Se solo potessi tornare ad avere di nuovo quella cieca fiducia nel futuro di quattro anni fa, quella stessa cieca e incosciente fiducia che mi fa credere che tutto sarebbe andato a buon fine e che anch'io avrei avuto il mio lieto fine.
Se solo potessi tornare ad avere di nuovo la stessa speranza di quattro anni fa, quella stessa irrazionale speranza che fungeva da motore propulsivo verso il raggiungimento di una meta, ossia la realizzazione del mio stupido sogno.
Se solo potessi tornare ad avere quella stessa incoscienza di buttarmi nell'ignoto senza il paracadute, sperando che qualcuno mi prenda al volo senza farmi cadere, senza farmi male.
Se solo potessi tornare ad avere quella stessa felicità illusoria da spingermi a battermi contro i mulini a vento come un novello don Chisciotte dei giorni nostri.
Se solo potessi tornare ad avere quegli stessi brividi di vitalità di quattro anni fa.
Mi guardo allo specchio e non riesco a riconoscermi. Mi guardo allo specchio e non sono più lo stesso. Mi guardo allo specchio e ormai sono così vecchio. Mi guardo allo specchio e mi vedo spento. Sono cambiato in meglio? Sono cambiato in peggio? Non lo so, di sicuro ho una maggiore consapevolezza di me stesso, anche se per molti aspetti ancora non riesco a capirmi.
Se mi guardo allo specchio vedo solo macerie e rovine di me stesso. Se mi guardo allo specchio vedo un estraneo che non è più me stesso. Se mi guardo allo specchio osservo il segno del tempo. Se mi guardo allo specchio afferro la sottile tristezza del mio sguardo perso. Se mi guardo allo specchio colgo il tempo perso ad aspettare invano un amore lontano. Se mi guardo allo specchio noto quanto non amo. Se mi guardo allo specchio capisco che sono solo un pallido riflesso. Se mi guardo allo specchio percepisco l'evanescente fantasma di me stesso. Se mi guardo allo specchio provo solo ribrezzo per me stesso. Se mi guardo allo specchio penso che sono solo un fesso. Se mi guardo allo specchio sono solo un insuccesso. Dove ho sbagliato per essermi così perso?
Vorrei solo tornare indietro di quattro anni, in questo stesso giorno, per riprendermi: quella stessa cieca e incosciente fiducia, quella stessa irrazionale speranza, quella stessa incoscienza, quella stessa felicità illusoria e quegli stessi brividi di vitalità che mi facevano sentire vivo e non un riflesso di uno specchio rotto come adesso.
If I asked you now, will you be my prince?
Will you lay down your armour and be with me forever?
When you open me all the power in me moves
How you want to see all the depths of me real
When you open me, all the power in me moves
I feel real
I love you
When I look into your eyes
There’s a danger inside
When I see the edge
I can never hide
See me running, running, running…
To you, from you, to you…
There’s a strange love inside
It’s getting louder, and louder, and louder, and louder, and louder
There’s a danger I can’t hide
Who I am, it’s who I am, it’s who I am, it’s who I am
I’m in love
Gonna build you up gonna help you believe
There’s a strange love inside,
It’s getting louder, and louder, and louder, and louder, and louder
There’s a danger I can’t hide,
It’s who I am, it’s who I am, it’s who I am, it’s who I am…
I’m in love
We’re just two men in love
The Irrepressibles (Two Men in Love - Album: Nude - Anno: 2012)
Non mi capacito del fatto che ogni volta mi faccio prendere dall'ansia, dalla paura di non farcela, dalla paura di fallire, dalla paura di non essere all'altezza delle mie e altrui aspettative, dai suggerimenti degli altri poco applicabili e quindi inutilizzabili per i miei bisogni, insomma dalla stupidità e auto-saboto i miei progetti rimandando “a più in là” e di conseguenza complicandomi la vita in una maniera assurda. Ogni volta faccio un passo in avanti e mezzo in dietro. Continuo in queste montagne russe in cui un giorno sono alle stelle e il giorno dopo sono così, inspiegabilmente, alle stalle. È come se dentro di me convivessero due persone, una positiva, ottimista, con voglia di fare, di scoprire, di costruire, di realizzarsi che ragiona benissimo e un’altra che voglia solo annientarsi, negativa, pessimista, apatica, cattiva, rancorosa e autodistruttiva. Le circostanze, purtroppo, non aiutano e di conseguenza in questa continua lotta interna a seconda di chi prevale giornalmente ne consegue la mia giornata produttiva o inconcludente. Ogni giorno finisce con l’immancabile “domani andrà meglio”, “domani farò di più” e invece finisco in genere per perdermi, per funzionare a meno del 20% delle mie capacità. Non riesco a capirmi. Non riesco a darmi delle spiegazioni per queste mie ambivalenze, per queste mie incongruenze. Anche questo progetto del tumblr mi sembra stia fallendo miserevolmente: non mi sembra di riuscire a trovare le giuste motivazioni e risorse dentro me, per uscire da queste sabbie mobili.
Alla fine la domanda è sempre quella: perché sono così stupido?
What are you doing the rest of your life?
North and South and East and West of your life
I have only one request of your life
That you spend it all with me
All the seasons and the times of your days
All the nickels and the dimes of your days
Let the reasons and the rhymes of your days
All begin and end with me
I want to see your face, in every kind of light
In fields of gold and forests of the night
And when you stand before, the candles on a cake
Oh, let me be the one to hear, the silent wish you make
Those tomorrows waiting deep in your eyes
In the world of love you keep in your eyes
I’ll awaken what’s asleep in your eyes
It may take a kiss or two
Through all of my life
Summer, Winter, Spring and Fall of my life
All I ever will recall of my life
Is all of my life with you
Alison Moyet (What are you doing the rest of your life? - Album: Voice - Anno: 2004)
Non capisco cosa ci sia di sbagliato nel voler stare da solo piuttosto che in cattiva compagnia chiuso in una relazione-prigione che punto 1 non voglio e che punto 2 francamente non ne ho bisogno: a cadere sono bravo da solo e posso farlo da me, per rialzarmi ci provo ogni volta anche se non so con quali grandi risultati. Che senso avrebbe farmi cadere nel baratro spinto da altri solo per non stare solo? Ogni volta penso a quel motto femminista degli anni '70 e parafrasandolo lo urlo sottovoce: io sono mio. Cosa c'è di così sconvolgente da strabuzzare gli occhi in quanto affermo? Non capisco.
