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venerdì 14 luglio 2017

Alone


Vorrei urlarvi per dire che dietro quella maschera ci sono io che sono a pezzi, che mi giudicate senza capire, che vi fermate alle apparenze, che non vi sforzate di conoscermi. Ci sono io, sono qui. Eccomi! Invece vi ostinate a non capire, a giudicare senza conoscermi, ad interpretare la maschera che porto dimenticandovi di me. 

Io sono umano con le mie debolezze e le mie continue cadute. Voi invece proiettate su di me ciò che voi pensate che io sia, ma quella persona in realtà non esiste, non è mai esistita.

Io sono qui con le mie fragilità, a gridare urla di dolore silenziose e senza voce.

Siamo mondi troppo distanti. Oggi ho provato a chiedere aiuto e invece… ne sono rimasto deluso. Non è stato l’aiuto che volevo, quello di cui avevo bisogno. Mi sono sentito compatito e non capito.

C’è quel muro di incomunicabilità, di diffidenza, di ferite aperte e mai rimarginate che mi fanno ancora male. Non riesco a parlarne, non voglio parlarne.

Lo so che mi volete bene, ma quel bene a me sembra finto e mi vergogno a scriverlo. Mi sono sentito stupido ad aver abbassato per un attimo le mie difese, per mostrarmi umano nella mia fragilità. Non accadrà più.

Si è alzato il vento ed è arrivato il tempo di ripartire… di nuovo da solo.


sabato 24 settembre 2016

Il coraggio che non c'è


Leggo il blog di un’amica in cui narra il suo salto nel buio a 38 anni, imbarcandosi non solo in una seconda laurea come me, ma aggiungendo a questo anche un’esperienza di 6 mesi di studio all'estero in una piccola università americana un po’ sperduta e fuori mano. Dai suoi racconti traspare un’amore per la conoscenza e per la vita che affascina e soprattutto fa riflettere. Non nego che l’ammiro, soprattutto non posso non riflettere sul fatto che vorrei essere come lei: un vulcano di idee, di interessi, quello che si potrebbe definire un talento unico. A me manca il suo coraggio. Io non sono coraggioso come lei, pur avendo fatto dei salti nel buio come lei, come ad esempio prendere una seconda laurea, non ho abbastanza coraggio. Non ho coraggio nel perseverare, non ho il coraggio di essere incosciente anche se in passato lo sono stato. È come se le esperienze passate mi avessero talmente ferito da frenarmi. Mi accorgo di non avere più lo stesso entusiasmo di un tempo. Non so se sia una questione di vecchiaia, ma mi stanco più facilmente, mi demoralizzo più facilmente, sono più incostante, più inaffidabile. Riesco sempre ad adattarmi, ma ho sempre più bisogno di avere tutto sotto controllo. Più provo a voler avere tutto sotto controllo e più sono nel caos più totale. Il fatto è che mi sento un fallimento perché non riesco a vedere i risultati. Sono un disastro ed ho sempre più difficoltà a sognare e a lasciarmi andare. Mi sento solo in questo viaggio ed ho sempre più l’impressione che non ci sia neanche una meta ben precisa. 
Annaspo, respiro, salgo su, poi sprofondo e cado giù… in una sorta di eterne montagne russe. Ecco, io però non so se prima o poi avrò il coraggio di scendere se dovessi accorgermi di non andare da nessuna parte. È come se fossi in un eterno limbo sospeso in mezzo tra sogni e realtà, troppo lontano per l’uno e per l’altro. Forse sono solo spaventato e abbattuto da tutto ciò che mi circonda.


uh oh 
running out of breath but i
oh i i got stamina 
uh oh 
running now i close my eyes 
butoh oh i got stamina

uh oh 
i see another mountain to climb 
but i i got stamina 
uh oh 
i need another lover be mine
cos i i got stamina

Don’t give up, I won’t give up
Don’t give up, no no no
Don’t give up, I won’t give up 
Don’t give up, no no no

chorus

i’m free to be the greatest i’m alive 
i’m free to be the greatest here tonight 
the greatest the greatest the greatest alive
the greatest the greatest alive

uh oh 
running out of breath but i
oh i i got stamina 
uh oh 
running now i close my eyes 
but oh oh i got stamina

oh yeah 
running through the waves of love 
oh i i got stamina
oh yeah 
i’m running and i’ve just enough
oh i i got stamina 

Don’t give up, I won’t give up
Don’t give up, no no no
Don’t give up, I won’t give up 
Don’t give up, no no no

chorus

i’m free to be the greatest i’m alive 
i’m free to be the greatest here tonight 
the greatest the greatest the greatest alive
the greatest the greatest alive

(oh, oh i’ve got stamina
oh, ohi’ve got stamina X2)

Don’t give up, I won’t give up
Don’t give up, no no no
Don’t give up, I won’t give up 
Don’t give up, no no no

chorus

i’m free to be the greatest i’m alive 
i’m free to be the greatest here tonight 
the greatest the greatest the greatest alive
the greatest the greatest alive 

Sia (The Greatest - Album: We are your children - Anno: 2016)

domenica 17 gennaio 2016

Keep calm and love me


In questa fredda domenica mattina di gennaio, non posso fare a meno di chiedermi se ancora oggi a distanza di 5 anni da quando tutto è cominciato, ti capita per errore di pensarmi. Se mi pensi con affetto o invece con odio, o peggio ancora con indifferenza e quindi non ti passa neanche per l’anticamera del cervello di pensarmi, neanche per un nanosecondo.
A distanza di quel 25 maggio 2012 in cui mi hai spezzato il cuore ed hai infranto tutti i miei sogni, ti penso ancora con affetto perché sei stato il mio piccolo Raggio di Sole in un periodo nero in cui rischiavo di cadere di nuovo nel baratro, senza la possibilità questa volta di uscirne sano e salvo. Sei stato la speranza che anche a me potesse toccare un briciolo di Felicità e di Amore, che anch'io avessi il mio lieto fine come nelle fiabe, il mio “e vissero felici e contenti”. Sei (stato) il Grande Amore della Mia Vita, peccato che io non lo fossi della tua, peccato che tu non mi abbia capito fino in fondo e che tu non abbia capito quanto ti ho amato come amico, come compagno per costruire una vita felice insieme, un compagno di vita per dar vita alla nostra famiglia. Ti avrei reso Felice e tu non sai quante volte avrei voluto urlarti “keep calm and love me”.
Sono andato avanti, mi sono sforzato di raccogliere un’altra volta i miei pezzi e sembra che ci stia riuscendo. Mancano ancora dei pezzi, ci sono dei vuoti che non so se riuscirò un giorno a colmare, delle tessere di puzzle mancanti per sentirmi completo. Non so se riuscirò mai a trovare questi pezzi, uno dei pezzi mancanti in fondo sei tu. Quando mi succede qualcosa di così bello, qualcosa che devo assolutamente condividere con qualcuno, il primo che mi viene in mente sei tu: sei tu il primo al quale vorrei raccontarlo. Ma tu non ci sei più. Ho provato tante volte a riallacciare un rapporto di amicizia con te, ma ho sempre fallito e poi alla fine mi hai escluso dalla tua vita ed io ne ho preso atto con molto dispiacere: ho smesso di cercarti, mi sono imposto come ultimatum la mail di auguri per il tuo compleanno perché mi sembrava il mezzo meno “invasivo” con la clausola che se non mi avessi risposto avrei smesso di cercarti perché non gradivi la mia presenza nella tua vita perché forse con la mia presenza involontariamente ti ricordavo ogni giorno quello che tu dissi un giorno di me e cioè “Dovrò metterti fra i miei sensi di colpa”. 
Avrei voluto smettere di pensarti ma ho il cuore testardo e indipendente che non si sottomette alla ragione, però ti ricordo e ti penso ogni giorno con tanto affetto, amore e rispetto. A distanza di tempo rileggendo le mie ultime mail, ripensando ai miei ultimi comportamenti, capisco e comprendo bene il perché mi hai escluso dalla tua vita e non posso che darti ragione perché ho lasciato che il mio dolore mi accecasse e mi trasformasse in una bestia avvelenata e avvelenante. Se potessi cancellerei quegli ultimi miei comportamenti ignobili, avrei dovuto semplicemente dirti addio e augurarti ogni bene. Invece ti ho augurato sì ogni bene, questo è sempre stato sincero da parte mia, così come il mio affetto, ma non ho fatto altro che far leva sul mio dolore per essere “passivo-aggressivo” con te, pronto a sparare su ogni accenno di presunta o reale tua mancanza. Non mi sono mai fermato a chiedermi se mi stavo comportando bene con te, perché ero troppo impegnato a cercare delle risposte alle mie infinite domande per colpire e affondare me stesso attraverso te. Giustamente ti sei sentito l’imputato colpevole messo alla sbarra da un tribunale giudicante composto dal sottoscritto, in realtà eri solo il testimone principale dell’accusa delle mie colpe e delle mie mancanze: il vero imputato, il vero protagonista del processo ero io, io che ero allo stesso tempo imputato, pubblica accusa, difensore d’ufficio e soprattutto l’inflessibile tribunale giudicante. Quando mi hai scritto quella mail, con la quale mi hai spezzato il cuore, avrei semplicemente dovuto risponderti: “Mi dispiace averti fatto passare una notte insonne, sono felicissimo per te, un po’ meno per me ma spero che su quest’ultima cosa sarai un po’ indulgente con me. Mi spiace se ti ho dato delle preoccupazioni e se ti ho fatto sentire in colpa, ma ero sicurissimo di essere il Grande Amore della Tua Vita, ma a quanto pare mi sbagliavo. Pazienza, mi passerà! Cerca di essere paziente con me perché ho il cuore spezzato e non posso cancellare dall'oggi al domani ciò che provo per te. Scusami se per un po’ sparirò, ma ho bisogno di metabolizzare il tutto e non voglio rovinare l’amicizia e il bene che ti voglio perché non ti sei innamorato di me. Ho tante domande da farti perché ho voglia di capire cosa ho sbagliato, se ho sbagliato, ma è meglio non fartele perché ti ruberei del tempo prezioso alla tua felicità e ti trascinerei con me in un processo contro di me, dove tu saresti il testimone d’accusa contro di me, mentre io sarei il colpevole, la pubblica accusa e l’inflessibile tribunale giudicante. Il tuo ragazzo è un uomo fortunato, io lo invidio un bel po’, ma la mia è invidia sana e non cattiva. Cerca di essere Felice e non permettere a nessuno, neanche me di non esserlo. Ti abbraccio fortissimo, per sempre tuo Francesco”.
Avrei dovuto lasciarti andare così, così magari ora saresti quell'Amico al quale scriverei o chiamerei per raccontargli quando mi succede una cosa veramente bella o se avessi bisogno di un consiglio su come comportarmi in una determinata situazione, o con qualcuno che mi piace. Purtroppo il tempismo non è mai stato il mio forte e certe cose (tra cui la cosiddetta saggezza), si acquisiscono con il tempo e con l’esperienza, perché anche queste cose aiutano a crescere e a formare una persona.
Ormai non posso tornare indietro e cambiare ciò che ho sbagliato, però posso evitare di commettere gli stessi errori in futuro, se mai mi dovesse capitare ancora di innamorarmi.
Ps: l'ho scritto di getto questa mattina sul mio tumblr e quando ad un certo punto si è parzialmente cancellato mi è dispiaciuto tanto, poi fortunatamente sono riuscito a recuperarlo e ho deciso di pubblicarlo anche qui. In un primo momento volevo cambiare alcune sue parti ma non il contenuto (tipo passare dal tu al lui, cioè da seconda persona singolare a terza persona singolare), poi ho pensato che a me interessa il senso. Chi se ne frega della forma! A me interessa tenere la testimonianza del mio percorso di crescita personale e se anche il mio tumblr è nato come progetto a sé stante (Un anno per rinascere... ne è il sottotitolo, proprio perché vengo da un fine 2014 molto brutto e un 2015 di altrettanto bruttezza-pesantezza anche se con piccole cose belle) e con finalità diverse, anche se volevo tenerli separati, mi sembrava giusto riportare qui questa mio "mea culpa", ma sottolineare il punto fermo della mia crescita personale ed umana riconoscendo i miei errori. Per chi volesse dare un'occhiata al mio tumblr il link è questo qua:  http://principekamar.tumblr.com/

