federale che discrimina vietando al governo federale di considerare le unioni fra persone dello stesso sesso sullo stesso piano del matrimonio ed esula così tutti gli stati della federazione dall'obbligo di riconoscere unioni fra persone dello stesso sesso registrate in altri stati;
  2. il Lussemburgo si accinge a diventare il decimo stato europeo a legalizzare il matrimonio egualitario entro il 2013, intanto è in discussione un progetto di legge per legalizzare le adozioni per le coppie dello stesso sesso, entrambe ad opera del Partito Popolare Cristiano Sociale del primo ministro Jean-Claude Juncker, a dimostrazione che i diritti non hanno colore politico. Comunque, nel granducato esiste già una legislazione che riconosce le coppie di fatto;
  3. il premier conservatore inglese David Cameron, sostiene il matrimonio egualitario e la sua legalizzazione che si prevede avvenga, in Inghilterra e Galles, entro il 2014. In Scozia esiste un disegno di legge analogo, mentre ahimè per l'Irlanda del Nord rimane un tabù e non c'è neanche l'ombra di un eventuale dibattito  in materia;
  4. in Finlandia, dal 2011 le coppie omosessuali sono equiparate nei diritti e doveri alle coppie etero, ma sono in discussione due progetti di legge riguardanti uno l'approvazione del matrimonio egualitario, l'altro un ampliamento delle adozioni omoparentali in quanto attualmente è possibile solo adottare i figli del partner;
  5. Dibattiti sull'introduzione del matrimonio egualitario, che già riconoscono le unioni civili anche fra le persone dello stesso sesso, sono in atto in: Germania, Repubblica Ceca, Svizzera, Irlanda e Colombia.
  6. Israele, Aruba e Antille Olandesi non hanno legalizzato il matrimonio egualitario, ma prevedono il riconoscimento di quelli contratti all'estero.
  7. Michelle Bachelet, già presidente del Cile dal 2006 al 2010,  ha fra i suoi cavalli di battaglia, per le prossime elezioni presidenziali in Cile, proprio l'approvazione del matrimonio egualitario.
  8. Dibattiti parlamentari e/o sociali su proposte di legge in merito e sulle unioni civili sono in atto a: Taiwan, VietnamAustraliaSlovenia, Andorra, Liechtenstein, Ecuador, Albania, AustriaGibilterra e Croazia.
Passi indietro invece per: Ungheria, grazie soprattutto a venti nazionalistici che hanno portato a cambiare in peggio la propria costituzione; Nepal, grazie alla grave crisi politica c'è una forte recrudescenza omofoba che sta facendo fare molti passi indietro a uno di quei paesi asiatici considerati più gay friendly del continente; Burkina Faso e Repubblica Democratica del Congo che hanno messo nero su bianco il no ai matrimoni egualitari nelle proprie costituzioni; strali in tal senso arrivano dalle isole Figi, dalle isole Samoa ed Estonia.

