mercoledì 3 aprile 2013

Pioggia d'Aprile


I giorni di festa mi mettono sempre ko, sarà perché non ho praticamente nulla per cui valga la pena festeggiare; sarà per queste continue piogge che fanno sembrare di essere in inverno e non in primavera; sarà che questa continua ossessione del cibo che si manifesta in banchetti pantagruelici, retaggio di quando si pativa la fame sul serio, mi sembrano così démodé e fuori luogo, per non dire che mi sembrano una dura punizione. È un periodo che sono stanchissimo, non tanto fisicamente, ma soprattutto sono stanco dentro. È una stanchezza che non riesco proprio a mandar via. Non so se è influenzata dal fatto che di salute non sono proprio al top, o se invece dipende dal fatto che non c'è differenza tra giorni Sì e giorni No, perché son tutti giorni Nì. Mi sento spento dentro e fuori. Non c'è niente che mi faccia stare meglio per almeno un giorno intero. Mi sembra di vivere in un modo tutto grigio, privo di colori. È tutto così dannatamente uguale, amorfo, apatico. Forse sono morto e neanche me ne sono accorto, probabilmente uno zombie si sentirà in questo modo, ma se non sono morto che razza di modo di vivere è questo? Non di certo bello. Non di certo sano. Non di certo giusto. Non di certo felice. È come se fossi dentro la folla e avessi smesso d'un tratto di camminare: lascio che sia la folla a spingermi, a muovermi dalla mia inerzia. Io non faccio un passo eppur mi muovo, sballottato qua e là, senza una direzione ben precisa. Prima o poi cadrò a terra, c'è il rischio che la folla mi travolga e mi calpesti. Sarò pronto a fermare tutto e ad opporre resistenza? O mi lascerò calpestare come se niente fosse, fino a quando non resterà di me un'orribile carcassa qualsiasi come quella di un animale disgraziatamente spiaccicato sull'asfalto? 
Il rumore della pioggia che sbatte violentemente sulle persiane socchiuse è sempre più forte, sarebbe bello se riuscisse a spazzare via questa mia stanchezza, questo mio continuo sentirmi spento, quest'infelicità che mi divora, questo silenzio che mi annienta, questo vuoto così assordante... invece non faccio che pensare e chiedermi... Perché non riesco a credere che ci sia una speranza anche per me? Perché non riesco a credere che ci sia un'opportunità anche per me? Perché non riesco ad immaginarmi Felice? Perché continuo a pensare che non esiste più la Felicità per me?


Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile che in mezz'ora lavavano un' anima o una strada 
e lucidavano in fretta un pensiero o un cortile bucando la terra dura e nuova come una spada? 
Ma dove quelle piogge in primavera quando dormivi supina, e se ti svegliavo ridevi, 
poi piano facevi ridere anche me con i tuoi giochi lievi? 

Ma dove quelle estati senza fine, senza sapere la parola nostalgia, 
solo colore verde di ramarri e bambine e in bocca lo schioccare secco di epifania? 
Ma dove quelle stagioni smisurate quando ogni giorno figurava gli anni a venire 
e dove a ogni autunno quando finiva l' estate trovavi la voglia precisa di ripartire? 

Che ci farai ora di questi giorni che canti, dei dubbi quasi doverosi che ti sono sorti 
dei momenti svuotati, ombre incalzanti di noi rimorti, 
che ci potrai fare di quelle energie finite, di tutte quelle frasi storiche da dopocena; 
consumato per sempre il tempo di sole e ferite, 
basta vivere appena, basta vivere appena... 

E ora viviamo in questa stagione di mezzo, spaccata e offesa da giorni agonizzanti e disperati, 
lungo i quali anche i migliori si danno un prezzo e ti si seccano attorno i vecchi amori sciagurati, 
dove senza più storia giriamo il mondo ricercando soltanto un momento sincero, 
col desiderio inconscio di arrivare più in fondo per essere più vero... 

Ma dove sono andate quelle piogge d' aprile? Io qui le aspetto come uno schiaffo improvviso, 
come un gesto, un urlo o un umore sottile fino ad esserne intriso, 
io chiedo che cadano ancora sul mio orizzonte angusto e avaro di queste voglie corsare, 
per darmi un'occasione ladra, un infinito o un ponte per ricominciare...

Francesco Guccini (Le Piogge d'Aprile - Album: Signora Bovary - Anno: 1987)

4 commenti:

  1. Continua a sperare. Non arrenderti! Le cose migliori capitano quando stai per mollare e non ti aspetti più niente. Resisti!

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  2. "Mi sembra di vivere in un modo tutto grigio, privo di colori."
    Anche a me.

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  3. Grazie a tutti per l'incoraggiamento! <3

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