Piuttosto che essere infelice in compagnia preferisco essere infelice da solo e non mi fa paura ciò che comporta e ciò che comporterà in futuro. Anche se dovessi prendere un gatto e morire in completa solitudine, con il gatto che mi mangia la faccia perché non c'è nessun altro che gli dia da mangiare; per quanto macabro sia, a me va bene così perché sarà stata una mia sceltaconsapevole e la migliore che potessi fare visto le circostanze. Non è che voglio essere Infelice, per quanto io sia matto e con le rotelle fuori posto, voglio essere Libero di essere me stesso e di vivere la vita come meglio credo. Certo, anch'io vorrei avere qualcuno con il quale condividere questo mio percorso e con il quale costruire qualcosa di bello ed essere Felice. Ma se non dovessi mai incontrarlo? Che faccio? Smetto di vivere? Smetto di provare ad essere Felice? Ma 'stigrancazzi!Posso provare ad essere Felice anche da solo. Poi se c'è qualcuno che mi accompagna, o che mi accompagnerà, in questo percorso tanto meglio e tanto di guadagnato, altrimenti pazienza!
E allora perché, se non sono neanche arrivato "nel bel mezzo del cammin di nostra vita", la Regina ha sentito il bisogno di rendermi partecipe delle sue ansie nei miei confronti e sul mio futuro perché, cito testuali parole, "alla tua età dovresti trovare qualcuna, smettere di essere così selettivo a priori, perché è brutto rimanere da solo", così facendo mi è andato di traverso il mio pranzo?
Come se ad un certo punto della vita fosse importante trovarsi qualcuno non importa chi, ma solo io lo trovo avvilente? Ma poi sono così selettivo? È così brutto volere un Amore tutto mio, un Amore con la A maiuscola che mi faccia stare bene, sentire importante più del solito, migliore più del solito e che mi renda Felice? Non sono più capace di innamorarmi? Ma si può smettere all'improvviso di innamorarsi per sempre dall'oggi al domani? Possibile che io abbia prosciugato la mia capacità d'amare con Lui ed ora ne sia rimasto praticamente senza per gli altri? Non so. Non capisco. Mi sembra un po' assurdo.
La mia vita sociale non brilla poi molto, nonostante ultimamente mio malgrado sia rimasto invischiato in un triangolo amoroso Lei-Lui-L'Altro (triangolo importante, significativo e utile "quanto masticare una chewing-gum per risolvere un'equazione algebrica", citazione cinematografica colta), le persone che frequento quotidianamente e/o con le quali vengo a contatto giornalmente non suscitano in me chissà quali "grandi emozioni" in sfumature che vanno dall'amicizia fino all'indifferenza, passando per il non la reggo. Comunque nessuna emozione che si avvicini al mi fa battere il cuore e né tanto meno che mi risvegli istinti selvaggi di sesso sfrenato. Possibile che sono così sbagliato? Possibile che sono bloccato?
Vorrei poter provare gli stessi sentimenti, le stesse sensazioni, che nutrivo per Lui, ma solo per qualcun altro o eventualmente qualcun'altra, ma nella stessa intensità e naturalmente esserne ricambiato. Chiedo troppo? È sbagliato usarlo come metro di giudizio? Ad esser sincero qualcuno che ha superato questo mio metro di giudizio ci sarebbe, quindi in fin dei conti non mi sembra di essere così selettivo, o sbaglio? E allora perché mi preoccupo?
Non riesco a non pensare a quel povero idiota che pensava che sarebbe stato salvato e invece è rimasto scottato (ed ho fatto pure la rima!). Non so se bollarlo come povero diavolo, che pena mi fa (Cocciante docet), o invece essere duro ed inflessibile senza pietà (Anna Oxa docet). Ma come si fa ad essere così stupido, così irrazionale? Come si fa ad attendere fiducioso per più di 24 ore basandosi sul nulla? Non solo come si fa a non notare tutti i segnali lampanti ed evidenti? Come si fa a pensare che ci sarebbe stato il lieto fine? Queste sono le domande che continuo a pormi, quelle più pesanti nei miei confronti le taccio per pudore.
Mi piacerebbe capire cosa mi spinse quattro anni fa: ad essere così cieco, ad avere un fitto velo sugli occhi, ad avere una fiducia così incondizionata, ad avere come principale ricordo di un evento così importante (come la mia laurea) solo la mia attesa, il mio essere eterna Penelope ad aspettare un qualcuno, qualcosa che non accadrà mai.
Di quella giornata il ricordo prevalente che ho, è solo l'attesa mista all'impazienza per l'inizio di quello che credevo diventasse una nuova Vita, l'inizio di una Felicità immensa, indescrivibile e inimmaginabile. Pensavo che quell'atto concludesse una pagina buia, o comunque piuttosto bianco-scura della mia vita: quello era il mio passato, Lui sarebbe stato il mio presente ed il mio futuro. Futuro che è morto ancor prima di iniziare. Cosa rimane di quel povero diavolo senza pietà? Bando alla realtà, alla verità, alla razionalità, ai presupposti... come se per un oscuro arcano il mio Grande Sogno d'Amore e di Felicità si dovesse realizzare per forza, si realizzasse solo perché io volevo che accadesse così. Io, io, io così egocentrico, così stupido, da non voler vedere la realtà per quello che era. Non smetterò mai di darmi dello stupido, del povero illuso per tutto ciò che è accaduto. Non mi perdonerò mai.
Ma poi sul serio, come ho fatto a pensare che ci sarebbe stato il lieto fine anche per me? Come ho potuto pensare che passato quello scoglio, tutto il resto sarebbe stata una passeggiata? Quanto sono stato presuntuoso a pensare che si sarebbe innamorato di me? Su quali basi fondavo questa mia totale e completa assurdità? Come è possibile che sia stato così ingenuo da non essere razionale? Possibile che la mia sete di Amore era così grande come la mia solitudine, come il mio grande bisogno di essere amato da lobotomizzarmi il cervello completamente?
Cosa mi rimane di quel giorno, se non l'attesa, l'illusione di un Grande Amore tutto mio, abortito ancor prima di nascere? Speravo prima in una sorpresa dal vivo, poi un post-sorpresa sul suo blog, poi in una sua telefonata, poi un suo sms, poi una sua mail... ecco, se dovessi descrivere una persona patetica, be', quella persona sono io in quel giorno di quattro anni fa. Ho aspettato 7 giorni per ricevere un augurio striminzito tramite mail, ed io non in quei 7 giorni non ho trovato nulla di meglio da fare che tormentarmi nella speranza che non gli fosse successo qualcosa di male, arroccandomi nella mia follia in cui ci si fa un po' da parte per chi si ama e i suoi bisogni vengono prima dei miei. Una persona sveglia avrebbe capito l'antifona che stavo prendendo lucciole per lanterne e avrebbe detto stop a queste follie da sognatore bisognoso d'Amore. Perché non l'ho fatto? È da quel 24 marzo 2011 che provo a darmi una risposta, ma non ci arrivo.
Shakespeare scrisse nel suo Macbeth (atto IV, scena III) che:
La pena che non si esprime ordina al cuore di spezzarsi.