E in Italia a che punto stiamo? Il dibattito per il rinnovamento cavalca l'onda quotidiana investendo tutti i settori della società. Proprio per questo motivo, si è deciso di rieleggere un giovanotto che il prossimo 29 giugno compirà la bellezza di 88 anni e dovrebbe stare in carica per altri sette che parla del vuoto cosmico e che non gliene frega una mazza dei diritti civili. Inoltre, si è deciso di creare un matrimonio di larghe intese tra il Popolo della Libertà e il Partito Democratico morente e sempre più alieno dall'umore dei suoi elettori. Le priorità in Italia sono sempre altre, il matrimonio egualitario non è tra quelle e dal discorso del futuro presidente del consiglio Enrico Letta, un passato da democristiano approdato alla sinistra passando per i popolari con simpatie cielline e sempre pronto ad inciuciare col nemico (ve lo ricordate il pizzino che scrisse a Monti per entrare nel suo governo tecnico?), la crisi economica va in secondo piano subito dopo alle riforme istituzionali come la riduzione dei parlamentari e paradossalmente non si accenna a cambiare l'orrida legge elettorale che di fatto ha reso il paese ingovernabile, che da ignorante avrei messo al primo posto. Ovvio che non riconosco né Giorgio Napolitano e né Enrico Letta, rispettivamente come mio presidente della repubblica e presidente del consiglio, oltre a ritenerli incapaci, non sono persone integerrime e laiche, anzi le ritengo molto protettive nei confronti delle varie lobby siano esse politiche e religiose.
Il perché sia contrario ad Enrico Letta, basta leggere quest'articolo di Alessandro Gilioli e Luca Sappino, che spiega perché sia stato scelto proprio lui per formare un governo di larghe intese voluto solo dalla maggioranza della vecchia classe politica e non di certo dagli italiani; se non vi bastasse vi rimando a quest'intervista di Gay.it , con l'accortezza di non vomitare sulla tastiera del vostro pc perché la lettura è a vostro rischio e pericolo. Altre sue "belle" esternazioni le trovate cliccando qui, roba per stomaci forti. 
Se volevate sapere perché alla fine non è stato eletto presidente della repubblica Stefano Rodotà, basta vedere questa foto:

Era in piazza Farnese a Roma con Sergio Lo Giudice (sua la foto pubblicata quassù), a festeggiare per l'approvazione del matrimonio egualitario in Francia. Certo non sarà stato il fattore scatenante per la sua mancata elezione, ma una delle tante concause sì. Se ci penso che l'avremmo potuto avere come nostro rappresentante e invece ci siamo beccati quella mummia di Napisan, mi vien da piangere, soprattutto dopo le sue parole ambigue in cui si auspicava quasi un bavaglio all'informazione per allinearle alle loro esigenze (Anche i media cooperino).
In questi giorni sto accarezzando l'idea di emigrare in Francia, in caso non riuscissi a trovare lavoro lì, forse non sarebbe poi tanto malvagia l'idea di arruolarmi nella legione straniera francese, così almeno finito il servizio riuscirei ad avere la cittadinanza francese. Qui, in Italia, rischio di diventare vecchio e decrepito e di non vedere attuata nessuna garanzia. Che tristezza! Vi lascio con il messaggio dell'Arcigay sullo storico voto francese di ieri: 
Oggi la Francia è il 14° paese al mondo ad aver istituito il matrimonio tra persone dello stesso sesso e l’adozione per le coppie omosessuali.
Il “sì” francese, che stabilisce che gli affetti di gay e lesbiche hanno lo stesso valore di quelli eterosessuali e rivoluziona profondamente l’istituto del matrimonio, è la vittoria di chi crede che una società migliore è possibile. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso è il trionfo della giustizia sociale e di coloro che si riconoscono nella democrazia, nella tolleranza e nell’uguaglianza.
Ora tocca all’Italia offrire alle persone gay e lesbiche, che sono i nostri vicini, i nostri colleghi, i nostri amici e familiari quei diritti umani che da anni sono loro tenacemente negati. La classe politica italiana, ha il dovere civile e morale, ammesso che un barlume di morale ce l’abbia, di dare delle risposte a tutte quelle persone, e parliamo di milioni, che per anni sono state umiliate, offese, denigrate, escluse dai diritti, e la cui libertà è stata ferocemente repressa.
Più voci si sono levate per sostenere che il provvedimento non è una priorità. Altri hanno sostenuto che il matrimonio gay sarebbe una minaccia per la famiglia e per la società, ma queste sono argomentazioni palesemente inconsistenti. Al contrario, il matrimonio tra persone dello stesso sesso è urgente al pari di ogni provvedimento che cancella l’ingiustizia, tanto che è in discussione in decine di paesi. Il matrimonio fra due uomini o due donne non è un pericolo per nessuno, anzi, dati alla mano, la sua approvazione valorizza il matrimonio di tutti.
La Corte Costituzionale italiana ha stabilito con una sentenza che si può e si deve fare. Il suo presidente, Franco Gallo, nei giorni scorsi, ha sollecitato il Parlamento in questo senso. L’uguaglianza non può, e non deve, attendere. Tanti, troppi, figli di questo Paese sono costretti ad andare all’estero per ottenere, almeno simbolicamente, quello che è loro rifiutato in patria. Consideriamo questi viaggi l’emblema del tradimento di questo paese verso migliaia di propri cittadini e cittadine, un esilio dei diritti che deve finire al più presto.
Flavio Romani, presidente Arcigay
Che dire se non: Vive la France!

