domenica 28 luglio 2013

Liebster Award Reloaded


Come succede ogni volta che mi fanno un complimento o ricevo un riconoscimento/premio, mi vergogno come un ladro anche se non c'è nulla di cui vergognarsi (o forse sì, perché magari spesso mi sopravvalutano) o dovrei dire parafrasando il ragionier Giandomenico Fracchia "mi si intrecciano i diti". Questa volta il premio mi viene dalla dolcissima Sally, che ringrazio calorosamente (e su su date un'occhiata al suo blog che merita!), che mi ha insignito del Liebster Award, un premio simbolico che si consegna a quei blogger che vorremmo far conoscere per i più svariati motivi.

Avevo già ricevuto quest'ambito premio, infatti ne parlo qui (dateci un'occhiata per il gnocco brasiliano che merita approfondimenti), ma fa sempre piacere riaverne un altro: così facendo mi vizierete troppo ma va be' in fondo sono un principe per cui è lecito o no? Ma anche no!
Passiamo dunque a rispondere alle domande della cara Sally:
  • Puoi salvare solo tre capolavori della letteratura mondiale di tutti i tempi. Chi scartare? Praticamente con questa domanda entro in panico: ma come si fa a scegliere? Non riuscirei a scegliere con i libri, e da indeciso e insicuro cronico finirebbe che accadrebbero una marea di catastrofi nucleari, disastri naturali ed io non sarei ancora riuscito a sceglierne nemmeno uno. Sono incorreggibile! -_-'
  • Un giorno, un essere misterioso apparendoti ti svela che sei destinato a vivere innumerevoli volte la tua vita, così come tu stesso ora la stai vivendo. Cosa gli risponderesti? Prima o dopo il mio vaffa? Sul serio, a parte gli scherzi, già la mia vita così è un incubo; ripeterlo all'infinito mi sembra l'inferno. No grazie, preferisco rinascere e cominciare tutto dall'inizio, magari bello, stronzo e zoccolo che in questa vita sono solo un idiota, cesso e con una vita sessuale inesistente.
  • La poesia più bella che tu abbia mai letto. Il più bello dei mari | è quello che non navigammo. | Il più bello dei nostri figli | non è ancora cresciuto. | I più belli dei nostri giorni | non li abbiamo ancora vissuti. | E quello | che vorrei dirti di più bello | non te l'ho ancora detto. (da Lettere dal carcere a Munevvér, 1942, in Poesie d'amore). Questa poesia di Nazim Hikmet l'avevo persino ricopiata nel giorno di un San Valentino di qualche anno fa in un sms che inviai a RdS con l'aggiunta finale di una mia frase, purtroppo non capì, come al solito (conservo ancora tutti gli sms nel vecchio cellulare, i miei e i suoi perché sono un po' masochista e perché non ce la faccio a cancellare come se niente fosse quello che io ho provato, come se non fosse mai accaduto) e parafrasando una canzone famosa "Che male al cuore. Se a colpirti è davvero l'amore..." quando più in là, l'ha dedicata al suo fidanzato (uomo fortunato) mi ha fatto male ma allo stesso tempo è stato un gesto dolcissimo e molto bello, che indipendentemente dal fatto non fosse rivolto a me ma a qualcun altro, è stato un bel gesto d'Amore che ho apprezzato tantissimo.
  • E la canzone che un giorno vorresti dedicare al tuo o alla tua amata. Ovunque proteggi di Vinicio Capossela e su questo blog lo feci a suo tempo e comunque non accadrà più, non a me, non in questa vita che volge ormai al termine.
  • La parola più bella? Amore e non dico altro.
  • Il luogo che meriterebbe di essere visitato almeno una volta nella vita? L'oceano.
  • Il tuo prossimo obiettivo? Rispondere a queste domande, poi sopravvivere.
  • I programmi sul PC di cui non potresti fare a meno. Non saprei, probabilmente i programmi di videoscrittura.
  • Hai mai fatto acquisti online? Se sì, quali siti potresti consigliare ai tuoi lettori? Sì, ho usato ibs per acquistare dei libri che non erano disponibili in libreria.
  • Credi che sia più interessante la vita che conduce un uomo o quella di una donna? Non saprei, non sono Tiresia e se fosse possibile dovresti chiederlo a lui.
  • Passiamo a qualcos'altro  alcuni giorni fa ho letto un post interessante che mi ha parecchio fatta riflettere, perfino i commenti mi hanno portato ad una profonda e sana riflessione. Adesso, ti propongo QUI questo post. Qual è la tua posizione in merito? "ad oggi se c'è qualcuno che ha imposto un " prezzo" ai suoi sentimenti è stata lei non io", non conosco questa persona e lungi da me fare il moralista, secondo me anche lei ha imposto un prezzo ai suoi sentimenti: alla fine il traditore è rimasto con lei, l'amante, ma se così non fosse successo? Se fosse rimasto con la moglie, sarebbe ancora così "serena"? Sono dell'avviso che certe situazioni sarebbe meglio evitarle, non per questione di moralismo e perbenismo, ma per una questione di rispetto verso sé stessi.
Risposto alle domande, dovrei citare dei blogger ma causa problemi vari non riesco ad aggiornare il blog con la frequenza che vorrei e già per scrivere questo post ho sottratto tempo alle mie incombenze (e probabilmente poi mi sentirò pure in colpa per averlo fatto!), motivo per cui non visito i vostri blog da un po' (perdonatemi!), infatti l'unico svago che mi concedo è un po' di cazzeggio su twitter, quindi per questa volta nomino tutti i lettori che vorranno partecipare a questa iniziativa, me ne torno alle mie incombenze imposte e alla mia bruttissima estate. Dovrei pianificare il futuro, dovrei studiare e fare una marea di roba; ma vuoi che le leggi di Murphy e connessi mettono il loro zampino, vuoi che ho il morale sottoterra, vuoi che soprattutto non posso disporre del mio tempo come mi pare e piace e il gioco è fatto! Perché come dice la mia amata Levante senza troppi francesismi: Che vita di merda! Oh, yes!

