sabato 23 marzo 2013

Quella pazza di Giselle


Chiuso a casa con un forte raffreddore che ieri mi ha reso addirittura mezzo afono, ne ho approfittato per rileggermi un libricino in francese che ripercorre molto brevemente la genesi e la storia del balletto Giselle, su musiche di Adolphe Adam, e della sua prima grande interprete Carlotta Grisi. 
Piccola parentesi per chi non conoscesse la trama, riporto quella scritta e abbastanza esauriente di wikipedia: 
In un villaggio nella Renania del Medioevo durante la vendemmia, appare una giovane contadina, Giselle, che vive in una vicina casetta con sua madre Berthe. Ella adora ballare e darebbe la vita per questa sua passione. Entra in scena un giovane vestito da popolano, Loys, che abita nei pressi ma che in realtà è il principe di Slesia, Albrecht. Giselle, che ignora le sue nobili origini, in un primo momento titubante, accetta poi la corte del giovane, di cui si innamora. Giselle e Albrecht danzano gioiosamente nonostante i continui richiami della madre di lei, che la ammonisce per le sue precarie condizioni di salute e perché lei è ossessionata dalla leggenda delle Willi e diffida istintivamente di Loys temendo di vedere un giorno la figlia trasformata in una Willi. I giovani innamorati affidano il destino del loro amore allo sfogliare di una margherita che si rivela un presagio negativo. Wilfred, amico del principe, tenta invano di dissuaderlo dal continuare questa storia con la giovane contadina. Entra in scena Hilarion il guardiacaccia, geloso di Giselle, che nota furtivamente il mantello del giovane sconosciuto e la sua spada con uno stemma. In lontananza, il suono di un corno annuncia una battuta di caccia. Arriva la corte, impegnata nella battuta, che entra nel villaggio per trovare ristoro. Tra i vari componenti di questa, c'è anche la promessa sposa di Albrecht, la principessa Bathilde con suo padre il Duca di Curlandia. Giselle offre loro del vino e Bathilde, impressionata dal candore, dalla innocenza e dalla dolcezza della giovane contadina, le fa dono del suo medaglione. Hilarion si aggira intanto furtivamente osservando Loys inquieto e preoccupato. Questo conferma i suoi sospetti. Il rivale in amore, accecato dalla gelosia, smaschera allora il principe davanti a tutti, mostrando la spada con lo stemma. Giselle, perdutamente innamorata, prende nella disperazione la spada di Albrecht per uccidersi, ma poi impazzisce e muore per il dolore in conseguenza del suo debole cuore tra gli sguardi inorriditi dei presenti e lo strazio della madre. Il secondo atto si svolge in una radura illuminata dalla luna nei pressi della tomba di Giselle. Hilarion è sconvolto dal rimorso per la morte di Giselle e si reca presso la sua tomba, nelle vicinanze vi sono i suoi amici che cercano di distorglierlo e portarlo via. Ad un tratto sentono intorno a loro una presenza irreale e, spaventati, fuggono. Entrano in scena Myrtha, l'implacabile regina delle Villi e le sue discepole. Giselle è convocata dalla sua tomba e accolta da Myrtha e dalle creature soprannaturali, danzando con esse. Hilarion è intanto inseguito dalle Villi che lo costringono a danzare fino alla morte. Albrecht arriva disperato alla ricerca della tomba di Giselle, lei appare davanti a lui e gli ricorda il funesto presagio della margherita, il fiore cui avevano affidato il destino del loro amore. Egli implora il suo perdono. Myrtha raduna allora a sé tutte le sue discepole costringendo Albrecht a danzare. L'intento è quello di punire il giovane per il suo tradimento d'amore e farlo morire per sfinimento. Giselle supplica Myrtha di risparmiarlo, ma la regina delle Villi rifiuta e allora lei lo protegge sorreggendolo e danzando con lui per tutta la notte. Alle prime luci dell'alba le Villi sono costrette a svanire, Albrecht è salvo grazie all'amore di Giselle che non appartenendo più alle Villi, torna per il riposo eterno nella sua tomba, dove ai piedi di essa rimane il giovane principe solo e affranto dal dolore.
Nella foto che apre il post ci sono i glutei marmorei di Bolle, nella versione di Giselle di Mats Ek (versione che fece impazzire un paio d'anni fa gli Italiani, che curiosi come scimmie si appostarono per vedere le balle di Bolle, poi non chiediamoci perché votano ancora mister B. alle elezioni), in cui Giselle non muore ma impazzisce e viene rinchiusa in manicomio. Albrecht in preda al dolore e al senso di colpa si spoglia dei suoi abiti, implorando perdono. Perdono che otterrà da Hilarion che, prima tenta di colpirlo, poi, lo copre con una coperta vinto dalla pietas. Sotto il video delle balle di Bolle, lo trovate a partire dal minuto 03:46  fino al minuto 05:18 (e so già che i miei lettori più smaliziati l'avranno visto già ai suoi tempi e saranno forse rimasti un po' delusi dalla dotazione):