Ps: in caso di imprecisioni, aggiunte o altro, scrivetemelo nei commenti e provvederò ad integrare e/o a correggere il post.

sabato 20 aprile 2013

De profundis italico


Questa mattina parlavo con un amico di politica e gli dicevo che contavo molto sull'elezione di Stefano Rodotà a presidente della repubblica italiana per varie ragioni, molte delle quali le trovate scritte in quest'articolo dell'Espresso. Mi piace soprattutto la sua laicità oltre al fatto che è una persona molto gay friendly. Sì, insomma, avrei voluto che fosse stato eletto lui perché dato il periodaccio che sta attraversando l'Italia e il sottoscritto, avevo bisogno di qualcuno di nuovo. So che qualcuno scuoterà la testa, in primis il mio amico, ma quando mi riferisco a nuovo, non mi riferisco all'età anagrafica ma intendo l'età delle sue idee, che sono anni luce avanti alla stragrande maggioranza dei politici italiani, abbarbicati in parlamento e che sono riusciti nell'ardua impresa di far rivoltare nella tomba tutti i nostri padri costituenti per l'inettitudine, lo schifo e lo stravolgimento effettuato secondo le regole a nome di uno pseudo "senso di responsabilità" di cui francamente me ne infischio, visto che ne hanno stravolto il senso ad uso e consumo dei propri porci comodi. Comunque, ritornando al discorso originale, contavo molto su quest'elezione per alimentare quella flebile speranza a cui mi aggrappavo per andare avanti. Sì, insomma al cosiddetto tieni duro, ora va male ma presto cambierà tutto o quasi in meglio, tieni duro. Invece, come diceva un gran saggio al peggio non c'è mai fine, non fai in tempo ad abituarti che accade qualcosa che peggiora e va ben oltre la propria fervida immaginazione più perversa.
Poco dopo la rielezione di Giorgio Napolitano, che nella mia personale classifica dei peggiori presidenti della repubblica italiana è a pari merito con quel genio del male di Cossiga, commentavo così su facebook:
È sconfortante vedere la rielezione di Napolitano e i soliti tristi e ritriti inciuci con il plauso del Vaticano. Non cambierà mai niente in Italia. Ora scusatemi vado a fare il funerale a quel mio briciolo di speranza che nutrivo per il futuro. 
Sono profondamente deluso e arrabbiato. Se anche quel briciolo di cambiamento esterno a cui speravo non c'è stato, egoisticamente parlando, come posso ancora sperare in qualcosa? Sono veramente stanco, anzi sono esausto. Non so se è capitato anche a chi legge, ma è più di un anno abbondante, che mi dicono di tenere duro perché poi con il nuovo parlamento, il nuovo governo, il nuovo presidente della repubblica, ecc. ci saranno nuove opportunità, nuovi posti di lavoro, nuove speranze, arriveranno tempi migliori... e invece adesso? Alla fine si è sprecato inutilmente del denaro per dare una parvenza di democrazia che in realtà latita di brutto. Ma sul serio, ora io dovrei ancora continuare a sperare e a tenere duro?
Basta illusioni, basta contentini che domani sarà un altro giorno perché non è vero. Basta! Quest'ipocrisia non la reggo più! Avrei voglia di piangere, ma sto resistendo disperatamente con tutte le mie forze perché, poco più di un anno fa, ho promesso a me stesso che non avrei più pianto né per me, né per nessuno perché nessuno merita le mie lacrime.
Mi resta una grande amarezza, oltre la consapevolezza che non cambierà mai niente ed io sono arcistufo di lottare, probabilmente perché non ho più un buon motivo per continuarlo a fare e infatti mi chiedo che senso ha vivere così, non sarebbe il caso di far calare il sipario? Sarò egoista, infantile o quello che vi pare, ma la vita fa veramente schifo. Ieri, oggi e domani ancor di più.