Io in parte l'ho espressa e il cuore mi si è spezzato ugualmente, forse sarà perché ho taciuto tutte le volte che mi sent(iv)o morire dentro.
A scuola, lunedì, con i bambini di quinta abbiamo letto una poesia di Nazim Hikmet. Parlando dell'autore ho citato la mia poesia preferita e senza rendermene conto ho pensato a Lui e mi sono bloccato: il mio viso è andato in fiamme, ho biascicato qualcosa, il primo verso della poesia mi è morto in gola, ho finto di non ricordarmela. Se l'avessi recitata, probabilmente sarei scoppiato in lacrime e non credo che quello fosse il tempo e il luogo adatto per farlo. Mi sono ricordato di quando gliela dedicai quel san Valentino dello stesso anno, rammaricandomi che non l'avrei passato con Lui, Lui che con signorilità mi bloccò dicendomi del mio abbaglio. Non capii, ci rimasi male. Mai come quando qualche anno dopo su facebook dedicò quella stessa poesia al suo attuale compagno. Ironia della sorte, tempo fa mi hanno regalato un libro di poesie di Hikmet che non ho mai avuto il coraggio di leggere: in genere i libri di poesia li leggo aprendo a caso le pagine, lasciandomi trasportare dalle emozioni e dal caso. Il caso mi ha fatto beccare la mia poesia preferita, proprio quella, ed è stato un tonfo al cuore. Il mio è un atteggiamento infantile, anche perché ogni san Valentino la pubblico sui vari social come augurio generico: è troppo bella per non essere divulgata. A me ricorda quanto stavo bene e accarezzavo il mio piccolo sogno, quando pensavo che l'avrei realizzato e sarei stato Felice.
Oggi festeggio i 4 anni della mia stupidità, per non dimenticare dove può arrivare la mia follia.
Questa festa mi sembra un grande giardino
guardo i meli e le rose e poi ecco c'è Adamo
Mister No tu sei il mio rimpianto,
l'occasione che non ho colto,
ti rincontro e sto volando
Questo tempo che fine hai fatto
meno male che ho il rossetto
e tremo anche lo smalto
Io non ti ho avuto mai, ti ho amato fino adesso,
ti avvicini ad ogni passo
Finché non mi ami tu non è lo stesso
Mister No decidi adesso
Quegli occhi prova a mettermeli addosso o no
Ti chiedo almeno il cuore ce l'hai morbido
Chi non hai scelto ti rimane addosso
No, non dirmi no, no, non dirmi no...
Se mi guardi io brucio senza fare rumore
Mister tu hai troppe donne, io non sto tanto bene
Mister No il tuo sguardo parla
e io aspetto la tua conferma,
zitto osservi, non temi nulla
Sotto sotto tu mi vuoi bene,
Mister No dimmi pure adesso
sotto sotto dove?
Io non ti ho avuto mai, ti ho amato fino adesso,
ti avvicini ad ogni passo
Finché non mi ami tu non è lo stesso
Mister No decidi adesso
Quegli occhi prova a mettermeli addosso o no
Ti chiedo almeno il cuore ce l'hai morbido
Chi non hai scelto ti rimane addosso
No, non dirmi no, no, non dirmi no...
Voglio lui che ha deciso di non chiedere,
lui che appena parla fa sorridere
Mister No lui lo sa che non so smettere
Tutte vogliono lui, lui sa proteggere
Io non ti ho avuto mai, ti ho amato fino adesso,
ti avvicini ad ogni passo
Finché non mi ami tu non è lo stesso
Mister No decidi adesso
Quegli occhi prova a mettermeli addosso o no
Ti chiedo almeno il cuore ce l'hai morbido
Chi non hai scelto ti rimane addosso
No, non dirmi no, no, non dirmi no...
Romina Falconi (Mister No - Album: Un filo d'odio - Anno: 2014)
C'è la neve, ma non c'è più chi fa la battuta scema sul gatto delle nevi che mi fa(ceva) tanto ridere. Se potessi, tornerei indietro di 4 anni, ma non si può. Pensandoci bene anche allora ero messo male, ma almeno dal punto di vista del cuore mi sentivo Felice e tutto sommato ciò mi faceva andare avanti perché mi sentivo amato e allo stesso tempo avevo la speranza che prima o poi si innamorasse di me, così avrei avuto anch'io il mio lieto fine da fiaba. La verità è che se anche non ne parlo più e ne scrivo ancora meno, lui mi manca. Aggiungo che mi manca tanto, anche troppo. Ad essere onesti mi manca più come Amico, sapeva come prendermi e chiacchierare con lui, in un certo qual senso mi rasserenava e mi faceva stare bene perché riusciva a tirare il meglio di me (anche se alcune volte pure il peggio). La sua assenza è un vuoto incolmabile, un vuoto a cui non riesco ad abituarmi e a darmi pace. È un'assenza che mi fa male. Ancor di più mi fa male il fatto che non gli manco neanche un po' come amico e per questo mi sento un fallito. Non posso imporgli la mia presenza e se ha deciso di tagliarmi fuori dalla sua vita avrà le sue buone ragioni che rispetto, ciò non toglie che tutto ciò mi faccia star male e mi faccia soffrire. Penso a come ho sbagliato tutto con Lui, a come ho reagito istintivamente e a come invece avrei dovuto reagire: essere felice per Lui e sopprimere in me il dolore di non essere io il fortunato prescelto, perché come al solito di me non ci si innamora perché sono la seconda scelta (quasi quasi come epitaffio sulla mia lapide ci starebbe accanto al termine sfigato). In questo periodo penso tanto a Lui, più del solito.
Non so se dipende da un insieme di più cose: iniziando da problemi con lo studio e la preparazione degli esami, fino ad arrivare agli immancabili problemi burocratici universitari, fino a passare attraverso la stanchezza e al fatto che ho parecchi pensieri vuoti nella testa. La prematura morte di D. mi ha lasciato parecchio scosso. Mi sento tanto giù di morale, sono stanchissimo come se fossi invecchiato di colpo e fossi confuso. Sono stanco di combattere contro i mulini a vento anche perché se qualcosa può andare storto andrà sicuramente stortoe nel mio caso è matematico che va a finire così, probabilmente sul dizionario principe Kamar diventerà sinonimo di sfigato/jellato/sfortunato insomma Murphy e le sue leggi mi fanno 'na pippa! Sono stanco di vedere i miei piani andare in fumo ogni volta e ricominciare dall'inizio per farne altri. Sono stanco di lottare così, di sentirmi sempre solo e fuori posto, infelice, di imbarcarmi in imprese brancaleonesche. Dormo poco e male, ho ripreso ad avere incubi tremendi. Mi sento brutto e goffo, in una parola sola: orribile!