martedì 26 maggio 2015

Riflessioni su questi ultimi tre anni perché "Certi sogni si fanno".


Pensavo non sarei mai sopravvissuto ma a quanto pare mi sbagliavo: dopo 3 anni sono andato avanti lo stesso anche se credo che una parte di me sia morta quel giorno stesso. Ho chiuso il cuore in un cassetto e buttato la chiave nel cesso  per provare a rimetterlo in sesto. Ho abbandonato sogni felici a cui mi aggrappavo disperatamente per tenermi a galla. Ho riconvertito i miei sogni spostandoli verso un'autorealizzazione professionale che ahimè stenta ad arrivare o che potrebbe essere abortita ancor prima di essere realizzata (fanculo la buona scuola!). In un certo qual modo, volente o nolente, sono andato avanti; però... Ho la fissa dei però, per cui mi capita spesso di ripensarci e non posso fare a meno di pensare a quanto sia stato stupido, egocentrico, ottuso, ecc.. Di come avrei potuto comportarmi più dignitosamente invece di stracciarmi le vesti come portatore di verità assolute che ha subito un attacco di lesa maestà, come se per qualche oscuro motivo irrazionale mi fosse dovuto qualcosa. Insomma ho lasciato fuoriuscire il peggio di me e se potessi vorrei tornare indietro per correggere questi errori pur sapendo che non cambierebbero il risultato, ma che forse riuscirebbero a farmi sentire meglio. Ecco, non c'è un motivo particolare ma ultimamente mi sento spesso fuori luogo, irrazionale, incasinato, inutile e stanco. Non so, forse invecchiando si diventa più saggi, o più semplicemente si ha bisogno di avere una cerchia che faccia da scivolo, da materasso di sicurezza come quando ci si deve buttare dalla finestra perché è scoppiato un incendio in casa ed è l'unica cosa sensata da fare, anche perché non verrà alcun pompiere a salvarti perché non può farlo.
L'unica cosa che non riesco a mandar giù è proprio la fine di questo rapporto di amicizia con Lui. Ecco, è come se mi sentissi defraudato di una parte importante del mio scivolo d'emergenza. Forse non dovrei dirlo ma mi mancano quelle chiacchierate, le battute sceme, il tempo scandito dalla ricezione delle mail. Fino a quando facebook non aveva censurato i suoi messaggi, in seguito a segnalazioni del suo profilo da parte di gruppi omofobi organizzati, trovavo conforto nel rileggere quelle vecchie conversazioni, quella spinta a provare ad essere migliore, anche in quelle conversazioni in cui ho dato il peggio di me. Invece, ormai da parecchi mesi riesco a leggere solo i miei messaggi mentre i suoi non ci sono più perché sono stati momentaneamente rimossi in attesa di verificare l'account. Riguardando quelle conversazioni monche sembra di assistere ad un triste monologo. E se in realtà fosse stato sempre così? Se mi fossi solo parlato addosso per tanto tempo, troppo egocentrico per accorgermi della realtà che avevo di fronte? A pensarci mi prende lo sconforto. A dirla tutta mi prende lo sconforto per come sono stato cancellato e catapultato nell'oblio; di come Lui non ha sentito l'esigenza di riallacciare il rapporto di amicizia precedente. So per certo che ha un nuovo account su facebook, anche perché non è che il web sia proprio così immenso, ma non ha sentito e non sente l'esigenza di avere un rapporto civile con me. C'è una parte di me che non riesce a dargli torto, ma l'altra parte, quella che c'è rimasta malissimo, che oltre ad essere rimasta spiazzata si è giustamente trincerata dietro un briciolo di amor proprio e di orgoglio per cui neanche morto gli chiederei l'amicizia: perché una cosa che ho imparato in questi anni, è che non si può imporre la propria presenza agli altri e, che una volta arrivato il momento, bisogna lasciarli andare per la loro strada, anche se ciò fa male, tanto male, troppo male.
Quindi caro Facebook potresti evitare di mandarmi decine e decine di mail in cui mi suggerisci di chiedergli l'amicizia? Ogni volta è un colpo al cuore e fa male perché rappresenta in maniera evidente la mia incapacità a non aver saputo gestire bene un rapporto che evidentemente ho buttato alle ortiche come il deficiente che sono.
Ora qualcuno penserà che io sia un fissato monotematico ancorato al passato, ma si sbaglia, perché ciò che mi è successo 3 anni fa è ciò che mi ha portato a quello che sono adesso, con i miei pochi e quasi per nulla esistenti pregi ed i miei innumerevoli difetti che non smettono mai di moltiplicarsi sempre più. Quindi è logico che io usi RdS come metro di giudizio, per quando il mio cuore sarà guarito e batterà i piedi a terra perché è arrivato il momento di mettersi in gioco, perché nonostante tutto Lui era quello che più si avvicinava al mio uomo ideale, quello che sembrava l'altra mia metà della mela per essere completo. 
Così è logico che ci rimanga male quando un amico mi dice che va a fare un sonnellino, ci sentiamo più tardi e poi scompare nel nulla per più di 17 giorni e allora penso che o vuole prendere il posto della Bella Addormentata o che più semplicemente non si fida abbastanza di me e non mi ritiene un suo amico di cui fidarsi e con cui confidarsi. Anche se ho problemi d'abbandono e forse sono pure un po' autistico nei rapporti sociali, lascio andare via anche lui ma ciò non toglie che mi girano come se fossero le pale eoliche. A me non va di essere un albergo con gente che va e viene a suo piacimento, potrei capirlo qualora si esaurisse ciò che avremmo da dirci, ma fino ad allora non l'accetto. Tutto ciò mi porta a sommare sfiducia su sfiducia nelle mie capacità relazionali, col rischio di perdermi qualcosa di importante e di vivere a metà perché frenato. Poi succede che vado a Roma per un concorso, che ha già in sé dei traumi legati ai corsi e ricorsi della storia sempre di tre anni fa, in un periodo che dire che annaspo non rende appieno l'idea. Eppure, con un po' di sollecitazione da parte di alcuni miei scivoli e materassi di sicurezza, mi convinco a conoscere di persona un blogger-twittero che apprezzo e stimo da tempo, a cui voglio pure bene e che supera con una certa facilità anche il metro di giudizio RdS (segno che forse non è poi così impossibile superarlo), tant'è che per me la singletudine di questo blogger-twittero rimane un mistero (perché a mio parere dovrebbe avere alla sua porta chilometri di fila di uomini col numerino in attesa, ma questo rimane uno dei tanti misteri della vita). Per cui passo una piacevolissima ora e mezza in sua compagnia, compagnia che per me è stato come una boccata di aria fresca. In un periodo in cui sono proprio alla canna del gas, ho respirato a pieni polmoni ossigeno puro di cui avevo bisogno. 
Non so cosa mi riserverà il futuro e se anche questa bella persona entrerà o meno nella cerchia del mio scivolo e materasso di sicurezza, ma sicuramente ne è valsa la pena conoscerlo, anche perché è stata un'iniezione di fiducia in me stesso. Spero sempre di poter riallacciare una bella amicizia con RdS, ma se così non fosse mi sto rassegnando al fatto che ciò possa non accadere più e nel contempo sto andando avanti per la mia strada, a fare esperienze e a trovare il bello ovunque e a portarlo sempre con me: certi sogni si fanno sperando di realizzarli.