venerdì 19 luglio 2013

Lascio scivolare via dalle mie mani


Lascio scivolare via dalle mie mani la mia vita.
Ogni giorno che passa ne perdo un pezzo.
Non ne sono più il padrone indiscusso,
stretto in un ruolo che non mi si addice,
ci si aspetta da me che snaturi il mio essere.
Si fa leva sui miei sensi di colpa,
sulla mia inadeguatezza,
sulla mia insicurezza,
sul mio dolore,
sulla mia infelicità.
Io mi sono arreso da tempo:
non ho più le forze per oppormi.
Sono stanco, tanto stanco.
Sono esausto.

A che pro ribellarsi?
A che pro sognare?
A che pro illudermi che possa cambiare tutto?

Non sono più padrone di me stesso,
del mio tempo, 
del mio corpo,
dei miei pensieri,
dei miei sentimenti, 
della mia anima, 
del mio cuore.

Senza riguardo senza pietà senza pudore 
mi drizzarono contro grossi muri. 
Adesso sono qua e mi dispero. 
Non penso a altro: una sorte tormentosa; 
con tante cose da sbrigare fuori!
Mi alzarono muri, e non vi feci caso. 
Mai un rumore una voce, però, di muratori.
Murato fuori del mondo e non vi feci caso.
Costantinos Kavafis - I muri (1986)

Ho lasciato che mi costruissero delle mura attorno,
ma, a differenza di Kavafis, 
ho smesso di provare pietà per me stesso tanto tempo fa.
Ho smesso di disperarmi da un po'.
Mi sono rassegnato.
Quando mi crolleranno i muri  addosso, seppellendomi,
il cerchio si chiuderà per sempre.


Mai, mai, mai mi perdonerei
Mai... ho tagliato i capelli da sola
Mai... mi sento una persona nuova
Ho messo le scarpe da sera
E sembrerò seria e sembrerò in vena
Shalalà che gioia mi dà
Stare in mezzo alla ressa 
Si parla di festa
Tu ru ru, berrei volentieri un caffè
Mi pestano i piedi da un'ora
Ho le scarpe da sera ma no, non sono in vena

Corre l'anno 2013, in mano alcolici... e niente più

Che vita di merda!
Ma che cosa c'entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Stronzo, tanti auguri ma non ti conosco

A, E, I ,O ,U Y ... se ora parte il trenino mi butto al binario
Guarda là, c'è uno in mutande e papillon
Dov'è il proprietario di casa
L'imbarazzo è palese ma sono cortese

Corre l'anno 2013, in mano alcolici... e niente più

Che vita di merda!
Ma che cosa c'entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Alfonso, tanti auguri ma non ti conosco
Tanti auguri ma non ti conosco...

