martedì 22 ottobre 2013

Il silenzio (non) è d'oro


Penso che imporre il silenzio sia roba da codardi, da chi ha la coda di paglia e da chi ha sensi di colpa grandi come l'Everest. Ma, ammetto che delle volte è la miglior arma che si possa utilizzare per cavarsi da un impiccio non cercato e non voluto, soprattutto se non si ha tempo e voglia di sprecarne. Pazienza, se verrà male interpretato, ma causa la mia buona educazione ricevuta, mi sembra indelicato rispondere come farebbe il gran capo indiano Estiqaatsi. Più ci penso, più la mia risposta rimane sempre quella e allora è meglio tacere sperando che passi.

Non posso, però, fare a meno di chiedermi se RdS abbia fatto lo stesso con me: in fondo ho erroneamente interpretato i suoi silenzi come dice la legge, ossia come l'uguaglianza silenzio = assenso. Va be' un innamorato si aggrappa anche al nulla ed io mi sono aggrappato a quello. Comunque, non posso fare a meno di traslare per osmosi quel pensiero, con tutti i sentimenti annessi e connessi, a me ed ho il magone. Però poi penso che l'osservazione giusta ed inequivocabile l'ho fatta, probabilmente non è stata capita, e il magone svanisce per magia. Quindi non credo di essermi arroccato in un silenzio vigliacco perché sono fermo a quella mia osservazione espressa. Certo, però in questi giorni sempre più spesso avrei voglia di urlare un estiqaatsi liberatorio perché non avete idea delle cavolate che ascolto e leggo da quasi un mese  a questa parte. Nonostante tutto, mi sorprendo ancora ad essere felice nel limite del possibile, ed è già un buon inizio.

Un'ultima considerazione, non avrò gli occhi color del cielo, né abiterò nel quartiere di Montserrat, ma sono sulla buona strada per far la fine della piccola Vergine del quartiere di Montserrat. peccato che lei fece quella scelta, a me la stanno imponendo le circostanze forzose. Ovviamente non vi dico come va a finire questa milonga poiché il testo è più lungo, googolate (che brutta parola!) e lo scoprirete.


Por sus ojos color cielo
y sus dones de bondad,
la llamaban Virgencita
en el barrio Montserrat.
Todos, todos la querían;
y no hubo payador,
que no cantara por ella,
en el barrio del Tambor.
Disputaban su cariño;
todos querían su honor,
pero la Virgen del barrio,
soñaba con otro amor...

For the sky-blue shade of her eyes
and the many good deeds she did,
they called her the Little Virgin
of the quarter of Montserrat.
Everyone, everyone loved her;
and there wasn't a troubador
who didn't break into song for her
in the barrio of Tambor.
They argued for her affections;
all of them sought her hand,
but the Virgin of the barrio
had a different love in her dreams...

Flor de Montserrat, musica di Rodolfo Biagi, voce di Alberto Amor30 novembre 1945.

6 commenti:

  1. L'articolo l'avevo letto ieri sera tardi e fra me pensavo: "Vedi che colto! Cita anche gli indiani..."
    Poi stamattina vado a cercare su Google chi cavolo era 'sto Estiqaatsi e... ora sono così -_-
    Per il resto non ho capito quasi nulla XD

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    1. Ahahahahahah XD Povero il mio Chaggy! :* Tranquillo se non hai capito, mi dovevo capire da solo e l'ho fatto. ;-)
      Però dovevi trovare che fine ha fatto la ragazza soprannominata Vergine di Montserrat e di cosa ne pensi della scelta musicale. XD

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    2. Lo sai già, queste cose mi fanno impazzire, musicalmente.
      E la fine che ha fatto la Vergine di Montserrat l'ho vista. Ma ti potrei ripetere delle parole che qualcuno mi ha detto a proposito del chiudersi in un convento. :D

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