Clicca sull'anteprima: http://www.shazam.com/track/105291107/certi-sogni-si-fanno 
Corro per dimenticare leggera 
la sigaretta e assenzio
per non farmi più stordire dai colpi forti del silenzio.
Vedo il corpo incatenato
ma  corro per non baciarti adesso,
adesso che sarai nel letto con chi sembra che abbia il permesso.
Voglio stordirmi tra la folla, tra luci e buio
per non ricordare
e l'immagine perfetta è averti qui per poterti respirare.
Il problema è che non scordo
ed ho capito mi conosco poco e male.
Se non amo te mi perdo
volerti sembra un danno
certi sogni si fanno. 
Io voglio correre da te
Io voglio correre da te
Io voglio correre da te
Io voglio correre da te
Dopo tutto ti ho sfiorato un istante,
mi sento tua sempre.
Io che sono al mondo per appartenere alle tue mani solamente.
Non mi scopriranno se in silenzio griderò il tuo nome
e per farmi sopravvivere verrai a casa mia stanotte.
Quando vai via è la paura che entra qui,
mi manchi più del sangue.
Con te ho capito quel che al mondo non ammette
l'amore non è ovunque.
Quando vai via io sento il senso di vuoto 
come dopo un combattimento.
Se non amo te non sono,
volerti sembra un danno,
certi sogni si fanno.
Io voglio correre da te 
Io voglio correre da te
Io voglio correre da te 
Io voglio correre da te

Romina Falconi - (Certi sogni si fanno - Album: Certi sogni si fanno - Anno: 2014)




mercoledì 28 gennaio 2015

Se solo potessi


C'è la neve, ma non c'è più chi fa la battuta scema sul gatto delle nevi che mi fa(ceva) tanto ridere. Se potessi, tornerei indietro di 4 anni, ma non si può. Pensandoci bene anche allora ero messo male, ma almeno dal punto di vista del cuore mi sentivo Felice e tutto sommato ciò mi faceva andare avanti perché mi sentivo amato e allo stesso tempo avevo la speranza che prima o poi si innamorasse di me, così avrei avuto anch'io il mio lieto fine da fiaba. La verità è che se anche non ne parlo più e ne scrivo ancora meno, lui mi manca. Aggiungo che mi manca tanto, anche troppo. Ad essere onesti mi manca più come Amico, sapeva come prendermi e chiacchierare con lui, in un certo qual senso mi rasserenava e mi faceva stare bene perché riusciva a tirare il meglio di me (anche se alcune volte pure il peggio). La sua assenza è un vuoto incolmabile, un vuoto a cui non riesco ad abituarmi e a darmi pace. È un'assenza che mi fa male. Ancor di più mi fa male il fatto che non gli manco neanche un po' come amico e per questo mi sento un fallito. Non posso imporgli la mia presenza e se ha deciso di tagliarmi fuori dalla sua vita avrà le sue buone ragioni che rispetto, ciò non toglie che tutto ciò mi faccia star male e mi faccia soffrire. Penso a come ho sbagliato tutto con Lui, a come ho reagito istintivamente e a come invece avrei dovuto reagire: essere felice per Lui e sopprimere in me il dolore di non essere io il fortunato prescelto, perché come al solito di me non ci si innamora perché sono la seconda scelta (quasi quasi come epitaffio sulla mia lapide ci starebbe accanto al termine sfigato). In questo periodo penso tanto a Lui, più del solito. 
Non so se dipende da un insieme di più cose: iniziando da problemi con lo studio e la preparazione degli esami, fino ad arrivare agli immancabili problemi burocratici universitari, fino a passare attraverso la stanchezza e al fatto che ho parecchi pensieri vuoti nella testa. La prematura morte di D. mi ha lasciato parecchio scosso. Mi sento tanto giù di morale, sono stanchissimo come se fossi invecchiato di colpo e fossi confuso. Sono stanco di combattere contro i mulini a vento anche perché se qualcosa può andare storto andrà sicuramente storto e nel mio caso è matematico che va a finire così, probabilmente sul dizionario principe Kamar diventerà sinonimo di sfigato/jellato/sfortunato insomma Murphy e le sue leggi mi fanno 'na pippa! Sono stanco di vedere i miei piani andare in fumo ogni volta e ricominciare dall'inizio per farne altri. Sono stanco di lottare così, di sentirmi sempre solo e fuori posto, infelice, di imbarcarmi in imprese brancaleonesche. Dormo poco e male, ho ripreso ad avere incubi tremendi. Mi sento brutto e goffo, in una parola sola: orribile! 
Vorrei essere Felice, saper costruire qualcosa di buono, avere qualcosa di tangibile che dimostri che qualche obiettivo l'ho raggiunto anch'io e che non sono un completo disastro. Vorrei incominciare a vedere già qualche risultato e invece non vedo nulla. Procedo alla cieca sperando di aver fatto un buon lavoro e di raccoglierne i frutti in futuro, ma chi mi assicura che li raccoglierò e invece non avrò perso solo tempo prezioso?
Ho bisogno che ci siano persone nel mio quotidiano che vadano ben oltre la maschera da stacanovista che indosso ogni giorno, la maschera di quello sempre paziente e disponibile che cerca le soluzioni a tutto e la maschera di quello indistruttibile. Se ci si sforzasse di guardare un po' più dentro di me, ci si accorgerebbe che io sto andando a pezzi, sto crollando dentro e non ce la faccio più. Ogni giorno una piccola parte di me muore.
Ogni giorno mi sento crollare un pezzettino di terra sotto i piedi, sempre più. E quando non ci sarà più terra sotto i miei piedi, cosa farò? Chi mi salverà? Chi mi prenderà al volo? 
Quattro anni fa, in questo periodo avrei saputo rispondere o quanto meno avevo la presunzione e l'illusione che ci fosse qualcuno pronto a farlo. Ora so che se non mi salvo da solo, mi sfracello. In questo periodaccio, la stanchezza fa sì che non mi importi più di salvarmi e sfracellarmi mi sembra una soluzione facile e "indolore", ma che non posso permettermi di attuare. Ma fino a quando riuscirò a prendermi al volo da solo


E se solo potessi trasformerei la pioggia in una cascata di stelle solo per noi
Il nero in bianco il bianco e il nero per te, lo ridipingerei eh eh eh.
E se solo potessi trasformerei la pioggia in una cascata di stelle solo per noi
Raccoglierei tutti i tuoi desideri e in una notte sola li esaudirei
Perché da tutta una vita che vedo il tuo sorriso in ogni cosa
Nel vento freddo di questa giornata, in quello caldo di un estate ritrovata 
E se solo potessi farei pazzie e spiegherei le vele per andare lontano 
Raggiungerei posti che hai sempre sognato e al mio ritorno dal viaggio te li racconterei.
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Tu che mi sai come nessuno mai
Tu che sai leggere i miei pensieri come nessuno mai
Tu che sorprendi, che mi riprendi
Che sei qualcosa di grande, un sogno che non finisce mai
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te

Marina Rei (Se solo potessi - Album: Pareidolia - Anno: 2014)

lunedì 27 ottobre 2014

Bisogna osare di più


«Fra', devi osare di più...», mi lasci così, con queste tue parole, mentre chiudo la portiera della tua auto ed io ritorno sui miei passi. Non posso fare a meno di pensarci. C'è questa frase che mi rimbomba nella testa. Osare o non osare? Questo è il problema! Intanto il tempo passa ed io mi muovo troppo piano, sembro quasi immobile. Cerco di ricordare quando è stata l'ultima volta che ho osato, quando per l'ultima volta ho lasciato la mia zona sicura e mi sono buttato nell'ignoto osando. Un dubbio si insinua in me: ho mai osato? La mia risposta è un semplice ma veritiero NI, un mix tra no e sì: perché quando ho osato consciamente e/o inconsciamente avevo il mio paracadute di sicurezza e volente o nolente non credo di essere andato fino in fondo, vagliando ogni possibilità. E se fosse questa la chiave per superare questa "impasse"? Osare, mettere da parte il buon senso che mi ha accompagnato in quest'ultimo anno e concedermi, perché no, il lusso di sognare ad occhi aperti, di sperimentare, di scoprire e riscoprire, di scoprimi e riscoprirmi. La razionalità e il buon senso non devono per forza eliminare l'irrazionale bellezza del sognare, del fantasticare ad occhi aperti, ma possono coesistere in armonia, basta esserne consapevoli e tenerli in equilibrio. Ecco, dall'osare posso trarre nuove energie per affrontare al meglio questo viaggio che ho intrapreso un anno fa, con nuovi compagni di viaggio, ma soprattutto con questo brivido di incoscienza-follia che dovrebbe accompagnarmi ogni giorno e spingermi a superare i miei limiti per essere una persona e un maestro migliore. 