Arvo Pärt (De profundis (1980), for chorus, organ and percussion - Album: 20th Century Classics: Arvo Pärt Various Artists - Anno: 2009)


Ps: se qualcuno cercava un'analisi politica completa, be' ha sbagliato proprio blog, ma se girate nell'oceano del web ne troverete di tutti i tipi e più che ben fatte della mia.

mercoledì 17 aprile 2013

Forse mi servirebbe...


Oggi, mentre cercavo di districarmi tra scartoffie, studio, telefonate surreali, ricerche e dvd rovinati, ho realizzato che forse mi servirebbe proprio un life coach. Uno che tiri fuori il meglio di me, che mi faccia riassaporare di nuovo le piccole gioie quotidiane, che mi dia occhi nuovi con cui guardare questo folle mondo, che mi rimetta in carreggiata, che mi faccia una lavata di testa ogni qualvolta mi perdo, che mi dia una pacca sulla spalla ogni volta che faccio una cosa giusta, che mi incoraggi, che mi aiuti ad apprezzare di più la vita, che mi aiuti a viverla al meglio o che più semplicemente mi dia gli strumenti per riparare tutto ciò che non va, aiutandomi a sbrogliare quest'impasse che mi spinge sempre più verso il baratro. È inutile girarci intorno: il problema sono io. Io che non mi capisco per niente e che sono sempre più un disadattato fuori dal mondo.

martedì 16 aprile 2013

Alla ricerca del coraggio perduto


Non so se sono mai stato coraggioso perché di paturnie ne ho tantissime, tant'è che spesso scherzando affermo che senza le mie innumerevoli paturnie, non sarei quello che, nel bene o nel male, sono oggi. In fondo, in un certo qual senso, esse mi caratterizzano. Non so se ho mai avuto coraggio in vita mia, quello che alcuni chiamano il cosiddetto fegato e che altri chiamano volgarmente "le palle", come se il coraggio potesse essere solo un attributo maschile e mai femminile. Penso, però che ci sia stato un periodo in cui ne ho avuto  e che, credo di aver usato, anche se con risultati alquanto discutibili. Ora, invece, me ne sento sprovvisto. È come se tutto il coraggio che avevo, si fosse esaurito, fosse svanito nel nulla. Mi ritrovo bloccato, con una paura irrazionale che mi paralizza e mi lascia in un limbo dal quale non riesco ad uscire. Proprio per questo mi sento limitato, come se non avessi più voglia di rimettermi in gioco. Sono molto confuso: dopo il crollo di quelle mie poche certezze che avevano guidato il mio cammino, con tutta una serie di scelte ad esso connesse; mi ritrovo così smarrito, senza un progetto chiaro, senza coraggio. Non ho la più pallida idea di quale sia la mia strada. Non ho neanche la forza di rimettermi in discussione, proprio non ce la faccio. Sono esausto, sarà per il continuo insieme di circostanze sfavorevoli, ma codardamente vorrei che calasse presto il sipario e arrivasse la parola fine. Avrei bisogno di una forte dose di coraggio e di speranza per andare avanti, magari con fatti tangibili che mi dimostrino che il peggio è passato. Invece, mi sto talmente abituando al peggio che non credo di saper riconoscere più le cose belle, ammesso che esistano ancora. Mi sa che oltre il coraggio, ho esaurito anche i colori. Intanto il tempo scorre inesorabilmente, probabilmente mi sono perso e mi sto perdendo tantissime cose belle, non era questa la vita che desideravo per me, anzi a dirla tutta questa non è vita, quindi tecnicamente potrei dire che sono già morto. 