Vorrei essere Felice, saper costruire qualcosa di buono, avere qualcosa di tangibile che dimostri che qualche obiettivo l'ho raggiunto anch'io e che non sono un completo disastro. Vorrei incominciare a vedere già qualche risultato e invece non vedo nulla. Procedo alla cieca sperando di aver fatto un buon lavoro e di raccoglierne i frutti in futuro, ma chi mi assicura che li raccoglierò e invece non avrò perso solo tempo prezioso?
Ho bisogno che ci siano persone nel mio quotidiano che vadano ben oltre la maschera da stacanovista che indosso ogni giorno, la maschera di quello sempre paziente e disponibile che cerca le soluzioni a tutto e la maschera di quello indistruttibile. Se ci si sforzasse di guardare un po' più dentro di me, ci si accorgerebbe che io sto andando a pezzi, sto crollando dentro e non ce la faccio più. Ogni giorno una piccola parte di me muore.
Ogni giorno mi sento crollare un pezzettino di terra sotto i piedi, sempre più. E quando non ci sarà più terra sotto i miei piedi, cosa farò? Chi mi salverà? Chi mi prenderà al volo?
Quattro anni fa, in questo periodo avrei saputo rispondere o quanto meno avevo la presunzione e l'illusione che ci fosse qualcuno pronto a farlo. Ora so che se non mi salvo da solo, mi sfracello. In questo periodaccio, la stanchezza fa sì che non mi importi più di salvarmi e sfracellarmi mi sembra una soluzione facile e "indolore", ma che non posso permettermi di attuare. Ma fino a quando riuscirò a prendermi al volo da solo?
E se solo potessi trasformerei la pioggia in una cascata di stelle solo per noi
Il nero in bianco il bianco e il nero per te, lo ridipingerei eh eh eh.
E se solo potessi trasformerei la pioggia in una cascata di stelle solo per noi
Raccoglierei tutti i tuoi desideri e in una notte sola li esaudirei
Perché da tutta una vita che vedo il tuo sorriso in ogni cosa
Nel vento freddo di questa giornata, in quello caldo di un estate ritrovata
E se solo potessi farei pazzie e spiegherei le vele per andare lontano
Raggiungerei posti che hai sempre sognato e al mio ritorno dal viaggio te li racconterei.
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Tu che mi sai come nessuno mai
Tu che sai leggere i miei pensieri come nessuno mai
Tu che sorprendi, che mi riprendi
Che sei qualcosa di grande, un sogno che non finisce mai
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Perché se solo potessi io riscriverei ogni giorno con te
Marina Rei (Se solo potessi - Album: Pareidolia - Anno: 2014)
Quando succede una disgrazia, una tragedia, si pensa sempre che possa accadere agli altri, come se "gli altri" siano entità astratte lontane anni luce dalla propria realtà, senza rendersi conto che prima o poi esiste la possibilità che un giorno capiti a te. Quando succede, non ci sono parole per descrivere quanto accaduto, tutto diventa "confuso": c'è una parte di te che rimane sempre incredula, spiazzata, ed un'altra che spera sempre sia solo un brutto sogno o uno scherzo di pessimo gusto.
Te ne sei andata all'improvviso tra i banchi di scuola in un giorno di dicembre, lasciando un grande vuoto nel cuore di tutti. Ho visto tante lacrime, tanto affetto e tanto amore, ma anche tanto dolore e sofferenza. Chi immagina che in un luogo come la scuola in cui i ragazzi dovrebbero essere protetti e al sicuro, si possa morire, così, all'improvviso? Non è qui, il luogo dove discutere se questa tua prematura scomparsa si poteva evitare o meno; lascio alla carta stampata che "distorce" e "ricama" i fatti, alle chiacchiere sterili di chi non sa ma deve per forza dire la sua, lascio alle interrogazioni parlamentari, agli avvoltoi e ai vari gruppi di potere che sfruttano questa tragedia per lucrarci su. Purtroppo, tutto ciò che si poteva fare umanamente è stato fatto.
Non piangevo da molti anni e pensavo che non l'avrei mai fatto, ma se fosse successo io sarei crollato. Ho pianto. Avrei voluto non farlo e invece, sono scoppiato così all'improvviso e come se non bastasse di fronte ad un folto gruppo di persone. Non sono crollato come mi aspettavo, ma di certo non posso neanche dire di stare bene.
Non so se ci sia un modo giusto o sbagliato di elaborare un lutto. Non sta a me giudicare quale sia il modo migliore per farlo, anche perché ognuno lo vive come meglio crede: alla fine siamo tutti umani, per questo possiamo sbagliare.
A distanza di un mese esatto io mi sento spaesato, un po' come se fossi in una bolla. A differenza di altre persone, io non ho trovato alcun conforto nella religione, anzi, ad essere sincero ho solo provato un ulteriore odio viscerale per il cattolicesimo e per quel suo modo stupido del clero di allontanare e respingere le persone e quell'incapacità di molti suoi rappresentanti di non saper dire le parole giuste al momento giusto. Oggi c'ero anch'io, nel trigesimo della tua scomparsa, e la tentazione di urlare che erano tutte stronzate è stata forte, ma non l'ho fatto. Paradossalmente, credo di aver trovato più conforto nel ragionare che anche questa disgrazia rientra nel ciclo della vita, che tutti noi prima o poi moriamo e che quindi carpe diem, cogli l'attimo.
Sono state molte le cose che mi hanno fatto storcere il naso, altre, invece, che mi hanno spiazzato perché venute spontaneamente dal cuore; altro ancora che mi spezza il cuore.
Ho tanti dubbi, vorrei dire tante cose ma non trovo le parole adatte. Volevo scrivere qualcosa di bello e di profondo, ma non ci riesco. In fondo sono biondo dentro, superficiale, senza senso e questo post ne è lo specchio fedele.
Non posso smettere di pensare al fatto che a luglio ci sarebbe stato l'evento dell'anno, quei tuoi diciotto anni così tanto attesi e desiderati, ma che purtroppo non festeggerai mai.
Non posso smettere di pensare a quanto grande e indescrivibile sia il dolore della perdita di una figlia, di una sorella, di una nipote, di una fidanzatina...
Penso a quando si ha diciassette anni e ci si crede invincibili, immortali e allo stesso tempo di come un problema si amplifichi e sembri irrisolvibile. Perdere una fidanzatina così, vedersela morire così all'improvviso senza neanche rendersi conto. Mi si spezza il cuore solo a pensarlo, non oso immaginarlo a viverlo, egoisticamente devo considerarmi fortunato perché non mi è capitato allora e non credo mi capiterà in futuro visto la mia condizione perenne di single.
Io non so se esiste la vita dopo la morte, né se esiste il paradiso o roba del genere. Non so nemmeno se ci si incontra da qualche parte o se invece finisce tutto là, dietro una fredda lastra di marmo.