Che vita di merda!
Ma che cosa c'entra il bon ton?
Ho riso per forza ho rischiato di dormirti addosso
Alfonso, tanti auguri ma non ti conosco

Levante (Alfonso - Album: Manuale Distruzione - Anno: 2013)

giovedì 4 luglio 2013

Meglio così!?


Acqui Terme, 11 giugno 2013 ore 22:15

La fatidica domanda tanto attesa, quella che mancava all'appello, eccola che è arrivata in calcio d'angolo, di soppiatto e a tradimento. Girava nell'aria da un po' ma non avevo mai dato appigli per rivolgermela, eppure questa sera a cena è arrivata. Me l'ha chiesto la signora bionda di Ovada, quella che è sola come un cane: anni e anni a sopportare un marito-padrone a cui ha perdonato le numerose scappatelle extraconiugali con le prostitute e poi ha detto basta, separandosi, con un pessimo rapporto con il figlio sposato. Alla fine me l'ha chiesto: ma lei non parla mai della fidanzata, eppure è così un bel ragazzo... Dopo un secondo di smarrimento, ho farfugliato una risposta plausibile condita da mezze bugie, mezze omissioni e mezze verità. Potevo dirle che colleziono amori sbagliati? Potevo dirle che ho il grave difetto per il quale mi innamoro follemente di gente che se ne sbatte altamente di me e dei miei sentimenti? Potevo dirle che mi trovo qua perché pensavo di riuscire a fare un primo passo per provare a costruire un qualcosa insieme? Potevo dirle che la supplenza mi è arrivata tardi rispetto ai tempi che ritenevo fossero giusti? Non so fin quando avrebbe capito. Non so se mi avrebbe ancora definito un così bel ragazzo se le avessi detto che son gay e che mi piace un uomo che ha una ventina d'anni più di me e che ora è felicemente fidanzato. Avrei anche potuto provarci ma a che pro? I ragazzi di seconda mi hanno sfinito e anche il loro scrutinio oggi pomeriggio non è stato da meno, chi me lo fa fare ad essere sincero al 100% con un'estranea? La signora di Chiavari da brava tempra ligure mi ha semplicemente detto: meglio così! Io non lo so se sia veramente meglio così, provo a convincermi tutti i giorni, ma non ne sono ancora tanto sicuro. La cosa che più mi fa male è il fatto che secondo me non ha mai capito che i miei sentimenti erano sinceri e non frutto di un mero capriccio. Dovevo capirlo che non ero alla sua altezza. Ho comunque la coscienza a posto: non ho sensi di colpa o altro. Forse avrei potuto prendere la valigia e usare il mio piccolo fondo per le emergenze, ma non volevo imporgli la mia presenza, se solo me lo avesse chiesto sarei partito senza pensarci due volte. Non l'ha fatto, ed io non ho insistito, per cui... probabilmente non avrei risolto nulla: da quando sto qui ad Acqui non ho smesso di cercare lavoro ed ho il curriculum sempre dietro, ma a dire il vero non c'è nulla. E per quel poco che ho visto non ho i requisiti e/o l'esperienza necessaria, d'altronde quando non si è un granché in niente e non si ha né arte e né parte, non ci si può mica aspettare molto e né ovviamente pretendere l'impossibile. È che io non capisco, sul serio, non capisco cosa sbaglio, sempre se sbaglio qualcosa. Non capisco cosa ci sia di sbagliato in me. In fondo non mi sembra di chiedere la luna: vorrei solamente una persona che mi amasse sul serio per quello che sono, che mi facesse battere il cuore ogni giorno come se fosse il primo giorno, che mi completasse, che mi facesse sentire al sicuro e allo stesso tempo mi spronasse ad essere coraggioso e a tirare ogni giorno il meglio che c'è in me, qualcuno che pensasse che stare con me rende la vita ancora più bella, che volesse percorrere la vita insieme a me, mano nella mano, che volesse invecchiare con me... Non credo che esiste qualcuno o qualcuna del genere per me, ormai mi sono rassegnato. I complimenti ormai son per lo più di circostanza, altrimenti se fossero veri perché nessun* ci prova con me? Io son stanco dei due di picche, a dirla tutta son stanco di tante cose: partendo dal cercare il/la principe/principessa azzurro/a fino ad arrivare ad aspettarlo/a. Vorrei essere felice e invece mi sembra di capire che anche la felicità è solamente una gran botta di culo, io ce ne ho abbastanza, per non dirne troppo, fisicamente parlando, ma metaforicamente parlando son piatto come una pianura. Praticamente a furia di praticare pensionati ultrasettantenni e ultraottantenni, non faccio che lamentarmi di tutto e di più, credo, inoltre, di aver esaurito le mie scorte di positività e di ottimismo, in pratica dalla padella alla brace. Sto uno schifo e me ne rendo perfettamente conto.


