sabato 24 settembre 2011

La "temutissima" listaouting ovvero la stupidità in salsa lgbt


Ieri, poco prima delle 10, gli occhi dell'intera comunità lgbt italiana e non solo sono stati puntati su una fantomatica prima lista di dieci nomi di politici italiani dichiaratamente omofobi ma segretamente gay. Pur non amando la pratica dell'outing, ossia il dichiarare pubblicamente la sessualità di una persona senza il suo permesso, pensavo (e penso) che smascherare l'ipocrisia di quei politici italiani, clero, personaggi pubblici, ecc. che pur essendo gay sono omofobi e combattono contro i diritti dei gay, fosse un'azione dolorosissima ma necessaria. Necessaria per dare una scossa a questo paese che ogni giorno che passa è sempre più alla deriva. Invece, la tanto temutissima lista outing si è sciolta come neve al sole grazie alla sua inconsistenza e mancanza di serietà visto che non riporta prove tangibili di ciò che si afferma. La "listaouting" così com'è stata pubblicata risulta inutile perché senza prove è solo un mero elenco, talmente sterile da non provocare alcun cambiamento nel panorama politico italiano, suvvia chi volete che presti così attenzione e proceda sul serio per vie legali?
Inoltre, mostra l'incapacità del movimento lgbt di attuare una politica comune e seria per il riconoscimento dei propri diritti civili, mostrando la comunità spaccata, divisa, poco credibile nelle proprie battaglie, una sorta di armata Brancaleone allo sbaraglio.
Senza parlare del fatto che è un terribile autogol culturale e mediatico che nuoce anche all’immagine della rete come veicolo di trasparenza [ilNichilista]. Sì, questa mossa è stato un vero e proprio suicidio che lede sia la giusta causa lgbt che i principi su cui si fonda il web 2.0 [Piovono Rane]. Si è cercato di imitare maldestramente quanto ha fatto WikiLeaks di Julian Assange e ci si è messi allo stesso livello (basso per non dire sotto terra) di pseudo-giornali come ad esempio Libero.
Se fosse stata un'operazione seria, sarebbe bastato accompagnare la lista dalle prove, riportando, inoltre, tutte le dichiarazioni omofobe dei diretti interessati al fine di evidenziare le incongruenze e le ipocrisie dei loro comportamenti che danneggiano i diritti dei cittadini omosessuali.
A mio modesto parere, questa farsa è da ricondursi a guerre fraticide tra associazioni gay volte a ricevere un maggiore consenso rispetto alle altre e non a una reale motivazione di una battaglia per i diritti civili del mondo lgbt.

4 commenti:

  1. Mi sembra che ci faccia più male che bene..

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  2. sono assolutamente d'accordo: la cosa avrebbe avuto senso se gestita meglio

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  3. Personalmente credo che l'outing sia un atto di violenza pura nei confronti di chi lo subisce. Infondo, spero di spiegarmi, non è anche questo un gesto omofobico?
    La mia speranza è che queste "non notizie" conquistino il valore che hanno: nessuna, perché l'identità sessuale di una persona non dovrebbe essere neanche argomento di conversazione, come non è argomento di conversazione il colore dei capelli o degli occhi...

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  4. @ Still e Edgar: appunto, si poteva fare una cosa seria e ben fatta e invece è avvenuta la solita cosa raffazzonata all'italiana. :(

    @ Velia: anch'io non amo l'outing, ma credo che sia necessario e giusto da utilizzare nei confronti di chi riveste cariche pubbliche per smascherare dei comportamenti ipocriti che danneggiano tutti gli italiani e per sapere ancor di più da che razza di gente siamo governati.

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