Sinceramente, preferisco ricordarti felice e spensierata ed essere grato di averti conosciuto, di esserci stato, anche se non con continuità, in questi tuoi intensi diciassette anni. Ti voglio bene.
Ps: non so se ci rincontreremo, ma se dovesse accadere, dobbiamo assolutamente vedere insieme Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany, e successivamente fare una maratona dei suoi film.
Siccome tra i miei tanti difetti non ho certo il dono della sintesi, avendo letto su questo blog questo post I SINGLES....BRUTTA GENTE!, ho deciso di mettere qui le mie riflessioni personali derivanti dal fatto di appartenere a quella categoria, ma allo stesso tempo di non riconoscermi nella descrizione del post, da qui la mia risposta seguente:
L'essere single è una delle poche certezze che mi sono rimaste nella mia vita e ora me la togli come se niente fosse, non si fa così! Ora mi tocca trovare un modo per definirmi perché il “non-fidanzato” mi lascia l'amaro in bocca, così come tutti quei vari neologismi politicamente corretti che vanno tanto di moda, giusto solo per alleggerire la coscienza di chi li usa e non di certo cambia qualcosa per chi, purtroppo suo malgrado, lo è. Ora, che mi hai tolto la certezza dell'essere single, potrei definirmi una fregatura per eccellenza (o forse dovrei definirmi un pessimo affare, boh! Ci devo pensare ancora un po' e decidermi tra le due locuzioni) perché non passa giorno che io non mi ponga la fatidica domanda che citi nel tuo post: cosa ho io da offrire? Ahimè, la mia risposta è sempre niente! Non mi piango addosso, ma obiettivamente so di non essere bello e di non avere un bel fisico, sono privo di fascino, sono simpatico nella media e forse neanche più di tanto, ho lo stesso carisma della mummia di Lenin sotto vetro, allo stesso tempo so di non essere molto intelligente, ma non sono neanche ricco. Nonostante sia un principe delle fiabe (a quanto pare stinto anche se adoro l'azzurro!), smessi quei panni, tutti i giorni sono un trentatreenne disoccupato che sogna di fare il precario della scuola e quindi sto prendendo una seconda laurea per diventare maestro e dare il mio contributo a quest'ingrato paese, che neanche mi riconosce i miei diritti come persona omosessuale, ma che ha una Costituzione tanto bella quanto completa, se solo fosse attuata completamente. Comunque, ritornando al discorso principale, già basterebbe solo l'elenco parziale precedente per capire che non sono un buon partito o quanto meno se io incontrassi uno come me, me la darei a gambe levate. Credo che anche gli altri la pensino così, per cui non è mica poi tanto un mistero il motivo per cui ero single e ora dopo il tuo post, sono una fregatura per eccellenza/un pessimo affare. Non ho chissà quali grandi pretese per il mio fidanzato ideale: vorrei solo qualcuno che mi amasse per quello che sono e viceversa, che non proietti su di me le sue fantasie immaginandomi come ciò che in realtà non sono ma che lui vorrebbe che io fossi, né che io fossi un surrogato di qualcun altro; ovviamente oltre ad essere amato vorrei anche essere Felice con lui. Se oltre a ciò fosse pure bello, simpatico, intelligente, ricco, eccetera eccetera, mica sono così stupido dal rifiutarlo, anche se, diciamolo, per come sono messo se scegliesse me tanto giusto di testa non ci starebbe. Comunque per non smentirmi, tempo fa , sul mio vecchio blog scassato, avevo scritto una letterina bella lunga con il mio bell'elenco di attese di ciò che vorrei fare con il Grande Amore della Mia Vita, sarà forse un po' infantile-smielata e chi più ne ha ne metta, ma c'è ancora un parte di me che spera-sogna che quanto scritto si avveri. Se per molti vale il discorso delle due estremità della mela che combaciano, io rientro in quelli che non hanno avuto la fortuna di avere l'altra metà della mela, perché come al Soldatino di Stagno di Andersen mancava una gamba perché era finito appunto lo stagno, a me manca l'altra mia metà perché evidentemente era finito il materiale per crearla. Anche se mi sento in parte incompleto perché oggettivamente ho precluso tutto ciò che comporta avere un compagno, quindi le emozioni, l'amore, eccetera mi rendo sempre conto che oltre a non essere un buon partito, spesso sono invisibile. Io sono quello che non si nota, quello che passa inosservato, ma quello che c'è sempre nelle difficoltà ma ahimè una volta superate, ritorno nel dimenticatoio, e se ne frattempo sono stato fortunato avrò ricevuto qualche grazie e qualche ancor più rarissimo ti voglio bene. Io sono quello di cui ci si dimentica perfino del compleanno (nonostante i mezzi moderni per ricordarlo tipo facebook!), quello a cui non si dice ti amo neanche per scherzo o se si è ubriachi e strafatti, quello che non si tocca neanche con un dito figuriamoci farci sogni zozzi di sopra (perché sono repellente? Sfigato? Cesso? Smorzacazzi? Boh! Ho smesso di chiedermelo tempo fa, grazie all'ultimo briciolo di amor proprio rimastomi). Non mi sto piangendo addosso: ho smesso di farlo tempo fa. Purtroppo fino ad oggi è così perché non mi è mai successo diversamente e il repertorio con cui ogni volta sono stato respinto lo conosco fin troppo bene. Se la mia vita fosse un film a quest'ora dovrebbe spuntare il manzo di turno che trasforma me sfigato-brutto anatroccolo di turno in cigno desiderabile, ma la mia vita non è un film quindi nada de nada. Se ci sarà stato il lieto fine lo scoprirò quando giungerà la mia ora, fino ad allora mi accontento di aver Amato, anche se non sono stato mai ricambiato (per me c'entra sempre l'infinito elenco dei miei difetti, anche se ufficialmente ho preso per buono il fatto che non si erano innamorati di me). Ciò non significa che ho definitivamente chiuso con l'Amore, semplicemente sto andando avanti col resto della mia vita e quindi non potendomi più definire un single, credo di potermi definire uno scampato pericolo per il prossimo, solo che come stato civile sulla mia carta di identità credo sia un po' troppo lungo e mi sa che devo optare per l'inossidabile celibe.