Mi sto spegnendo un pezzettino 
alla volta ogni giorno che passa
 ed io non ho il coraggio 
e la forza per oppormi.


The Piano Guys (Berlin - Album: The Piano Guys 2 - Anno 2013)

giovedì 11 aprile 2013

Fuck you!


Non sono arrabbiato, 
ho solo una scorta di vaffanculo che sta per scadere 
per cui sarebbe un peccato non usarli.

Per "fortuna" c'è chi mi aiuta a consumarli
non sia mai che qualcuno venga buttato incartato
 e senza essere usato. Sgrunt!


Non ce la posso fare.

domenica 7 aprile 2013

Liebster Award e 11 cose su di me


Con un certo ritardo, mi accingo a ritirare il prestigiosissimo Liebster Award, gentilmente consegnatomi dalla bravissima blogger Aislinn, che ringrazio calorosamente. Purtroppo nel Liebster Award non è previsto un premio in natura come lo gnocco d'apertura post, che per i non addetti ai lavori è Thiago Ximenes, Mister Brazil Universe 2012 (grazie Google per avermelo fatto conoscere e avermi fatto fare lo sborone!). Per chi volesse conoscerlo meglio, lascio il video esplicativo di YouTube, attenzione a non far cadere la bava sulla tastiera che si rovina e io non ve la compro nuova:


Dopo questo momento gnocco, passiamo a spiegare cos'è il Liebster Award. Questo premio serve per far conoscere i blog più piccoli che hanno meno di 200 follower ma che nonostante tutto sono meritevoli di essere conosciuti e divulgati sottraendoli al vasto oceano web.