À quoi ça sert l'amour?
On raconte toujours
Des histoires insensées
À quoi ça sert d'aimer?

L'amour ne s'explique pas!
C'est une chose comme ça!
Qui vient on ne sait d'où
Et vous prend tout à coup.

Moi, j'ai entendu dire
Que l'amour fait souffrir,
Que l'amour fait pleurer,
À quoi ça sert d'aimer?

L'amour ça sert à quoi?
À nous donner de la joie
Avec des larmes aux yeux...
C'est triste et merveilleux!

Pourtant on dit souvent
Que l'amour est décevant
Qu'il y en a un sur deux
Qui n'est jamais heureux...

Même quand on l'a perdu
L'amour qu'on a connu
Vous laisse un goût de miel
L'amour c'est éternel!

Tout ça c'est très joli,
Mais quand tout est fini
Il ne vous reste rien
Qu'un immense chagrin...

Tout ce qui maintenant
Te semble déchirant
Demain, sera pour toi
Un souvenir de joie!

En somme, si j'ai compris,
Sans amour dans la vie,
Sans ses joies, ses chagrins,
On a vécu pour rien?

Mais oui! Regarde-moi!
À chaque fois j'y crois!
Et j'y croirai toujours...
Ça sert à ça, l'amour!
Mais toi, t'es le dernier!
Mais toi, t'es le premier!
Avant toi, y avait rien
Avec toi je suis bien!
C'est toi que je voulais!
C'est toi qu'il me fallait!
Toi qui j'aimerai toujours...
Ça sert à ça, l'amour!

Édith Piaf e Théo Sarapo in À quoi ça sert l'amour (1962)

lunedì 1 luglio 2013

Quelle acque scure, torbide e impetuose...