«Fra', devi osare di più...», mi lasci così, con queste tue parole, mentre chiudo la portiera della tua auto ed io ritorno sui miei passi. Non posso fare a meno di pensarci. C'è questa frase che mi rimbomba nella testa. Osare o non osare? Questo è il problema! Intanto il tempo passa ed io mi muovo troppo piano, sembro quasi immobile. Cerco di ricordare quando è stata l'ultima volta che ho osato, quando per l'ultima volta ho lasciato la mia zona sicura e mi sono buttato nell'ignoto osando. Un dubbio si insinua in me: ho mai osato? La mia risposta è un semplice ma veritiero NI, un mix tra no e sì: perché quando ho osato consciamente e/o inconsciamente avevo il mio paracadute di sicurezza e volente o nolente non credo di essere andato fino in fondo, vagliando ogni possibilità. E se fosse questa la chiave per superare questa "impasse"? Osare, mettere da parte il buon senso che mi ha accompagnato in quest'ultimo anno e concedermi, perché no, il lusso di sognare ad occhi aperti, di sperimentare, di scoprire e riscoprire, di scoprimi e riscoprirmi. La razionalità e il buon senso non devono per forza eliminare l'irrazionale bellezza del sognare, del fantasticare ad occhi aperti, ma possono coesistere in armonia, basta esserne consapevoli e tenerli in equilibrio. Ecco, dall'osare posso trarre nuove energie per affrontare al meglio questo viaggio che ho intrapreso un anno fa, con nuovi compagni di viaggio, ma soprattutto con questo brivido di incoscienza-follia che dovrebbe accompagnarmi ogni giorno e spingermi a superare i miei limiti per essere una persona e un maestro migliore.
Eugen Doga (Gramophone - Album: Cascade of Dreams - Anno: 2012)
Questo amore è una camera a gas, un palazzo che brucia in città, questo amore è una lama sottile... così cantava Gianna Nannini scalando le classifiche di vendita nel 1984. Quando ero piccolo, non ho mai capito fino in fondo cosa volesse dire: sì, insomma, come si fa a paragonare l'Amore ad una camera a gas o ad un palazzo che brucia o ad una lama? Eppure... quanta saggezza in una frase orecchiabile, con una musica accattivante. Oggi è san Valentino, la festa degli innamorati, di chi crede nell'Amore con la A maiuscola, di chi non ci crede ormai più e del consumismo ad esso collegato.
Oggi ho imparato ad amarmi un po' di più e questo lo devo a quella patacca di RdS che tramuterei volentieri nell'acronimo CdP, ossia Coda di Paglia, anche se prima di impararlo mi sono sorbito una forte dose di sensi di colpa, con al seguito una marea di dubbi legati a me stesso, al non sapermi rapportare agli altri, al mio sogno di diventare un insegnante. Ho avuto un attimo in cui mi sono sentito marcio dentro fino al midollo, in cui ho pensato di essere un piccolo untore di malvagità e marciume pronto a contaminare gli altri; ho pensato seriamente di mollare tutto e di rinchiudermi in un ospedale psichiatrico e buttar via la chiave per evitare di nuocere agli altri. Tutto è nato per caso, mentre facevo una pausa dallo studio, ho fatto un giro su facebook e leggevo una pagina di un gruppo italiano di militanza gay e sotto un post mi cade l'occhio sul commento di una persona la quale afferma gioiosamente: "E doppi auguri per me: oltre che San Valentino è anche il nostro terzo anniversario di fidanzamento!". Nulla di strano, son sempre belle queste dichiarazioni genuine d'amore, solo che si tratta di CdP (Coda di Paglia) alias RdS, e a me i conti non tornano. Non tornano perché ricordo esattamente quando mi ha detto che si era fidanzato ossia il 25 maggio del 2012. Praticamente ha aspettato più di un anno per dirmelo, sempre se la matematica non è un'opinione, invece dei più comprensibili pochi mesi. Per carità, non siamo mai stati insieme, è sempre stato liberissimo di fare quel che vuole anche perché non era legato a me da niente; sapeva quali fossero i miei sentimenti che gli ho ribadito più volte, ma lui si è sempre trincerato o dietro il silenzio o dietro spiegazioni che non erano mai un NO deciso, ma un NI, ossia né No e né Sì; lasciando sempre quella porta socchiusa e alla quale mi aggrappavo con tutte le mie forze. Sapeva anche che stavo facendo del mio meglio per riuscire a cercare un lavoro che mi permettesse di trasferirmi dalle sue parti per vedere se ci fosse della chimica-fisica tra di noi. Ovviamente, se non fosse funzionato pazienza e ognuno per la sua strada, però almeno avevo tentato, avevo dato una chance al mio cuore. Avrò il diritto di rimanerci male dopo aver letto ciò? O anche ciò rientra nel farmi sentire spregevole, svitato e marcio? Così, ho scritto questo status di getto:
Grazie per avermi umiliato e per esserti preso gioco dei miei sentimenti, almeno ti sei divertito abbastanza nel farlo?
Non mi aspettavo niente e invece pochi minuti dopo mi ha contatto in maniera aggressiva senza salutare e senza niente; facendomi sentire la persona più stupida e più orrenda della faccia della terra. Non ho avuto il distacco necessario per parlarci, ne ha approfittato per fornirmi la sua verità, cioè che erano tre anni che l'aveva conosciuto e che poteva contarli come gli piaceva. Ha mollato la conversazione accusando i miei toni offensivi e aggressivi. Mi ha fatto sentire profondamente in colpa, tant'è che mi sono scusato. Al che ho scritto questo status che rappresenta al meglio come mi sono sentito:
E niente alla fine passo sempre per lo stronzo di turno perché fraintendo tutto, poi la conversazione muore lì. Rimangono solo i miei sensi di colpa e l'inadeguatezza per aver fatto del male ad una persona a cui tengo. Se non so gestire ciò, incomincio a dubitare di essere capace di gestire una classe di marmocchi. Forse è il caso che mi ritiri dall'università e mi vada a chiudere in un ospedale psichiatrico. — :-( colpevole.
Riflettendoci a mente fredda, ho realizzato che non eri tu la persona che credevo tu fossi, quella di cui mi sono innamorato e che ancora prima stimavo più di tutti. Hai fatto leva ancora una volta sulle mie debolezze, hai usato l'esperienza e il tuo dono che è quello di saper usare le parole e ciò ti dà potere. Non ti accuso di niente, non ti ritengo colpevole di nulla, né ti ritengo orribile, cerco solo di capire come ho fatto a concederti il potere di farmi sentire in colpa, marcio e inadeguato nel sostenere una conversazione tanto da pensare di essere instabile da dovermi rinchiudere in un manicomio e far gettare la chiave perché se sono spostato di mente non è il caso di insegnare ai bambini, quelli che cambieranno il futuro.
Scrivo questo post per chiarirmi le idee e appuntarmi ciò come promemoria affinché non mi accada più di dubitare pesantemente di me stesso, poi forse capirai gli errori che hai fatto con me: mi hai sottovalutato, non mi hai mai capito fino in fondo e forse ti scuserai.
1) Se rileggi la conversazione di oggi ti accorgerai che il tuo modo di approcciarti non è stato per nulla conciliante, ma aggressivo e non hai dubitato neanche un po' che mi rivolgessi a te e se così non fosse stato? Come te la saresti cavata?
2) Non ti accuso di niente e né ti do la colpa di qualcosa, né mai l'ho fatto e se ti ostini a vedere ciò significa che non solo non mi hai mai capito, ma mi sottovaluti di brutto pensando male di me.