Eugen Doga (Gramophone - Album: Cascade of Dreams - Anno: 2012)

lunedì 14 aprile 2014

24 marzo 2011: tre anni dopo.


Ci sono giorni speciali che per ognuno di noi rientrano di diritto tra le tappe fondamentali della propria crescita, uno di questi giorni è sicuramente la laurea. A distanza di 3 anni, ricordo come se fosse ieri il 24 marzo 2011. Era una calda giornata di primavera, una di quelle giornate in cui non si può fare a meno di stare con gli occhi all'insù rivolti verso il cielo. Stranamente non ero agitato, ero piuttosto calmo. Il mio chiodo fisso era che non vedevo l'ora di discutere la tesi e di chiudere un brutto capitolo della mia vita. Doveva essere la data spartiacque, un po' come l'anno zero di Cristo, una data in cui prima c'era un passato per lo più da dimenticare e dopo un futuro roseo che mi attendeva a braccia aperte. Non è andata esattamente così, un po' come quando mi ripromisi che non mi sarei più riscritto all'università e invece a luglio dell'anno scorso ho cambiato idea e adesso eccomi qua. Se penso a quel giorno, non posso fare a meno di pensare che doveva essere il mio giorno speciale da protagonista eppure in realtà non lo è stato. Non lo è stato perché non sono stato capace di godermelo. A me non interessava la discussione della tesi, non mi interessava la festa, non mi interessavano i regali e tutto il resto. A me interessava laurearmi perché in quel modo si concludeva un ciclo e ne iniziavo un altro. Il mio atteggiamento era del tipo quel che è fatto è fatto, dal giorno dopo sono libero di poter iniziare una nuova vita, nessun legame qui. Non ero preoccupato della seduta in sé, il tutto mi sembra come una cerimonia scenografica fatta più per i miei genitori che per me, tanto sapevo già che avrei avuto un voto basso a rispecchiare il fatto che i miei anni universitari hanno coinciso per lo più con un periodo molto buio della mia vita e laureandomi mi sarei buttato tutto alle spalle. Avevo investito quel giorno di un significato particolare perché dal giorno dopo sarei stato libero di vivere il mio sogno d'Amore con RdS. Ce l'avrei fatta a trovare un lavoro lì vicino, tale che avrei potuto corteggiarlo seriamente per poter creare una famiglia con lui, qualcosa di bello, tutto ciò che ho sempre desiderato. Non mi importava che tipo di lavoro avrei trovato, bastava che mi permettesse di vivere dignitosamente e di poter stare con lui. A me non interessava un fico secco della laurea, se non fare bella figura per renderlo orgoglioso di me. Ho preso il massimo dei voti alla tesi solo perché lui mi hai sostenuto quando tutto andava storto e volevo mollare. So che è una cosa talmente irrazionale e fuori di testa, probabilmente ricalco in pieno qualche cliché romantico da telenovelas sudamericana. Probabilmente mi sputtano alla grande dicendo che l'avrei voluto lì al mio fianco. Sapevo che non era possibile, ma c'ho sperato tanto. Nella mia fantasia malata, speravo che lui arrivasse da un momento all'altro facendomi una sorpresa o che ne so, mi  mandasse dei fiori (ma poi come poteva inviarmeli se non conosceva il mio indirizzo esatto è una cosa che non so spiegarmi ed è irrazionale). Non so cosa pensassi, ma man mano che la giornata volgeva al termine, speravo che si palesasse. Sapevo che aveva dei grossi problemi in famiglia e sul lavoro, ma speravo che mi chiamasse, avevo il cellulare sempre vicino a me proprio per questo, ma non successe. Allora pensai, poco male mi manderà un sms e non mi chiamerà perché magari ha paura di disturbare. Ah, beata ingenuità! L'Amore è tale che addormenta la ragione e non ci fa vedere l'ovvio. Ovviamente rimasi un po' deluso, ma i miei pensavano che fosse per il bidone delle mie amiche, di un paio ancora a 3 anni di distanza aspetto la conferma per la mia festa. Poco male, non vedevo l'ora che se ne andassero anche gli ultimi invitati per poter andare in camera mia, accendere il pc e lì avrei trovato di sicuro una sua mail. Niente di tutto ciò. Come ci rimasi male! Pensavo va be' magari mi ha fatto una sorpresa e mi ha dedicato un post sul suo blog tutto per me, invece il nulla. Ci rimasi malissimo. Però, sapevo del suo brutto periodo e speravo che tutto andasse bene, auto-accusandomi di non essere lì con lui a dargli conforto. Alla fine pensai che non mi importava che in quel giorno importante lui non ci fosse fisicamente, quello era il mio passato lui era il mio presente, il mio futuro.  Attesi giorni ma di lui nessuna traccia, ci rimasi malissimo, pensavo gli fosse successo qualcosa di brutto e mi tormentavo. Solo dopo 7 giorni mi inviò una mail in cui parlava per lo più dei suoi guai e un misero cenno alla mia laurea. Una persona razionale avrebbe realizzato e capito l'ovvio, io ero talmente accecato dall'Amore che passai su tutto e mi aggrappai al fatto che ero il suo confidente di così gravi preoccupazioni e lo perdonai in cuor mio, per il resto dovevo tener duro per lui. L'ho riletta alcune settimane fa per caso, complice il motore interno di ricerca di gmail e lì mi si è aperto un mondo.
Sul serio, come ho potuto credere che io fossi speciale per lui? Come ho potuto pensare che si sarebbe innamorato di me? Come ho potuto pensare che gli importasse di me? Come ho potuto non accorgermi che non mi filava di pezza? Come ho potuto pensare che quando mi avrebbe visto si sarebbe innamorato di me? 
Non ci si innamora di me. Non sono speciale. Sono uno come tanti. Eppure pensavo che questa volta sarebbe stato diverso perché credevo che fosse l'uomo giusto per me ed io per lui. BALLE! Non esiste l'uomo giusto per me, io sono come il soldatino di stagno di Andersen solo che invece di mancarmi una gamba perché non c'era più stagno a me manca l'altra metà della mela, tutto qua e me ne sto accorgendo solo ora. 
Rileggendo quella mail, mi accorgo semplicemente che ero la ruota di scorta, il bravo ragazzo affidabile ma di cui non ci si innamora. Si leggeva a chiare lettere che era ancora preso da un altro a tal punto da fare quelle confidenze così pesanti per una persona sola, prima a me per non dare pensieri a quel ragazzo che gli ha spezzato il cuore e che da lì a poco avrebbe fatto uno stupido spettacolo amatoriale (a lui il post di in bocca al lupo lo fece, ecco un altro segnale che non colsi stupidamente), tanto al giorno d'oggi danno le lauree a cani e a porci, l'hanno data persino a me! Figuriamoci! 
Niente, avevo i paraocchi. Oggi non mi capacito di come non sia riuscito a vedere l'ovvio: non mi amava, non mi ha mai amato e credo che non ci sia stato neanche un secondo della sua vita in cui abbia pensato che io potessi essere l'uomo giusto per lui. Probabilmente gli ispiravo tenerezza e compassione, probabilmente pietà perché in fondo sono uno sfigato e un po' d'amore non si nega a nessuno o ancora più semplicemente ero un momento di svago dai suoi guai. Svago inteso come sogno di cosa ancora avrebbe potuto avere.
Mi chiedo come ho fatto a non notare tutti quei piccoli segnali che urlavano "c'è qualcosa che non va"? Non riesco a darmi una risposta che non sia diversa dal fatto che l'Amore mi ha reso cieco ed ora che sono sveglio non posso fare a meno di darmi del cretino e di pensare a come ho potuto innamorarmi di lui alla luce dei  suoi ultimi commenti qui sul mio blog e di quelli in privato su facebook. Ancora non capisco la sua assurda preoccupazione di come lo vedono gli altri e le sue assurde precisazioni, proprio non riesce andare oltre e fermarsi a capirmi un po': io non ho perso solo un Amore, ma ho perso un Amico, una persona che ritenevo importante nella mia vita è che pensavo ci sarebbe sempre stato e invece mi ha lasciato solo un grande vuoto. Io non ci sto a sentirmi in colpa per cose che non ho fatto e di cui vengo accusato ingiustamente, mi sento la coscienza a posto. Vuole buttarmi addosso il suo astio? Lo faccia pure se ciò lo fa sentire meglio, tanto ormai non mi tocca più, ho smesso di stare male per lui da un pezzo, a me basta tenermi stretto le poche cose belle che mi ha dato per cui l'avevo chiamato Raggio di Sole, perché se dovessi tenere conto di tutto il resto sarebbe solo un circolo vizioso di negatività, di cose brutte e crudeli senza uscita.