Dopo queste lunghe parentesi, mi viene spontaneo pensare il fatto che Giselle è un balletto che o si ama o si odia. C'è stato un periodo in cui preferivo la versione di Mats Ek, più plausibile per un cinico com'ero all'epoca, rispetto alla versione classica di Jean Coralli e Jules Perrot. Oggi, credo invece di apprezzare di più la versione classica, soprattutto con la splendida coppia Carla Fracci - Erik Bruhn (converrete con me che lui era un gran gnocco oltre ad essere un danseur noble superbo), per chi non lo sapesse quest'ultimo è stato per lunghissimo tempo (dal 1961 fino alla sua morte nel 1986) il compagno di Nureyev (quest'ultimo non proprio fedelissimo li mortacci tua, con tutto rispetto eh!) e come il tartaro volante, l'elegante danese Bruhn è morto per le complicanze dell'aids anche se ufficialmente la famiglia disse che era morto per cancro ai polmoni. 
Qui sotto, vi posto l'intero balletto con l'American Ballet Theatre (1969), guardatelo è linfa per l'anima. Fracci e Bruhn sono superbi, soprattutto lei nella scena della pazzia è da brividi:


C'è stato un periodo in cui ho odiato il carattere di Giselle, probabilmente perché in un certo qual senso mi assomigliava troppo: ingenua, innamorata, pura, incosciente, un po' con i paraocchi; tant'è che c'è stato un periodo in cui speravo che qualche  coreografo le desse la possibilità di mandare al diavolo Albrecht e di farlo perire nel peggiore dei modi. Invece, oggi, non posso fare a meno di pensare a quanto sia stata coraggiosa e folle nel credere fino all'ultimo, anche dopo la morte, nell'amore che sgorgava dal suo cuore e nella bontà dei suoi sentimenti. Un amore talmente grande che disobbedisce a Myrtha, l'implacabile Regina delle Villi, pur di salvare il traditore Albrecht. Ho sempre avuto a cuore la sorte del povero Hilarion: non mi è mai andato giù che lui morisse e Giselle non lo salvasse. Ho storto il naso quando nel libretto si parla di lui come di un uomo turpe, malvagio, cattivo fino al midollo, maledetto e disgraziato... eppure, se così fosse, pur causando involontariamente la morte della protagonista, perché andrebbe nella foresta a piangere sulla sua tomba, pentito per quel gesto che, nella sua mente un po' malata, avrebbe dovuto portare lei a lasciare il bugiardo e ad accettare la sua corte. Hilarion, come la si giri, giri, risulta per forza di cose come il malvagio della storia. Eppure lui voleva solo essere amato! Invece, non ho mai amato un granché quel gran bastardo traditore e bugiardo di Albrecht, nel libretto addirittura viene osannato a tal punto che se lo avessi di fronte lo prenderei a calci nel sedere perché chi è nobile d'animo non inganna così le persone. In fondo, lui è "il vincente" perché sì, perde la sua amata Giselle, ma si presuppone che la sua vita trascorrerà come niente fosse nel lusso, con un matrimonio di convenienza con Bathilde e perché no con altre scappatelle e altre contadinelle da circuire. Albrecht è la classica persona che lancia il sasso e nasconde la mano, poi aspetta che gli altri risolvano per lui, altrimenti perché si finge ciò che non è, spingendosi oltre? Quante volte avrei voluto che Giselle salvasse Hilarion e lasciasse morire Albrecht? Tante. Son sempre rimasto affascinato da Myrtha e la sua crudele algidità e insensibilità, chissà chi gli ha spezzato il cuore e perché per ridurla in quel modo? Un altra cosa che non mi è andata giù nel libretto è proprio la parte in cui si spiega che le villi sono solo fanciulle, amanti del ballo, tradite dai promessi sposi e morte di dolore. Nel libretto si afferma un qualcosa, certo magari frutto della società dell'epoca, per cui gli uomini non possono provare un tale dolore. Ecco, io rivendico l'aggiunta di figure maschili che incarnino questo ruolo nelle leggende perché anche noi maschietti soffriamo per amore e non sempre siamo i bastardi della situazione.