3) "non mi piace chi perde il controllo per la rabbia, al punto da diventare offensivo." Concordo con te, ma allora perché con me hai usato queste espressioni: "Mi sa che non sai contare sul calendario allora" "tu hai le traveggole davvero", non sono offensive?
4) Il tuo scattare come una molla e sulla difensiva avalla in me l'idea che non hai la coscienza propriamente pulita, altrimenti perché prendertela così tanto? Quando nei commenti sul blog degli anonimi m'hanno dato dello sfigato, ne ho riso perché sapevo che quel termine lì non era vero nel contesto in cui era stato detto, ma solo un modo bimbominKiesco per contestare un post con cui non concordavano.
5) "Oh, se poi odiarmi ti fa star meglio, se ti solleva scaricare su di me la responsabilità delle tue vicende personali fai pure, eh? Io ho sofferto per averti deluso, ora mi chiedo se era il caso." Questa frase è il top che mi devasta e mi lascia inerme. Io non ti odio e non ti ho mai odiato, non ho mai scaricato su di te le mie vicende personali e fra le altre cose la mia vita sta risalendo e potrei anche azzardarmi a dire che forse riuscirò anch'io a sentirmi Felice con la effe maiuscola prima o poi. Proprio non capisci cosa mi fa imbestialire e cosa continua a deludermi di te. Mi delude la tua mancanza di sincerità, di come ti aggrappi al tuo linguaggio forbito e al tuo potere sulle parole per divincolarti da ogni situazione e se poi una volta vieni messo alle strette chiudi la conversazione e ciao. Sul serio pensi che non avrei capito se mi avessi dato l'opportunità di farlo? Odio anche il tuo trincerarti dietro il silenzio che mi ha sempre destabilizzato. Come sempre i tuoi sospesi "poi ti spiegherò", "poi ti racconterò" e affini che mi lasciavano sospeso perché non arrivavano mai alla fine e mai chiariti. Il bello è che di alcuni sei stato tu di tua spontanea volontà a dirmeli e ciò mi ha lasciato estremamente perplesso.
6) Sul serio mi credi così stupido da bermi la storiella che i 3 anni di anniversario non sono quelli di fidanzamento ma da quando l'hai conosciuto e che quindi ognuno è libero di contarli come vuole? Dai, tu che hai il potere sulle parole, poi mi scivoli su una sciocchezza così?! Non offendiamoci reciprocamente.
7) "Un consiglio: impara a non voler vedere a tutti i costi il male nelle persone, di sicuro vivrai meglio." Io non voglio vedere il male ad ogni costo nelle persone, anzi con te probabilmente ho esagerato al contrario facendotele passare tutte. Ma seconde te se ti smerdo poi mi sento meglio? Se la tua risposta è sì allora non hai capito proprio niente. Credi che mi piaccia scrivere questo post? Al quale ovviamente so già che non risponderai mai.
8) Non capisco perché mentirmi, ma credi che io sia così marcio che non mi sarei rallegrato per te almeno un anno prima? Ti avrei sostenuto, anche perché avrei apprezzato la tua sincerità e la fiducia che a quanto pare in realtà non hai mai riposto in me. Hai lasciato che continuassi a provare, raccogliendo sconfitte su sconfitte come se fossero i bollini della spesa per ricevere il servizio scadente di piatti. Ed erano pure doppi perché avevo anche l'amarezza di non riuscire ad avvicinarmi a te e a dimostrarti che facevo sul serio e mica erano parole gettate al vento. Se l'avessi saputo un anno prima, avrei continuato lo stesso a collezionare sconfitte su sconfitte ma almeno erano solo legate al ramo professionale e non anche a quello affettivo.
9) Più ci penso e più questa mia frase mi sembra fuori luogo: "Hai ragione, sono pure uno stronzo ad averti rovinato questo giorno. Mi dispiace." Perché sono sempre io a chiederti scusa e tu non lo fai mai? Quando ho torto è normale, ma oggi perché te le ho fatte? Non credo tu le meritassi. Sono io che devo farle a me stesso per averti permesso di farmi stare male.
Con ciò non voglio fare la paternale a nessuno, né far sentire qualcuno peggiore per sentirmi io migliore, non ne ho bisogno. Invece devo ricordarmi che è sempre sbagliato permettere agli altri di calpestare i miei sentimenti, così come è sbagliato permettere agli altri di far leva sulle mie debolezze e insicurezze per farmi sentire in colpa. Per poco non gettavo il mio sogno, ciò vuol dire che per me la strada è ancora lunga per diventare una persona più forte e migliore. Quindi, se l'amore diventa una camera a gas è il caso di aprire la finestra e fare uscire il gas, non di perdere fiducia nell'amore.
Non aggiorno il blog da un bel po': un po' per pigrizia, un po' per stanchezza e un po' per mancanza di tempo perché ho altre priorità. Dove eravamo rimasti? Ah, sì agli immancabili bilanci di fine/inizio anno. Un anno, come il 2013 appena trascorso, che da un lato ha portato qualche cambiamento importante ma soprattutto qualche nuova consapevolezza e chiarezza nella mia vita da un lato, ma per il resto tutto è rimasto immobile e immutato. In un commento (perdonatemi ma son diventato così pigro che rispondo con molto ritardo ai commenti e alle mail) al mio post del 27 dicembre per i miei sob!33 anni con tanto di auguri via twitter di quel gran gnocco di Colton Ford (leggete tutto cliccando qui), MOUSEtrip mi fa notare come di solito le liste di buoni propositi fatte il giorno del compleanno e quelle di fine/inizio anno non vanno mai a buon fine, ma in effetti alla fin fine a chi importa se vanno o meno a buon fine? Per cui la faccio, o meglio la trascrivo anche qui perché nella mia testa faccio e disfo in continuazione liste di ogni genere (Real Time con Io e le mie ossessioni mi leggi? Sono un caso umano per te!), e poco importa se ogni volta alla fine mi troverò a spuntare nulla o poco più.
Partendo dall'inizio, cosa salvo del 2013, cosa butto del 2013 e cosa mi aspetto/voglio realizzare per questo 2014?
Di sicuro salvo l'esperienza lavorativa di Acqui Terme e il calore umano dei ragazzi, della vicepreside (se non ci fossi stata tu mi sarei sentito perso e comunque io a Salerno un bacione gliel'ho dato veramente da parte tua mentre tornavo a casa!) dei colleghi (ma non tutti) e degli acquesi in generale (in primis i titolari della pensione in cui ho alloggiato). Al contrario butto i prezzi assurdi degli alloggi della provincia di Alessandria che mi hanno portato a rifiutare lavori nell'ultima coda dell'anno, magari se fossi stato sul campo avrei trovato qualcosa di più economico, ma per le mie esigenze (spesso cattedre non complete e/o prezzi assurdi unito a posti in culo al mondo), mi viene da dire solamente, con un gran bel francesismo, A ripijatevi! Ma chi vi s'incula? Siete fuori di testa! Motivo per cui, sì belle zone (alcune mica tanto eh! In rapporto all'accessibilità), bella regione e blablabla ma in questo 2014 metterò una grossa croce su questa provincia e più in generale su tutta la regione, a luglio o quando sarà il termine si cambia e ci si sposta in zone (spero) migliori lavorativamente parlando.