Il mio prossimo amore sarà degno di me 
Arriverà con il buio di una notte da sogno 
Io lo sento da adesso, conto ogni suo passo 
Arriverà a farmi bene là dove c'è il terrore 

Questa volta i miei sogni hanno la precedenza 
Non mi scalderò più con chi non è all'altezza 
Sogno chiacchiere e film fino all'intera mattina 
E anche se sarà via saprà restarmi vicino 

Amore mio sarai contento di me, del mio lavoro 
Del mio modo di essere 
Lo sento stai arrivando 
Stavolta non mi arrendo 
Ma mi devo proteggere 
E quindi il prossimo 
Le paga per tutti, le paga per tutti, le paga per tutti 
Per tutti 
Nessuno mi sa dire cos'è che fa più male, cambiare o non cambiare mai 
Nel dubbio, il prossimo 
Le paga per tutti, le paga per tutti, le paga per tutti 
Per tutti 

Il mio prossimo amore non lo invidio lo sai 
Niente droghe e bugie, paranoie e isterie 
Non professerà il bene per poi fare il contrario 
Anzi saprà stare zitto e spogliarmi sul serio 
Quant'è dura da ammettere che ho tanta paura 
Dopo una delusione sento il cuore che trema 

Non c'è un cazzo di libretto di istruzioni 
Per sapere restare al mondo senza dolori 

Amore mio sarai contento di me, del mio lavoro 
Del mio modo di essere 
Lo sento stai arrivando 
Stavolta non mi arrendo 
Proverò a sorprendermi 
E quindi il prossimo 
Sarà il mio tutto, sarà il mio tutto, sarà il mio tutto 
Il mio tutto 
Io non saprò cambiare, lo dico e non lo faccio mai 
Io mi proteggerò, sarò fragile 
Sarà il mio tutto, sarà il mio tutto, sarà il mio tutto 
Il mio tutto 

Quando la vita ti fa il culo grande quanto il Duomo 
Hai voglia a dire che il dolore non ti cambierà 
Ripensandoci vorrei sentirmi al sicuro, Ripensandoci nel dubbio il prossimo... 

Le paga per tutti, le paga per tutti, le paga per tutti 
Per tutti 
Nessuno mi sa dire cos'è che fa più male, cambiare o non cambiare mai 
Nel dubbio, il prossimo 
Le paga per tutti, le paga per tutti, le paga per tutti 

Per tutti

Romina Falconi (Il Mio Prossimo Amore - Album: Certi Sogni si fanno  Anno: 2013)

sabato 15 marzo 2014

Pronto a correre


Non aggiorno il blog da un mese esatto: tra la sessione d'esami, la ripresa delle lezioni e il viaggio dei Reali in Toscana, ho avuto il mio bel po' da fare. Mi dispiace non riuscire ad aggiornare il blog con più costanza, spesso succede che arrivo la sera stanco morto e finisce che mi addormento mentre provo a leggere qualche pagina o mentre tento di studiare. A volte è colpa della pigrizia, altre volte, non so, è come se mi passasse la voglia di scrivere. Nonostante la stanchezza accumulata e che sembra non voglia andar via, posso ritenermi abbastanza soddisfatto di questa sessione d'esami. Alla fine non ho sostenuto solo l'esame di linguistica perché non mi sentivo abbastanza preparato, ma per il resto ho collezionato un 30 e lode, due 30 (va be', uno dei due farà media con un esame di 4 crediti che sto seguendo ora e che darò a giugno) e un 18 preso con rabbia e controvoglia (ma per fortuna pesa solo per 5 crediti); per cui al momento ho una media del 27,273/30.  Non mi posso lamentare e devo essere molto orgoglioso di me. Nutrivo grandi speranze per le materie di questo secondo semestre, speranze alimentate dai nomi altisonanti delle materie, peccato la discrepanza con gli argomenti trattati; per cui mi ritrovo a fare filosofia pura mentre sulla carta e sul piano di studi dovrebbe essere pedagogia generale e interculturale (se avessi fatto il liceo non sarei proprio crudo in materia); mi ritrovo a studiare acriticamente Freud e in realtà si tratterebbe di pedagogia dell'infanzia che non c'azzecca un fico secco, per dire ad esempio l'anno scorso durante il corso, con una docente ormai in pensione, si sono occupati di Maria Montessori, Jean Piaget, Frabboni, Pinto Minerva, ecc. e in  misura minore anche di Freud. Leggere oggi i tre saggi di Freud sulla sessualità in maniera acritica, dove chiama gli omosessuali invertiti, far rientrare i baci nelle aberrazioni e fa tutta una serie di miscugli che onestamente mi fa pensare che avesse un pessimo rapporto col sesso e il suo corpo; mi lascia molto ma molto perplesso. Insomma, tutto ciò come mi aiuterebbe ad essere un maestro migliore? Magari siccome sono passate solo due settimane, forse non sono ancora entrato nella loro ottica ma al momento ho come l'impressione di andare a lezione solo per riscaldare il banco e la sedia ed è frustrante. È talmente frustrante che ad un certo punto ho rimpianto le lezioni di aritmetica, quelle lezioni seguite solo a causa dell'obbligo di firma e del relativo appello, perché in realtà la docente leggeva il libro che aveva riportato pari pari in più presentazioni power point, roba che dici arrivato all'università si presume che si sappia almeno leggere e scrivere. Un'altra cosa che non amo è l'adottare come libri di testo delle versioni particolarmente vetuste (tipo degli anni '70) di difficile reperimento e/o di case editrici così minuscole da essere proprio fuori commercio da tempo. Proprio in questi casi, mi rendo conto della forte discrepanza che c'è tra la preparazione reale e quella teorica, tra la preparazione universitaria e quella richiesta dal mondo del lavoro. Già quando mi ero riscritto sapevo dell'esistenza di questa discrepanza, ma alla fine l'ho fatto per avere quell'abilitazione necessaria per quella professione che voglio intraprendere. Speriamo bene, perché dal ministero della pubblica (d)istruzione le notizie che circolano sono sempre pessime e rispecchiano l'instabilità politica italiana e l'ovviamente scarsa qualità del suo attuale establishment. Col fatto che i corsi che sto seguendo mi risultano alquanto oscuri, mi vedo costretto a registrare le lezioni col risultato che sono già indietro nello studio. Che nervi! Anche l'orario è una schifezza, in più ancora devo terminare il corso di francese per il delf b1 pro e non mi sento un granché preparato. Boh! Insomma, alla fin fine tutto procede, di corsa, sempre di fretta, ma si corre. A dire il vero ultimamente sono diventato piuttosto popolare nel mio corso, devo ancora capire se ciò sia un bene o un male, ma ahimè questa pseudo-popolarità non si è ancora tramutata in qual bell'incontro che mi faccia battere il cuoricino anche perché non solo nel mio corso di laurea i ragazzi sono pochi, ma a quanto pare sono tutti etero (o presunti tali) e sventrapapere; di sicuro il più carino lo è (purtroppo e poi figurati se si interessava a me!), devo solo capire se lo è il ragazzo caruccio con i capelli brizzolati, ma nonostante tutto non credo si combinerebbe qualcosa. A quanto pare non corro il rischio di venire distratto dall'amore e posso continuare a studiare come se niente fosse, speriamo che questo secondo semestre mi soddisfi ancor di più del primo. Spero anche di riuscire a riprendere ad aggiornare con costanza il blog per permettermi di fare ogni volta il punto esatto della situazione.



PS: le scuse richieste e pretese nel precedente post non sono mai arrivate e a dirla tutta sono stato completamente ignorato. Sai che grande novità! Non s'è degnato neanche di leggere il post. Me l'aspettavo, almeno è coerente con il suo modo di trattare le persone (ero tentato di scrivere il termine usare, ma probabilmente rischio di fuorviare e di dare un'immagine troppo negativa di lui). Non mi capacito di come l'abbia sopravvalutato così tanto, di come abbia investito in maniera così sbagliata su di lui, così tanto Amore, sentimenti, così tanto tempo ed energie... Mi urta aver bruciato un nomignolo così bello come Raggio di Sole per lui, di aver scritto i miei sentimenti mostrandoli qui sul blog, mettendomi a nudo così. Il bello (o il brutto, a seconda dei punti di vista) è che, stupidamente, se potessi tornare indietro rifarei tutto quello che ho fatto, non rinnego niente. Nonostante tutto, credo ancora nella forza e nella bellezza del Grande Amore; ho solo la consapevolezza che sono l'eccezione alla regola e che non esiste per me: non c'è la mia metà e/o se ci fosse non credo voglia stare con me. Non credo che investirò così tanto verso qualcuno che non sia me stesso: ho già dato, poi solo il tempo potrà farmi cambiare idea o no, solo il tempo e qualcuno di veramente speciale potrebbe forse farmi cambiare opinione; ma nonostante ci siano un bel po' di persone speciali non credo che esse siano quelle persone speciali nel modo giusto per me ed io per loro, al punto di spingerle a voler desiderare ardentemente di passare il resto della loro vita con me e a condividerla col sottoscritto e viceversa. La vita è fatta di equilibri fragili ed io sono un perenne disequilibrio, basta farci il callo e alla fine non si vive poi così male.