Acqui Terme, 10 giugno 2013

Oggi ho terminato le lezioni con le mie bestioline di secondo, mi hanno fatto dannare l'anima perché sono ciucci presuntuosi e per giunta polemici, senza dimenticare il fatto che sono maleducati, vivaci e ovviamente molto immaturi. Con loro ho avuto pochissime lezioni, per la precisione cinque, e posso dire con cognizione di causa che me le sono sudate tutte. Tra infarti, battute di (poco) spirito, prontezza di riflessi, ragazzi di altre classi che mi rompevano le scatole col permesso dei colleghi entrando nella mia aula mentre facevo lezione o interrogavo, io che non credevo di avere tutta quella voce per urlare e cazziarli come si deve... posso dire di essere sopravvissuto. Quando le mie bestioline m'hanno chiesto con occhi imploranti se l'anno prossimo avrei ancora sostituito la loro insegnante, sono stato un perfetto stronzo rispondendo che non dipendeva da me (vero!) ma che non avrei accettato neanche morto di supplire di nuovo nella loro classe (falso!). Le mie piccole rivincite me le sono prese, mi dispiace di essere arrivato così tardi e di non aver potuto fare di più perché queste enormi lacune se le porteranno dietro l'anno prossimo, in loro ho visto la mancanza di futuro delle prossime generazioni. Amaramente affermo ciò perché li ho trovati tutto sommato passivi ed eccessivamente vivaci nel modo sbagliato, boh! mi son sembrati dei vecchi dentro. Oggi ho dato anche il mio primo ed unico 3 della mia iniziale carriera da insegnante, agli scrutini la porterò con 4 perché non sa proprio niente di economia aziendale, non sa neanche usare la calcolatrice! Ma poi dico, sei stata assente quasi tutto l'anno ti ricordi all'ultima ora di sabato 8 giugno, penultimo giorno di lezione con loro, che devi essere interrogata e vieni da me che vuoi il programma? Ma sei scema? Credi che in un giorno e mezzo, riesci a recuperare l'intero programma di un anno? Mah! Oggi pomeriggio ho approfittato di un po' più di tempo libero per andare a fare un giro in centro, ma son dovuto scapparmene in "periferia" a causa delle assillanti bestioline dell'altro secondo. Avrei voluto defenestrare anche loro come i miei studenti di seconda! "Passi" gli scherzi, gli sfottò e le prese in giro verso il supplente a scuola, ma al di fuori dell'orario scolastico... 'sti cazzi! E prima di ridurli in polpette a furia di ceffoni, ho preferito fare una lunghissima passeggiata scaccia pensieri bui in zona Bagni, tra il Lago delle Sorgenti, la Grande Piscina, il Fontanino d'Acqua Marcia, l'Acquedotto Romano e l'annesso percorso di due chilometri di passeggiata lungo il fiume Bormida. In fondo sono un principe e sono adulto per cui non posso mica risolvere ogni cosa che non va a furia di schiaffi, anche se li meritavano in pieno. Poi ero incazzato per vari motivi, anche se in minima parte scolastici e per la maggior parte tutto per motivi personali vari. Insomma, sì, avevo bisogno di una lunga passeggiata elimina-incazzature
Quando ho attraversato il ponte Carlo Alberto sul fiume Bormida, ho avuto una sorta di déjà vu emozionale: lo stesso sconforto emotivo, lo stesso stato di prostrazione, la stessa amara delusione di quella volta che attraversai il Ponte di Pietra a Bordeaux, e rimasi a guardare sotto la pioggerellina intensa lo scorrere delle acque della Garonna. Quella stessa voglia di buttarmi nelle acque scure, torbide e impetuose del Bormida così come nel 2008 avevo avuto voglia di buttarmi nelle acque scure, torbide e impetuose della Garonna. La stessa voglia di salire sul parapetto e buttarmi giù in entrambi i casi. In realtà non voglio buttarmi da un ponte, oggi come nel 2008, vorrei invece buttar giù tutto quello che mi fa star male e che mi travolge impetuosamente così come fanno le acque di entrambi i fiumi. Vorrei buttare in quelle acque tutto quel male che mi soffoca, quel dolore che mi si è annidato sotto pelle. Vorrei buttare in quelle acque tutto il mio amore non ricambiato che è andato sprecato... Ma l'amore può essere sprecato come il tempo? Può andare a male? Vorrei che tutto ciò fosse spazzato via dalla forza delle acque, il più lontano possibile da me. Invece niente! Son sempre qui, pesanti come macigni, inamovibili come le montagne. Non capisco perché questi pensieri. Non capisco perché non riesco a fregarmene di tutto e di tutti. Non capisco perché non riesco ad essere superficiale e boh! perché no, non capisco anche perché non riesco a saltellare liberamente da un letto all'altro come fanno la stragrande maggioranza dei gay. Niente da fare: devo essere sempre la minoranza di una minoranza; il diverso dei diversi. Continuo a dibattermi tra l'ansia per il futuro e i momenti di sconforto del presente; sempre con la spada di Damocle del mio passato che pende sul mio capo pronta a trafiggermi o se sono fortunato a decapitarmi. Riuscirò mai ad essere Felice e realizzato sul serio? Riuscirò ad innamorarmi di nuovo? Ho sempre più paura che le risposte siano NO ad entrambe.


Do it, now
You know who you are
You feel it in your heart
And you’re burning with ambition
But first, wait
Won’t get it on a plate
You gonna have to work for it
Harder and harder
And I know
Cause I’ve been there before
Knocking on the doors
With rejection (rejection)
And you’ll see
Cause if it’s meant to be
Nothing can compare
To deserving your dreams

It’s amazing
It’s amazing
All that you can do
It’s amazing
Makes my heart sing
Now it’s up to you

Patience, now
Frustration is in the air
And people who don’t care
Well it’s gonna get you down
And you’ll fall
Cause you will hit a wall
But get back on your feet
And you’ll be stronger
And smarter
And I know
Cause I’ve been there before
Knocking down the doors
Won’t take no for an answer
And you’ll see
Cause if it’s meant to be
Nothing can compare
To deserving your dreams

It’s amazing
It’s amazing
All that you can do
It’s amazing
Makes my heart sing
Now it’s up to you

Don’t be embarrassed, don’t be afraid, don’t let your dreams slip away.
Don’t be scared of using your gift – everybody has a gift.
Never give up, never let it die,
Trust your instincts, and most importantly…
You’ve got nothing to lose, so just go for it!

It’s amazing
It’s amazing
All that you can do
It’s amazing
Makes my heart sing
Now it’s up to you

It’s amazing
It’s amazing
All that you can do
It’s amazing
Makes my heart sing
Now it’s up to you

Jem (It's Amazing - Album: Down to Earth - Anno: 2008)