Chi lo riceve deve attenersi a delle semplici regole che ovviamente non rispetterò tutte perché oggi mi gira così, di essere un po' "anarchico". Le regole sono:
  1. ringraziare chi ha assegnato il premio citandolo nel post
  2. rispondere alle undici domande poste dal blog che ti ha premiato 
  3. scrivere undici cose su di te
  4. premiare undici blog che hanno meno di 200 followers
  5. formulare altre undici domande a cui dovranno rispondere gli altri blogger
  6. informare i blog del premio
Ho già ringraziato la gentilissima Aislinn, ora vado a rispondere alle sue undici domande:
  1. C'è qualcosa che vi darebbe particolarmente fastidio (vi spaventerebbe, vi darebbe la nausea, vi farebbe arrossire...) leggere in un romanzo o vedere in un film? Sembra strano ma sono abbastanza di larghe vedute, credo che solo gli eccessi mi diano un po' fastidio come ad esempio un'inutile volgarità o le battute ad ogni costo per risultare per forza simpatici.
  2. La vostra fobia peggiore? Non credo di avere delle fobie, paure sì, ma non tali da paralizzarmi e se proprio devo dirne una ho la fobia-convinzione di non essere mai stato amato, non allo stesso modo che avrei voluto e con la mia stessa intensità.
  3. C'è una citazione, una frase famosa, un brano di libro o un frammento di canzone che rappresenta per voi un motto, una filosofia di vita? Non ne ho una precisa in particolare, vado molto a periodi o a situazioni. In questo 2013, mi ripeto spesso come un mantra una frase della mia amica Velia: "i sentimenti non sono un obbligo". Sembrerà banale, ma questa frase riesce a circoscrivermi e a farmi ragionare, ogni volta che c'è un comportamento di una persona che differisce dalle mie aspettative, che mi fa star male e che mi impedisce per (s)fortuna (a seconda dei punti di vista) di strangolarle con le mie manine, ecco che questa frase mi riporta con i piedi per terra.
  4. Scenario post apocalittico. Società che faticosamente si riforma, senza più tecnologia moderna. Quale mestiere vi inventereste? Cosa fareste per sopravvivere? Il più semplice e il più difficile allo stesso tempo: il contadino!
  5. Se foste costretti a mangiare un unico cibo per il resto della vostra vita (indipendentemente da considerazioni nutritive, calorie ecc) quale scegliereste? La pizza in ogni sua declinazione che con i giusti accorgimenti si potrebbe definire un alimento abbastanza completo.
  6. Il primo film che avete visto al cinema? Non lo ricordo, probabilmente mio padre mi avrà portato a vedere qualcosa ma non ricordo, probabilmente perché mi annoiai a morte. Il primo film visto al cinema che mi viene in mente e che ho visto come i "grandi", ossia da solo con un compagno di classe, in prima media, è Hot Shots! in un cinema praticamente deserto nel turno pomeridiano. Film talmente brutto, compagnia talmente pallosa e cinema sgarrupato di provincia, sono tutti elementi che probabilmente mi hanno portato a non amare il vedere i film al cinema, ma meglio vederli a casa da soli o in compagnia.
  7. Un mago vi offre la possibilità di diventare un personaggio (di film, fumetti, romanzi). Quale vorreste essere? Se fossi un romanzo sceglierei il Piccolo Principe, anche perché ho sempre desiderato i capelli dorati del color del grano, poi oltre ad amare il libro ho amato anche il cartone andato in onda l'anno scorso su raidue; potrei anche dire l'omonimo personaggio da cui ho preso il mio nickname dalle fiabe delle Mille e una notte, ma anche se ci sono affezionato incomincio a pensare che porti un po' sfiga.
  8. La vostra principessa Disney preferita e perché? Ovviamente, l'unica e inimitabile Bella, della Bella Addormentata: un vulcano della natura e modestamente amica mia che ha capito praticamente tutto della vita.
  9. Qual è il peccato capitale in cui cadete più spesso? Se siete incerti, vi concedo di elencarne al massimo tre. Vorrei dire lussuria, ma è già un miracolo che mi ricordi cosa significhi; quindi opto per accidia e ahimè gola.
  10. Un film e/o un romanzo di cui vorreste cambiare il finale, e come? Il giovane Holden, avrei fatto massacrare di botte il protagonista per la sua immaturità, le sue continue menzogne, la sua omofobia e la sua misoginia. Si capisce che questo romanzo non lo amo per niente?