Con te ero immobile 
Oggi ti vedrò di colpo sparire 
Fra la folla te ne andrai 
Mi sono rotto delle scuse 
Sono stanco dei tuoi guai 
Hai detto che non vuoi più 
Camminare accanto a me, 
Accanto a me 

Ora questa casa mi sembra più grande 
Illumino ogni angolo 
Dipingo la noia, rivesto la stanza 
Di quel che d'ora in poi sarò 
Non mi fermerai 
Né adesso, né mai 
Perché per troppe volte ho scelto te 
Non sono immobile 

Grazie per avermi fatto male, 
Non lo dimenticherò 
Grazie io riparto 
Solo controvento ricomincerò 

E giro nel centro e faccio la spesa 
Non mi sento fragile 
Cento grammi di sole e non serve l'amore 
Se poi diventa cenere 
Non mi prenderai 
Né adesso, né mai 
Perché per troppo tempo ho scelto te 
Dimenticando me 

Grazie per avermi fatto male, 
Non lo dimenticherò 
Grazie io riparto 
Solo controvento ricomincerò 

Sarò... pronto a correre per me 
E tu... ferma immobile 

Grazie per avermi fatto male 
Non lo dimenticherò 
Sento nelle vene 
Vita che si muove ricomincerò 

Sarò... pronto a correre per me 
Per me

Marco Mengoni (Pronto a correre - Album: Pronto a correre - Anno: 2013)

mercoledì 29 gennaio 2014

Non so più dove sbattere la testa


Non so più dove devo sbattere la testa: arrivo la sera distrutto e con le energie prosciugate. Non riesco a fare tutto ciò che vorrei. Mi sento di star trascurando un po' tutti e tutto: partendo dagli amici e da me stesso, fino ad arrivare a questo blog. Faccio del mio meglio, ma non mi basta, non mi sembra mai sufficiente. Così mi ritrovo diviso tra le ultime lezioni da seguire, lo studio per preparare gli esami imminenti, il corso extra di francese che mi fa perdere un sacco di tempo per arrivarci, perché devo attraversare la montagna e con questo tempaccio non è una passeggiata (oltre al danno la beffa perché non c'è manco uno straccio di ragazzo carino con cui rifarmi gli occhi, né tanto meno divertente o interessante. Sgrunt e doppio sgrunt!), i casini burocratici universitari sul riconoscimento esami (per la cronaca la domanda l'ho presentata a fine ottobre) e per gli esami che coincidono, nonché le crisi di nervi a turno della Regina, del Re e di mia sorella Kitri. A tutto ciò si aggiunga: una festa di laurea, non prevista, che mi ruberà tutta la giornata precedente all'esame di linguistica (e sono in alto mare perché non ricordo una mazza e devo ancora finire il programma, altro che ripasso!) e alla quale non posso esimermi dall'assentarmi, le lezioni di recupero del corso di francese, dovrei trovare il tempo anche per andare a rinnovarmi la carta d'identità ma non ho voglia di farmi le foto perché vengo male e per i prossimi 10 anni non voglio avere la faccia di un pazzo esaurito sul mio documento di identità. Poi odio l'inevitabile domanda sulla professione disoccupato-studente-aspirante maestro. Dovevo andare a Roma per partecipare alla manifestazione del 4 febbraio contro l'ennesima stronzata dei PAS del Ministero della Pubblica (d)Istruzione, ma oltre al fatto che non riesco ad incastrarlo tra corso di francese, laurea della cugina e preparazione dell'esame di linguistica, mi son fatto due conti e mi vergogno come un ladro ma al momento i soldi per il pullman non ce li ho (fra l'altro devo revisionare l'auto, per cui, pur volendo, non posso proprio permettermeli di stornarli perché l'auto mi serve) e mi girano le scatole a 360° nel dover stare attento ad ogni maledetto centesimo per non dover stare in debito con nessuno. Inoltre ci sarebbe il solito fatto per cui, di solito, come vagamente mi affeziono a qualcuno, automaticamente dopo un po' mi abbandona; siccome a me succede frequentemente, è inevitabile giungere alla conclusione che, nonostante tra di essi ci siano di sicuro degli/delle stronzi/e, per il resto, nel rapportarmi agli altri, sono io ad essere: incapace, disadattato, asociale, un po' autistico, bipolare, stronzo e fondamentalmente una persona orribile. Insomma un soggetto da evitare come la peste, io altre spiegazioni non ne trovo e i fatti parlano più di tutte le possibili spiegazioni.
Sarebbe cosa buona e giusta trovarmi un cavaliere per luglio 2015, non tanto per non sfigurare ma per condividere con qualcuno qualcosa di bello ed irripetibile. Purtroppo l'implacabile razionale economista che alberga in me, mi ricorda che i cavalieri non crescono sugli alberi e che la probabilità di averne uno al mio fianco sono pari allo zero, ossia evento impossibile, e mi viene lo sconforto oltre che mi vien da piangere, ma solo metaforicamente perché i condotti lacrimali son stati chiusi con procedura d'urgenza per evitare crisi e perdite di altri pezzi di me (cosa non si fa per campare e tirare avanti!). 
L'unica cosa positiva di tutto ciò è che non ho il tempo di fermarmi a riflettere su come sto: son talmente stanco che il sentirmi solo passa automaticamente in secondo piano, se non al terzo subito dopo le preoccupazioni. Certo, oggi avrei avuto tanto bisogno di coccole (sia da ricevere che da donare) per ricaricarmi un po' e invece niente. Devo incominciare a capire che non ne avrò mai e che quindi devo farne a meno, un po' come i soldi che son sempre pochi e ci si deve arrangiare come si può e farne a meno quando non si hanno. 
Ho ricominciato ad avere gli incubi la notte, numerosi, sconclusionati, ansiosi, alternati con notti insonni. Sotto sotto rimpiango quelli splatter in cui RdS mi strappava il cuore dal petto e lo schiacciava nel pugno della sua mano, in un certo qual senso erano "rassicuranti" perché finivano lì e per quanto fosse brutto l'epilogo non davano adito a finali alternativi, illusori e ansiogeni. 
Va be', come al mio solito me ne salto di pali in frasche e faccio un miscuglio di pensieri disomogenei. Spero solo di non fare un macello come al mio solito e di dare il meglio delle mie possibilità in questa sessione di esami di febbraio, perché parafrasando le parole del maestro Alberto Manzi: faccio quel che posso, quel che non posso non faccio. Non mi rassicura un granché, ma ormai non so più dove sbattere la testa.


All I want is nothing more
To hear you knocking at my door
Cause if I could see your face once more
I could die a happy man I'm sure

When you said your last goodbye
I die a little bit inside
I lay in tears in bed all night
Alone without you by my side

But if you love me
Why'd you leave me
Take my body
Take my body
All I want is
And all I need is
To find somebody
I'll find somebody
Like you (oh)
(Like you)

See you brought out the best of me
A part of me I've never seen
You took my soul and wiped it clean
Our love was made for movie screens

But if you love me
Why'd you leave me
Take my body
Take my body
All I want is
And all I need is
To find somebody
I'll find somebody

But if you love me
Why'd you leave me
Take my body
Take my body
All I want is
And all I need is
To find somebody
I'll find somebody
Like you (oh)

Kodaline (All I want - Album: The Kodaline EP - Anno: 2012)