Ps: per chi volesse documentarsi ulteriormente su Balletto.net c'è molto materiale di qualità in merito.

16 commenti:

  1. Adesso mi devi fare un post per ogni balletto che ti piace.
    Io non sapevo nulla, nemmeno delle palle di Bolle - che ignoranza.
    Sì, l'avevo sentita nominare,Giselle, ma nulla di più.
    Concordo. Con la scusa che è principe fa l'uccel di bosco? Eh, no! Doveva morire Albrecht.
    Forse come dramma non sarebbe stato un gran che, ma certi uomini è meglio perderli che trovarli nella vita.

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    1. Sono tanti i balletti che amo dal Corsaro alla Bella addormentata nel bosco, fino al lago dei cigni di Matthew Bourne (quello in versione tutta al maschile che fa un po' il verso alla corte inglese dei Windsor), fino a Don Chisciotte. :)

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    2. Bene, ripeto, aspetto.
      Lo sai che oggi non mi devi contraddire.
      Quello su 'La bella addormentata' almeno me lo devi fare.
      E mettimi la foto dei ballerini, ché io non li conosco, come faccio a valutare le, ehm, doti artistiche?

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    3. Mi ci vorrà un bel po' per farli, magari più in là. :)

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    4. Uffa! Non mi accontenti mai.

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    5. Per farmi perdonare vengo a leggerti le fiabe per farti addormentare, va bene? ;)

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  2. Sai che non scriverò mai la mia versione di Giselle? E sai il perché? Perché non mi piace quel balletto benché ne abbia tre versioni in casa (Fracci-Nureyev, Murru-Ferri <3 e Bolle-Zakharova)

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  3. Poco tempo fa ho fatto i complimenti per la castità delle tue foto ed oggi ti lamenti delle balle di Bolle?
    Magari io fossi un 10mo di Bolle, anche se non molto dotato nel lato A; ma converrai che ha un lato B da sturbo!!!!! u_U
    Sul tema del tuo post, mi sono avvicinato da pochissimo al balletto classico (intendo dal lato partecipativo a teatri) e ti dirò che sono affascinato dalla bellezza statuaria dei fisici.......behhh io guardo i maschi, sorry: le donne sinceramente le trovo quasi tutte troppo secchine, senza tette, quasi anonime. Ma ciò che più mi affascina è la musica classica che accompagna i movimenti degli artisti.

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    1. Non mi lamento della sua dotazione, anche perché non mi interessa, ma ricordo come all'epoca non si parlò per giorni della sua nudità e delle dimensioni del suo pene, mentre si parlò poco e niente del balletto e della compagnia del Teatro san Carlo.

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  4. Conosco entrambe le coreografie. Sono state trasmesse da Classica, il canale 728 di Sky :-)

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  5. Ad ogni modo: Roberto Bolle è arrivato buon ultimo, la produzione a cui ha partecipato è una replica. Altri ballerini - meno famosi ma altrettanto bravi - lo hanno preceduto, danzando senza veli nel finale di questo balletto...

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    1. Se per questo io preferisco gli interpreti originali Luc Bouy e Ana Laguna. ;-)

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  6. A proposito del balletto con Carla Fracci protagonista: dici che Albrecht è "un gran gnocco". Può darsi, ma io preferisco Hilarion :-)

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    1. Questione di gusti, ma per me Bruhn è affascinante:
      http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/0/06/Bruhn-Giselle_film.jpg

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