  11. Una cosa per cui siete negati, e che invece vorreste tantissimo saper fare? Non intendo "amo scrivere e vorrei farlo meglio"; intendo "vorrei saper disegnare ma se prendo una matita in mano gli angeli suonano le trombe dell'Apocalisse" & dintorni. I principi da fiaba sono perfetti per contratto, ma se proprio insisti, incomincio a credere di essere totalmente negato e incapace di avere una relazione amorosa con qualcuno che mi ami sul serio tanto quanto amo io questa persona, e più passa il tempo più questa cosa, che sembra una scemenza colossale, sta diventando una reale verità, mancano giusto gli angeli che suonano le trombe dell'apocalisse a confermarmelo, ma per il resto i segnali ci sono tutti e sono lampanti.
Passiamo alle undici cose su di me, confido che i miei fidi lettori si siano stufati di leggere fino a qui e/o si siano dedicati alla contemplazione di Thiago, con tanto di ricerca su google per approfondire la materia:
  1. Non faccio sesso da circa due lustri, per chi non lo sapesse un lustro equivale a 5 anni, quindi fatevi il conto e chiudete le mascelle dallo stupore perché potrebbero entrarvi delle mosche in bocca. E sì lo so che più in là me ne pentirò, ma al momento mi sembra la scelta più saggia, se poi il Grande Amore della Mia Vita si decidesse a palesarsi, sarei felicissimo di porre fine a questo periodo di magra e a fare gli straordinari per recuperare.
  2. Non ho né tatuaggi e né piercing, né credo che mai me ne farò qualcuno, e ciò grazie al retaggio di anni e anni di ferrea disciplina di studio di danza classica, motivo per cui in genere non porto quasi mai né bracciali, né collanine e chincaglieria del genere; a stento e solo per esigenze di pendolarismo ho imparato ad usare ed indossare l'orologio.
  3. Avrei voluto fare il ballerino, ma ahimè grazie ad un fisico non proprio secondo i canoni della danza ad altissimi livelli, non ne ho potuto fare una professione e ci sono stato male per tantissimo tempo.
  4. Non mi piace che la gente mi tocchi senza il mio permesso, se non c'è un rapporto di amicizia, di confidenza, di fiducia o se necessario (vedi visita medica), chi osa farlo lo fa a suo rischio e pericolo.
  5. Durante la visita di leva (che fu abolita dopo un paio di anni), chi doveva farmi l'elettrocardiogramma ci mise un bel po' perché sembrava che fossi senza cuore.
  6. Mi adatto ad ogni situazione con una tale facilità che a volte mi sorprendo da solo, per contro tendo ad avere fin troppi dubbi ogni volta che devo fare una scelta sia anche il semplice acquisto di un pantalone.
  7. Sono la personificazione della lentezza e della calma, neanche il terremoto del 1980 mi  ha smosso e sono stato il classico bimbo angelo che non ha mai fatto fare una notte in bianco alla Regina e al Re, che poverini invece hanno avuto il loro piccolo "calvario" con mia sorella, che ha fatto recuperare loro anche le mie notti in bianco.
  8. Sono la pecora nera della famiglia e del parentado, quello che al 99,9% avrà un'idea contraria alla massa o più semplicemente da ridire o puntualizzare; quello che non si capisce quanti anni abbia e che faccia nella vita e spesso anche come si chiama, visto che più di un parente spesso m'ha scambiato per mio fratello. Mah! Comunque la situazione è migliorata solo perché mio fratello s'è sposato ed io sono perennemente single (per colpa degli altri).
  9. Non ho mai festeggiato un san Valentino in vita mia e né mai mi hanno detto ti amo, al massimo un anch'io (ma che cazzo vuol dire?) o un ti voglio bene è stato il massimo che ho avuto.
  10. Spesso, per non dire sempre, vengo indicato come il fratello del Genio, il fratello di Kitri, il figlio del Re, il figlio della Regina, mai una volta che siano loro ad essere indicati come il fratello, la sorella, il padre, la madre del principe Kamar. Sembra quasi che io non esista come persona individuale. Bah!
  11. Sembro più giovane della mia età, anche se purtroppo questa qualità rischio venga resa vana causa un incanutimento precoce (e pensare che fino ai 20 anni non ne avevo neanche uno!), motivo per cui ogni volta che mi si fa notare che ho un capello bianco in più, rispondo che esso rappresenta un mio grande dispiacere o una forte preoccupazione. Mi consola il fatto che i brizzolati sono boni come il pane, magari per la proprietà transitiva riuscirò ad esserlo anch'io (sì, credici! Ma neanche se mi reincarno per una ventina di volte di seguito riuscirò ad essere passabile ossia trombabile).
A questo punto dovrei premiare altri undici blogger con meno di 200 follower, per cui nomino chiunque voglia continuare questo giochino e per quanto riguarda le mie domande a chi vorrà gliele porrò, se poi c'è qualche mio lettore o qualche mia lettrice che vuole partecipare, ma non ha un blog o vuole farmele leggere a tu per tu, potete interagire con me tramite mail e/o nei commenti e/o al limite ospiterò le vostre risposte qui sul mio blog. Baci e abbracci miei cari.