venerdì 17 gennaio 2014

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Non aggiorno il blog da un bel po': un po' per pigrizia, un po' per stanchezza e un po' per mancanza di tempo perché ho altre priorità. Dove eravamo rimasti? Ah, sì agli immancabili bilanci di fine/inizio anno. Un anno, come il 2013 appena trascorso, che da un lato ha portato qualche cambiamento importante ma soprattutto qualche nuova consapevolezza e chiarezza nella mia vita da un lato, ma per il resto tutto è rimasto immobile e immutato. In un commento (perdonatemi ma son diventato così pigro che rispondo con molto ritardo ai commenti e alle mail) al mio post del 27 dicembre per i miei sob! 33 anni  con tanto di auguri via twitter di quel gran gnocco di Colton Ford (leggete tutto cliccando qui), MOUSEtrip mi fa notare come di solito le liste di buoni propositi fatte il giorno del compleanno e quelle di fine/inizio anno non vanno mai a buon fine, ma in effetti alla fin fine a chi importa se vanno o meno a buon fine? Per cui la faccio, o meglio la trascrivo anche qui perché nella mia testa faccio e disfo in continuazione liste di ogni genere (Real Time con Io e le mie ossessioni mi leggi? Sono un caso umano per te!), e poco importa se ogni volta alla fine mi troverò a spuntare nulla o poco più.
Partendo dall'inizio, cosa salvo del 2013, cosa butto del 2013 e cosa mi aspetto/voglio realizzare per questo 2014?
Di sicuro salvo l'esperienza lavorativa di Acqui Terme e il calore umano dei ragazzi, della vicepreside (se non ci fossi stata tu mi sarei sentito perso e comunque io a Salerno un bacione gliel'ho dato veramente da parte tua mentre tornavo a casa!) dei colleghi (ma non tutti) e degli acquesi in generale (in primis i titolari della pensione in cui ho alloggiato). Al contrario butto i prezzi assurdi degli alloggi della provincia di Alessandria che mi hanno portato a rifiutare lavori nell'ultima coda dell'anno, magari se fossi stato sul campo avrei trovato qualcosa di più economico, ma per le mie esigenze (spesso cattedre non complete e/o prezzi assurdi unito a posti in culo al mondo), mi viene da dire solamente, con un gran bel francesismo, A ripijatevi! Ma chi vi s'incula? Siete fuori di testa! Motivo per cui, sì belle zone (alcune mica tanto eh! In rapporto all'accessibilità), bella regione e blablabla ma in questo 2014 metterò una grossa croce su questa provincia e più in generale su tutta la regione, a luglio o quando sarà il termine si cambia e ci si sposta in zone (spero) migliori lavorativamente parlando.
Del 2013 salvo il fatto che ho finalmente capito/deciso cosa voglio fare da grande, ossia l'insegnante! Motivo per cui anche se dopo la mia prima sofferta laurea magistrale in economia aziendale avevo giurato a me stesso che non mi sarei mai più iscritto per un bel po' all'università, credo che quel bel po' durato un paio d'anni si evince come superato per cui mi sono iscritto a scienze delle merendine, pardon a scienze della formazione primaria per diventare maestro visto che alle superiori speranze per riuscire ad ottenere l'abilitazione e lavorare seriamente, con la mia classe di concorso, sono ridotte al lumicino. Non mi pento della scelta che ho fatto, ma butto del 2013 la disorganizzazione del corso di laurea e più in generale le pessime politiche italiane mirate alla distruzione dell'istruzione pubblica: Ministro Carrozza quand'è stata l'ultima volta che è entrata in una scuola pubblica ed ha toccato con mano i suoi problemi? Lo vogliamo risolvere sto schifo che cambiate ogni 5 secondi idee e direttive a seconda di come cambia il vento? Perché alimentare le fila del precariato illudendo a caro prezzo la possibilità di abilitarsi e poi si sta fermi al palo cercando di sbarcare il lunario? Sto schifo del bonus maturità, che prima c'è poi non c'è più, che fa entrare gente che fa ricorso al Tar danneggiando tutti e ingrassando solo gli avvocati, per non parlare dello schifo dei ricorsi al Tar del 2012 grazie a prove selettive fatte alla pene di segugio per le quali nessuno al ministero ha pagato per gli errori commessi, vogliamo fare qualcosa? E i Pas anche per la scuola primaria e dell'infanzia quando c'è già un corso di laurea abilitante? Non è bello giocare con i sogni e la vita della gente, ne riparliamo tra 5 anni... In questo 2014 mi aspetto su questo versante più chiarezza e più serietà, anche se è più probabile che io dia il mio nome agli unicorni rosa che scoprirò, piuttosto che accada una politica seria in materia di istruzione.
Del 2013 salvo l'essere arrivato primo a punteggio pieno ai test selettivi (tiè con o senza bonus maturità resto sempre primo, anche perché quei punti pieni li avrei lo stesso!) e la mia autostima ringrazia, salvo che poi tanto scemo non sono, salvo l'abbraccio di S. in piazza ad Acqui con tanto di complimenti sinceri sul mio breve lavoro e pazienza se la media aritmetica mi ha costretto a lasciarti la materia, salvo gli affetti di alcuni amici e loro sanno a chi mi riferisco. Sempre in tema di amicizia butto in questo 2013 le mie cinque pseudo amiche universitarie, continuate a spalare merda su tutti compreso me e a fare le carine di facciata tanto non vi si incula nessuno! con questa mentalità gretta da paesino e la vostra falsità, meglio ora che non più in là ed è già tanto che ancora vi concedo il mio saluto. Mi dolgo, ma mi vedo costretto a buttare anche il mio piccolo Raggio di Sole: non nego l'affetto, l'amore e la stima che nutro ancora verso di lui ma ormai credo non esista alcun rapporto, visto che mi ignora e dall'altro lato visto che non è cosa gradita evito di cercarlo. Non so se invece questo "rapporto" sia come il buon seme della parabola, quello che cade in terra ma non muore, aspetta e poi cresce; ma al momento è solo un lui che legge il mio blog perché metto il link al post che pubblico anche su facebook... Mi dispiace da un lato aver bruciato un bel nick così, però sinceramente per un bel po' di tempo è stato veramente come un raggio di sole: bello in tutti i sensi, caldo, ha riscaldato il mio cuore gelido, ma a quanto pare inafferrabile. Pensavo fosse quello giusto, ora non so o meglio so ma... Usarlo come metro di giudizio praticamente taglia le gambe a tutti e comunque ho capito che l'Amore mi rimbalza e questa consapevolezza me la porto nel 2014. Mi innamorerò di nuovo? Non credo. Dico ciò perché credo di essere un po' come il soldatino di stagno di Andersen, quello a cui mancava una gamba perché era finito lo stagno essendo l'ultimo ad uscire dallo stampo, ecco, penso che fosse finito lo stagno quando dio, o chi per lui/lei, ha creato le due metà della mela ed io son rimasto da solo, senza. Ora lo so, l'ho più o meno accettato, anche se vorrei sbagliarmi ma a questo punto non credo, e mi accontento di vedere il lieto fine nelle storie degli altri e di riflesso mi rallegro per loro. In questo 2014 vorrei riuscire a bruciare il quaderno con la copertina scozzese, quello che scioccamente volevo regalare a RdS, non so se ci riuscirò al momento mi ricorda che anch'io ho provato ad amare e mi sono messo in discussione, insomma almeno c'ho provato e pazienza! Sempre nel 2014, siccome l'amicizia mi ha in un certo qual senso tenuto a galla quando credevo di sprofondare, credo che sia giusto provare a dedicare più tempo agli amici, compresi quelli "virtuali", perché in fondo credo sia del tempo ben speso e che porta sempre dei frutti.
Sempre per i buoni propositi del 2014, riprovo a mettere un po' le solite cose: volermi più bene (ahahahahahah sì come no!) e prendermi cura di me (ahahahahreloaded mmm.. mi sa che devo farli per forza se no che razza di maestro voglio diventare se non do il buon esempio?), essere orgoglioso di me e di quello che sono, fare sempre nuove esperienze, viaggiare un po' di più (carenza latente di soldi permettendo), leggere più libri, fare nuove amicizie, realizzarmi professionalmente (visto che in campo affettivo non credo ci riuscirò mai e ne sono consapevole). Stavo per aggiungere fare più sesso, ma poi una vocina m'ha detto visto che ci sei scoprire anche gli unicorni rosa, il più potente filtro d'amore, l'elisir di lunga vita, diventare ricco e l'immancabile pace nel mondo (Miss Italia docet!) e mi sono reso conto che stavo per trascrivere una lista di fantascienza pura per cui mi fermo qui, anche se avrei potuto continuare a scrivere la lista delle cose che avrei buttato del 2013 partendo dall'amarezza fino ad arrivare a quel senso di solitudine perenne che mi accompagna sempre, ma il post è abbondantemente lungo e mi sembra giusto ripartire da qui.


Eu quis te conhecer, mas tenho que aceitar
Caberá ao nosso amor o eterno ou o não dá
Pode ser cruel a eternidade
Eu ando em frente por sentir vontade

Eu quis te convencer, mas chega de insistir
Caberá ao nosso amor o que há de vir
Pode ser a eternidade má
Caminho em frente pra sentir saudade

Paper clips and crayons in my bed
Everybody thinks that I am sad
I'll take a ride in melodies and bees and birds
Will hear my words
Will be both us and you and them together

'Cause I can forget about myself
Trying to be everybody else
I feel alright that we can go away
And please my day
I'll let you stay with me if you surrender

Eu quis te conhecer mas tenho que aceitar
(I can forget about myself
Trying to be everybody else)
Caberá ao nosso amor o eterno ou o não dá
(I feel all right that we can go away)
Pode ser a eternidade má
(And please my day)
Eu ando sempre pra sentir vontade.
(I'll let you stay with me if you surrender)

Marcelo Camelo feat Mallu Magalhães (Janta - Album: Sou - Anno: 2008)

sabato 28 dicembre 2013

Gli auguri di Colton Ford per il mio compleanno


Da poco più di mezz'ora è passato il mio compleanno, per l'esattezza era il numero trentatrè. In passato avrei detto che sarebbe stato il 20+13 compleanno, ma ormai non ha più senso né scomporlo né nasconderlo. Anche se la mia età anagrafica è quella, la  mia età reale varia vertiginosamente di giorno in giorno: a volte mi sembra di averne 17, altre volte mi sembra di averne 100. Sono cambiate un bel po' di cose dal mio ultimo compleanno (e dal post che scrissi un anno fa, per l'amarezza e la delusione dei mancati auguri da parte di RdS), peccato solo che i cambiamenti che ci sono stati non coincidano con la lista cartacea che mi ero fatto con i buoni propositi annessi e gli obiettivi da raggiungere, tutti indistintamente falliti a partire dal numero minimo prefissato di libri da leggere in un anno fino ad arrivare alla conquista di un'agognata indipendenza economica, passando per un Amore tutto mio. Niente di tutto ciò. Forse sarà il caso di scriverci un post a parte, qua voglio ringraziare tutti gli amici e le amiche che mi hanno fatto gli auguri di buon compleanno (gioco d'anticipo e ringrazio chi me li farà in ritardo perché ammetto che la data del mio genetliaco sia messa a cavallo tra le feste natalizie e di solito passa inosservato). Grazie di cuore, in particolare oggi vorrei ringraziare il dolcissimo Chagall, che nella sua immensa bontà ha assorbito senza colpo ferire le mie lagne e i miei sfoghi odierni, con un'immensa pazienza; un altro grazie di cuore va al meraviglioso JC che conoscendo la mia insana passione per quel gran gnocco di Colton Ford, gli ha chiesto via twitter di farmi gli auguri di buon compleanno e quel grand'uomo me li ha fatti sul serio:


Anche se Colton Ford non me li avesse fatti, il gesto di JC è stato inaspettato e molto carino. Grazie! Ho ricevuto gli auguri da tante persone a cui voglio bene e che stimo, ma anche da persone che conosco poco ma mi hanno inondato lo stesso con il loro affetto. Grazie di cuore! 

