Dovrei raccontare del fatto che lunedì sono stato a Roma, anche se in realtà mi sembrava di stare in Sardegna visto la moltitudine di sardi in circolazione. Dovrei raccontare del mio ormone impazzito per, in rigoroso ordine cronologico: uno steward moro, subito dimenticato per un biondino dagli occhi azzurro cielo, giuro che per una micro frazione di secondo mi sono perso nei suoi occhi ed ho pensato che fosse venuto a salvarmi da quella bolgia infernale, infatti poi ho distolto lo sguardo in cerca del suo destriero bianco pronto per salirci su in groppa e cavalcare verso il tramonto, per vivere insieme per sempre felici e contenti for ever and ever, in realtà figurati se quello guardava proprio me e poi a pensarci bene quell'orecchino sbrilluccicoso lo faceva sembrare un po' un tamarro, quindi, poi mi sono innamorato del fascino della divisa e quindi del capotreno brizzolato, subito tradito col turista biondo miele-rossiccio del nord-est europa, con una compagna altrettanto figa giusto perché dio li fa e poi li accoppia e non puoi non pensare che da due genitori così, non possano che venir fuori dei bambini bellissimi. A dir la verità, sono state delle meteore, carucce ma pur sempre meteore e che probabilmente a rivederli ora potrei anche trovarli repellenti (tranne il turista che era proprio bon... pardon carino). Dovrei raccontare di come pur amando la compagnia, avrei preferito viaggiare da solo per potermi gustare il viaggio meglio, con i miei tempi, i miei sensi e con quell'impagabile libertà che si ha, zigzagando senza meta, facendosi trasportare dai propri sensi inseguendo una chimera di stimoli, senza pensare a niente, guidati dall'istinto incosciente. Dovrei raccontare dei miei altalenanti sbalzi d'umore, di come sia masochista e mi ostini a starci male. Dovrei raccontare di quel perenne senso di assenza che mi condiziona, quel senso di incompletezza che mi fa vivere a metà, di come mi aggrappi scioccamente a stupide infantili speranze perché altrimenti mi sento di affogare. Dovrei raccontare di quanto mi senta avvilito di essere un completo fallimento, di quei discorsi che all'apparenza non mi scalfiscono più di tanto e invece mi distruggono. Dovrei parlare di come riesco a recitare bene senza il minimo sforzo, mi sa che dovevo fare l'attore, se solo fossi bello potrei ancora farlo; di come basta una cravatta viola, un po' di gel e un sorriso falso per accontentare e mettere a tacere elegantemente il volgo. Dovrei parlare della sodade, del fado, della nostalgia e di tutto quell'insieme indistinto che si è aggrovigliato in gola e non va né su e né giù. Dovrei parlare della paura che mi assale ogni volta che penso che sia troppo tardi; di quella voglia di cancellare ogni testimonianza della mia esistenza virtuale e reale perché mi pesa questa forma di stallo in cui mi trovo. Dovrei scrivere di come pur trovandomi in un posto incantevole e dannatamente romantico, con tanto di luna, stelle, brezza, scroscio d'acqua, gracidar di rane e frinir di grilli mi sia sentito più solo del solito, incompleto e micidialmente infelice tanto che mi è sembrato di dissolvermi come la ninfa Eco. Non riuscendo a scrivere niente di tutto ciò, se non una massa di cazzate pazzesche e confusionarie, non riesco a capire in che direzione vado e fin dove posso spingermi. Penso e ripenso al fatto che sono diversamente felice o più semplicemente diverso, anche se non mi è del tutto chiaro il significato della parola diverso, ma suona bene. Credo. Non saprei.
Per questo post si consiglia l'ascolto della traccia nascosta Prickly Pear dei Portico Quartet, inserita nell'album Knee-deep In The North Sea del 2007, purtroppo il codice per incorporarlo è stato disattivato, ma è la colonna sonora ad hoc per il mio stato d'animo diverso.
Il concetto di "diversamente felice" mi piace molto :)
RispondiEliminaPreferirei essere Felice senza troppi contorsionismi. ;)
EliminaCondivido molte delle tue sensazioni e paure :(
RispondiEliminaCoraggio, bisogna sforzarsi a superare le proprie paure e a trasformare le sensazioni negative, in quelle positive. :)
EliminaLa moltitudine dei sardi a Roma in questo periodo è dovuto al fatto che c'era il concorso dell'Agenzia delle Entrate, per il quale ci sono 100 posti a Cagliari... C'ero pure io, ma la settimana precedente ;)
RispondiEliminaSì, sì lo so. ;) I posti sono ben 120 a Cagliari, 60 a Venezia, 20 a Pescara e 20 a Torino. Io, ovviamente, puntavo sui 20 posti di Torino, ma ahimè col mio 19,344 dovrò rinunciarci. Comunque il test non era difficile, quello che mi ha fregato è stato il tempo, infatti non ce l'ho fatta a rispondere ad una quindicina di domande e ciò mi ha penalizzato. Spero che a te sia andata meglio. :)
EliminaPer ora ho superato il primo ostacolo. Ma l'orale per me che non ho mai visto quelle materie sarà difficilissimo... Menomale che sarò tra gli ultimi quindi ho più tempo di altri... Speriamo bene...
EliminaBravissimo! Mi raccomando sbaraglia la concorrenza! Mi incrocio per te. Un grossissimo abbraccio! :)
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