Del 2013 salvo il fatto che ho finalmente capito/deciso cosa voglio fare da grande, ossia l'insegnante! Motivo per cui anche se dopo la mia prima sofferta laurea magistrale in economia aziendale avevo giurato a me stesso che non mi sarei mai più iscritto per un bel po' all'università, credo che quel bel po' durato un paio d'anni si evince come superato per cui mi sono iscritto a scienze delle merendine, pardon a scienze della formazione primaria per diventare maestro visto che alle superiori speranze per riuscire ad ottenere l'abilitazione e lavorare seriamente, con la mia classe di concorso, sono ridotte al lumicino. Non mi pento della scelta che ho fatto, ma butto del 2013 la disorganizzazione del corso di laurea e più in generale le pessime politiche italiane mirate alla distruzione dell'istruzione pubblica: Ministro Carrozza quand'è stata l'ultima volta che è entrata in una scuola pubblica ed ha toccato con mano i suoi problemi? Lo vogliamo risolvere sto schifo che cambiate ogni 5 secondi idee e direttive a seconda di come cambia il vento? Perché alimentare le fila del precariato illudendo a caro prezzo la possibilità di abilitarsi e poi si sta fermi al palo cercando di sbarcare il lunario? Sto schifo del bonus maturità, che prima c'è poi non c'è più, che fa entrare gente che fa ricorso al Tar danneggiando tutti e ingrassando solo gli avvocati, per non parlare dello schifo dei ricorsi al Tar del 2012 grazie a prove selettive fatte alla pene di segugio per le quali nessuno al ministero ha pagato per gli errori commessi, vogliamo fare qualcosa? E i Pas anche per la scuola primaria e dell'infanzia quando c'è già un corso di laurea abilitante? Non è bello giocare con i sogni e la vita della gente, ne riparliamo tra 5 anni... In questo 2014 mi aspetto su questo versante più chiarezza e più serietà, anche se è più probabile che io dia il mio nome agli unicorni rosa che scoprirò, piuttosto che accada una politica seria in materia di istruzione.
Del 2013 salvo l'essere arrivato primo a punteggio pieno ai test selettivi (tiè con o senza bonus maturità resto sempre primo, anche perché quei punti pieni li avrei lo stesso!) e la mia autostima ringrazia, salvo che poi tanto scemo non sono, salvo l'abbraccio di S. in piazza ad Acqui con tanto di complimenti sinceri sul mio breve lavoro e pazienza se la media aritmetica mi ha costretto a lasciarti la materia, salvo gli affetti di alcuni amici e loro sanno a chi mi riferisco. Sempre in tema di amicizia butto in questo 2013 le mie cinque pseudo amiche universitarie, continuate a spalare merda su tutti compreso me e a fare le carine di facciata tanto non vi si incula nessuno! con questa mentalità gretta da paesino e la vostra falsità, meglio ora che non più in là ed è già tanto che ancora vi concedo il mio saluto. Mi dolgo, ma mi vedo costretto a buttare anche il mio piccolo Raggio di Sole: non nego l'affetto, l'amore e la stima che nutro ancora verso di lui ma ormai credo non esista alcun rapporto, visto che mi ignora e dall'altro lato visto che non è cosa gradita evito di cercarlo. Non so se invece questo "rapporto" sia come il buon seme della parabola, quello che cade in terra ma non muore, aspetta e poi cresce; ma al momento è solo un lui che legge il mio blog perché metto il link al post che pubblico anche su facebook... Mi dispiace da un lato aver bruciato un bel nick così, però sinceramente per un bel po' di tempo è stato veramente come un raggio di sole: bello in tutti i sensi, caldo, ha riscaldato il mio cuore gelido, ma a quanto pare inafferrabile. Pensavo fosse quello giusto, ora non so o meglio so ma... Usarlo come metro di giudizio praticamente taglia le gambe a tutti e comunque ho capito che l'Amore mi rimbalza e questa consapevolezza me la porto nel 2014. Mi innamorerò di nuovo? Non credo. Dico ciò perché credo di essere un po' come il soldatino di stagno di Andersen, quello a cui mancava una gamba perché era finito lo stagno essendo l'ultimo ad uscire dallo stampo, ecco, penso che fosse finito lo stagno quando dio, o chi per lui/lei, ha creato le due metà della mela ed io son rimasto da solo, senza. Ora lo so, l'ho più o meno accettato, anche se vorrei sbagliarmi ma a questo punto non credo, e mi accontento di vedere il lieto fine nelle storie degli altri e di riflesso mi rallegro per loro. In questo 2014 vorrei riuscire a bruciare il quaderno con la copertina scozzese, quello che scioccamente volevo regalare a RdS, non so se ci riuscirò al momento mi ricorda che anch'io ho provato ad amare e mi sono messo in discussione, insomma almeno c'ho provato e pazienza! Sempre nel 2014, siccome l'amicizia mi ha in un certo qual senso tenuto a galla quando credevo di sprofondare, credo che sia giusto provare a dedicare più tempo agli amici, compresi quelli "virtuali", perché in fondo credo sia del tempo ben speso e che porta sempre dei frutti.
Sempre per i buoni propositi del 2014, riprovo a mettere un po' le solite cose: volermi più bene (ahahahahahah sì come no!) e prendermi cura di me (ahahahahreloaded mmm.. mi sa che devo farli per forza se no che razza di maestro voglio diventare se non do il buon esempio?), essere orgoglioso di me e di quello che sono, fare sempre nuove esperienze, viaggiare un po' di più (carenza latente di soldi permettendo), leggere più libri, fare nuove amicizie, realizzarmi professionalmente (visto che in campo affettivo non credo ci riuscirò mai e ne sono consapevole). Stavo per aggiungere fare più sesso, ma poi una vocina m'ha detto visto che ci sei scoprire anche gli unicorni rosa, il più potente filtro d'amore, l'elisir di lunga vita, diventare ricco e l'immancabile pace nel mondo (Miss Italia docet!) e mi sono reso conto che stavo per trascrivere una lista di fantascienza pura per cui mi fermo qui, anche se avrei potuto continuare a scrivere la lista delle cose che avrei buttato del 2013 partendo dall'amarezza fino ad arrivare a quel senso di solitudine perenne che mi accompagna sempre, ma il post è abbondantemente lungo e mi sembra giusto ripartire da qui.