Paradossalmente, anche quest'anno mancano degli auguri che mi avrebbe fatto piacere ricevere e sono quelli di Raggio di Sole, sopravviverò lo stesso anche senza i suoi auguri, ciò non toglie che ci sia rimasto male di nuovo. Siccome so che leggi il mio blog con certezza perché tanto fesso non sono, altrimenti perché continuo a postare il link su facebook se non per te, visto che è anche l'unico modo indiretto per comunicare (ammesso e non concesso che sia comunicare il postare un link e tu che leggi il post senza commentarlo), anche perché non voglio passare sempre per quello che vuole tagliare tutti i ponti ad ogni costo, o quello che ti ha cacciato dalla mia vita perché sei stato tu che l'hai fatto da solo visto che la mia porta è sempre aperta (sto solo cercando di fare a meno di te visto che purtroppo sei inaffidabile) e né voglio dare la colpa (de che?) a qualcuno, però il fatto di sapere che mi leggi mi ha portato inevitabilmente a non scrivere post per non ferirti e/o per non urtare involontariamente la tua sensibilità, ma finendo per ferire me e per urtare la mia sensibilità. Siccome non mi va di dovermi aprire un altro blog per non sentirmi censurato, anche se poi non mi hai mai censurato, il regalo che mi faccio è di sentirmi libero di scrivere ciò che mi va in questo mio piccolo angolo personale nel web, ergo anche che ci sono rimasto male per i tuoi mancati auguri e se ti fa male son cazzi tuoi. Mi rode solo il fatto che ancora io continuo a rimanerci male, quando dovrei semplicemente fare spallucce come per tutti quelli che puntualmente se lo dimenticano e mi deludono. Non so se salterai questo post, come hai fatto con quello dell'anno scorso; non mi importa se smetterai di leggere il mio blog, lo scrivo per me. Lo scrivo per riappropriarmi di questo blog, e di conseguenza di me, e di quei pezzi di me in fratumi che non so ancora se valga la pena ricomporre o gettarli via.



All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

But these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you

I climbed across the mountaintops
Swam across the ocean blue
I cross over lines and I broke all the rules
And baby I broke them all for you

Oh because even when I was flat broke
You made me feel like a million bucks
You do, I was made for you

You see the smile that's on my mouth
It's hiding the words that don't come out
All of the friends who think that I'm blessed
They don't know I'm in this mess

No they don't know who I really am
And they don't know what I've been through
Like you do, and I was made for you

All of these lines across my face
Tell you the story of who I am
So many stories of where I've been
And how I got to where I am

Oh but these stories don't mean anything
When you've got no one to tell them to
It's true, I was made for you
Oh yeah, and it's true that I was made for you


Sara Ramirez (The Story - Album: Grey's Anatomy: The Music Event - Anno: 2011)

mercoledì 4 dicembre 2013

Pioggia di dicembre


La pioggia è il sottofondo musicale che mi accompagna più spesso in queste ultime settimane. Settimane in cui ho avuto conferma della mia capacità innata di fare terra bruciata attorno a me. Deve essere per forza colpa mia e del mio caratteraccio se ogni volta mi riduco così, a rovinare tutte le mie amicizie. Non capisco se lo faccio coscientemente o inconscientemente, sta di fatto che lo faccio. Credo che accanto alle collezioni di figuracce, di delusioni e di amori infelici perché non ricambiati, debba aggiungere anche questa collezione di terra bruciata. Si dice che si raccoglie ciò che si semina, evidentemente merito tutto questo male, tutto questo schifo, perché avrò seminato solo schifo e malvagità in vita mia. Non so spiegarmelo diversamente. Forse sono bipolare e allora si spiegherebbero tante incongruenze nella mia personalità, i miei sbalzi d'umore e tante altre cose. Non me l'aspettavo, non in questo modo, ma è successo ancora. Come un déjà vu, si rispettano solo le mere e vuote formalità per non dare adito a maldicenze perché le apparenze sono importanti e guai se in realtà si è incrinato tutto il rapporto, riducendo il tutto in cocci. A furia di sguazzare nel peggio, ci si abitua ad esso e neanche ci si fa più caso perché diventa la normalità. La mia normalità è fatta di peggio e di schifo. Sopravviverò! Sopravviverò come ho sempre fatto. Contavo di riuscire a creare qualche rapporto di amicizia più profondo, invece dovrò accontentarmi di quei rapporti superficiali tendenti alla convenienza reciproca, frutto della casualità che ci ha messo nella stessa barca e nella stessa situazione. Cinque anni sono lunghi da passare così, soprattutto se interagisci per lo più con gente a cui non affideresti neanche le ceneri del tuo gatto o le sue eventuali pulci (per fortuna non ho figli e non rischio di mandarli con delle capre così come maestre!). Va be', c'è ancora tempo e possibilità di trasformare qualcun'altra conoscenza, in un'amicizia sana o almeno lo spero. Mi rendo conto che in questo momento della mia vita avrei più bisogno di un'amicizia maschile in carne ed ossa, possibilmente coetaneo o comunque con un mondo simile al mio, ma con la solita fortuna che mi ritrovo bazzico sempre luoghi dove il gentil sesso è in netta predominanza. Non parliamo se poi volessi cercare in quella stretta cerchia un fidanzato! E pensare che questo corso di laurea a cui sono iscritto, non dovrebbe essere gettonatissima da maschi etero... Si sa che io sono sprovvisto di gaydar, o se l'avessi funzionerebbe malissimo, ma ho come il sospetto che io sia asessuale, motivo per cui non saprei neanche che farmene. Penso di essere asessuale perché nonostante i pochi ragazzi carucci che ci sono, non mi stimolano niente al di là di un semplice e banale apprezzamento estetico. Idem le ragazze. Va be' che ho gusti strani e che preferisco un bel cervello funzionante e qualche addominale in meno, piuttosto che un cervello bacato con addominale definito (che poi se ha entrambi, tanto meglio), però... Ecco, se non sono capace così dal vivo qualcuno mi spieghi perché dovrei riuscirci con le chat apposite? Chat che, per quanto mi sforzi, non riesco a non associare a dei supermercati con tanto di banco della salumeria in cui chiedere un fidanzato a letto, come se chiedessi un etto di prosciutto. Ma poi come faccio a scegliere se non so cosa mi piace? Mistero! E va be' che tanto lo so che rimarrò sempre solo, perché come la si giri giri sono come il conte di Siviglia che tutti lo vogliono e nessuno se lo piglia, solo che nel mio caso ho saltato a piè pari anche la fase dell'essere voluto da tutti perché rientro con tutti i crismi nella categoria di quelli che non sono mai abbastanza, che non piacciono, o più semplicemente degli scarti che nessuno prende (ed ho le prove per affermare ciò, visto che quel che dico non ricade nella falsa modestia ma ahimè è la realtà in cui vivo ogni giorno radicata in quasi 33 ani di esperienza). Ho anche la sfiga per cui alla mia veneranda età non sono riuscito a scindere l'amore dal sesso (se mai si potesse fare), motivo per cui non capisco se la mia è proprio asessualità congenita o semplicemente imposta dagli altri e dalle circostanze. Io sono arrivato al punto che so ancora come si scrive la parola sesso, ma ho dimenticato cosa significhi farlo e le sensazioni che si provano, per cui ormai quella parola lì è diventata solo quella della marca del caffè omonimo. E a dirla tutta a me il caffè neanche piace per cui è ancora di più paradossale, surreale e tragicomico allo stesso tempo.
Alla fine mi sono buttato nel cercare di realizzarmi almeno dal punto di vista professionale, ma grazie all'idiozia di governi incapaci e psicolabili, insieme a ministeri della pubblica istruzione pieni di gente buttata lì per caso, perché altrimenti una tale accozzaglia di incompetenza non è diversamente spiegabile, mica son tanto sicuro che ce la farò a diventare maestro.
Se non ce la facessi, se avessi sprecato altri 5 anni inutilmente così... già so che non avrò mai un amore tutto mio, né sesso, né una famiglia tutta mia, sarò solo e per giunta senza un lavoro che mi appaghi (ammesso che riesca a trovare un altro lavoro di ripiego); che ne sarà di me? Da agnostico mi sono precluso anche un eventuale al di là, ma poi se ho fatto schifo al di qua perché dovrei replicare e fare schifo anche di là?

 

I did what I did for you I did what I could
I did what I don't know how
you did what you did for you you did what you would
I don't know I don't know now

my life will grow my love will go
my life will go, my love will grow

without you
without you
without you
without you

everything moves save for me everything will move
I just don't know how to know
but somebody will make me fall somebody will try
then I will just go and go

my life will grow my love will go
my life will go, my love will grow

without you
without you
without you
without you
go, go, go, just go go go
go, go, go, just go go go

without you
without you
without you
without you
without you
without you

Ingrid Michaelson - Without You - 2013