mercoledì 3 aprile 2013

Pioggia d'Aprile


I giorni di festa mi mettono sempre ko, sarà perché non ho praticamente nulla per cui valga la pena festeggiare; sarà per queste continue piogge che fanno sembrare di essere in inverno e non in primavera; sarà che questa continua ossessione del cibo che si manifesta in banchetti pantagruelici, retaggio di quando si pativa la fame sul serio, mi sembrano così démodé e fuori luogo, per non dire che mi sembrano una dura punizione. È un periodo che sono stanchissimo, non tanto fisicamente, ma soprattutto sono stanco dentro. È una stanchezza che non riesco proprio a mandar via. Non so se è influenzata dal fatto che di salute non sono proprio al top, o se invece dipende dal fatto che non c'è differenza tra giorni Sì e giorni No, perché son tutti giorni Nì. Mi sento spento dentro e fuori. Non c'è niente che mi faccia stare meglio per almeno un giorno intero. Mi sembra di vivere in un modo tutto grigio, privo di colori. È tutto così dannatamente uguale, amorfo, apatico. Forse sono morto e neanche me ne sono accorto, probabilmente uno zombie si sentirà in questo modo, ma se non sono morto che razza di modo di vivere è questo? Non di certo bello. Non di certo sano. Non di certo giusto. Non di certo felice. È come se fossi dentro la folla e avessi smesso d'un tratto di camminare: lascio che sia la folla a spingermi, a muovermi dalla mia inerzia. Io non faccio un passo eppur mi muovo, sballottato qua e là, senza una direzione ben precisa. Prima o poi cadrò a terra, c'è il rischio che la folla mi travolga e mi calpesti. Sarò pronto a fermare tutto e ad opporre resistenza? O mi lascerò calpestare come se niente fosse, fino a quando non resterà di me un'orribile carcassa qualsiasi come quella di un animale disgraziatamente spiaccicato sull'asfalto? 
Il rumore della pioggia che sbatte violentemente sulle persiane socchiuse è sempre più forte, sarebbe bello se riuscisse a spazzare via questa mia stanchezza, questo mio continuo sentirmi spento, quest'infelicità che mi divora, questo silenzio che mi annienta, questo vuoto così assordante... invece non faccio che pensare e chiedermi... Perché non riesco a credere che ci sia una speranza anche per me? Perché non riesco a credere che ci sia un'opportunità anche per me? Perché non riesco ad immaginarmi Felice? Perché continuo a pensare che non esiste più la Felicità per me?


Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile che in mezz'ora lavavano un' anima o una strada 
e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando la terra dura e nuova come una spada? 
Ma dove quelle piogge in primavera quando dormivi supina, e se ti svegliavo ridevi, 
poi piano facevi ridere anche me con i tuoi giochi lievi? 

Ma dove quelle estati senza fine, senza sapere la parola nostalgia, 
solo colore verde di ramarri e bambine e in bocca lo schioccare secco di epifania? 
Ma dove quelle stagioni smisurate quando ogni giorno figurava gli anni a venire 
e dove a ogni autunno quando finiva l' estate trovavi la voglia precisa di ripartire? 

Che ci farai ora di questi giorni che canti, dei dubbi quasi doverosi che ti sono sorti 
dei momenti svuotati, ombre incalzanti di noi rimorti, 
che ci potrai fare di quelle energie finite, di tutte quelle frasi storiche da dopocena; 
consumato per sempre il tempo di sole e ferite, 
basta vivere appena, basta vivere appena... 

E ora viviamo in questa stagione di mezzo, spaccata e offesa da giorni agonizzanti e disperati, 
lungo i quali anche i migliori si danno un prezzo e ti si seccano attorno i vecchi amori sciagurati, 
dove senza più storia giriamo il mondo ricercando soltanto un momento sincero, 
col desiderio inconscio di arrivare più in fondo per essere più vero... 

Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile? Io qui le aspetto come uno schiaffo improvviso, 
come un gesto, un urlo o un umore sottile fino ad esserne intriso, 
io chiedo che cadano ancora sul mio orizzonte angusto e avaro di queste voglie corsare, 
per darmi un'occasione ladra, un infinito o un ponte per ricominciare...

Francesco Guccini (Le Piogge d'Aprile - Album: Signora Bovary - Anno: 1987)