giovedì 31 ottobre 2013

Dear Great Pumpkin


Carissima Grande Zucca o carissimo Grande Cocomero,

scegli tu l'appellativo che più ti aggrada, eccomi di nuovo qui a scriverti mentre inganno l'attesa della tua venuta, spiando ogni tanto dalla finestra e buttando un occhio all'orto. Ti ricordi di me, vero? Sono quello che tre anni fa ti chiese di renderlo un ghiacciolo, emozionalmente parlando; che due anni fa invece ti chiese di portarmi il Grande Amore della Mia Vita nelle vesti di RdS. Invece, l'anno scorso t'ho chiesto di ricucire un rapporto con RdS come amico, prima che commettessi l'errore di innamorarmene rovinando tutto. Ecco, anche se alcuni giorni vorrei essere ancora un ghiacciolo mixato con perfidia e cattiveria (soprattutto con quei "campioni" con cui mi ritrovo gomito a gomito ogni mattina, da un mese a questa parte); anche se alcuni giorni mi illudo ancora che arrivi il Grande Amore della Mia Vita; anche se vorrei che si ricomponesse e tornasse quel bel rapporto di amicizia con RdS perché mi manca; anche se ci sono ancora tante cose che non vanno nella mia vita, altre che vanno a rilento e così via, quest'anno non voglio chiederti niente per me. Non voglio chiederti niente perché per quello che mi serve mi sto abbondantemente rimboccando le maniche da solo, motivo per cui non ho fatto una strage di "campioni" che "allietano" le mie giornate dal lunedì al venerdì, però poi magari ci scriverò su un trattato. Sarà forse l'età o sarà solo una questione di caso, ma non vedevo una quantità tale di casi umani, dal tempo in cui i cellulari erano dei veri e propri mattoni. Tutto sommato, anche se mi cascano spesso le braccia, mi diverto, sono abbastanza sereno, ho un obiettivo, arrivo a casa stanco morto e... boh! Chi vivrà vedrà! Cioè ne riparliamo fra cinque anni se ne è valsa la pena. Quest'anno, però, vorrei invece chiederti un favore per una persona a cui voglio molto bene (e guai a te se non ti metti e lo realizzi!). Questa persona a cui voglio bene e che chiamerò E., ha un cuore grande quanto l'universo, è in gamba ed è un ometto intelligente. Per me è bellissimo, anche se non l'ho mai visto e so solo che ha gli occhi azzurri come un cielo sereno. Vorrei che prendessi tutte le sue insicurezze, le sue paure, la sua infelicità e le accartocciassi come si fa con un foglio di brutta quando non serve più. Vorrei poi che gli infondessi il coraggio in sé stesso, affinché creda di nuovo nelle sue capacità così come io nutro una profonda fiducia nelle sue capacità e in lui. Vorrei che fosse Felice con la effe maiuscola perché se lo merita e mi si stringe il cuore sentirlo così triste e non riuscire a farlo sorridere di cuore. Io ci provo a stargli vicino così, ma non mi sembra di fare abbastanza e in questo periodo sia io che tante altre persone che gli vogliono bene, non possiamo fare a meno di notare il suo malessere e sentirci tutti impotenti. Visto che ci sei, porta serenità e felicità a tutti i miei cari lettori e ai miei amici che danno un tocco di colore alla mia vita. Ti ringrazio in anticipo.
Devotamente tuo,
Principe Kamar



martedì 22 ottobre 2013

Il silenzio (non) è d'oro


Penso che imporre il silenzio sia roba da codardi, da chi ha la coda di paglia e da chi ha sensi di colpa grandi come l'Everest. Ma, ammetto che delle volte è la miglior arma che si possa utilizzare per cavarsi da un impiccio non cercato e non voluto, soprattutto se non si ha tempo e voglia di sprecarne. Pazienza, se verrà male interpretato, ma causa la mia buona educazione ricevuta, mi sembra indelicato rispondere come farebbe il gran capo indiano Estiqaatsi. Più ci penso, più la mia risposta rimane sempre quella e allora è meglio tacere sperando che passi.

Non posso, però, fare a meno di chiedermi se RdS abbia fatto lo stesso con me: in fondo ho erroneamente interpretato i suoi silenzi come dice la legge, ossia come l'uguaglianza silenzio = assenso. Va be' un innamorato si aggrappa anche al nulla ed io mi sono aggrappato a quello. Comunque, non posso fare a meno di traslare per osmosi quel pensiero, con tutti i sentimenti annessi e connessi, a me ed ho il magone. Però poi penso che l'osservazione giusta ed inequivocabile l'ho fatta, probabilmente non è stata capita, e il magone svanisce per magia. Quindi non credo di essermi arroccato in un silenzio vigliacco perché sono fermo a quella mia osservazione espressa. Certo, però in questi giorni sempre più spesso avrei voglia di urlare un estiqaatsi liberatorio perché non avete idea delle cavolate che ascolto e leggo da quasi un mese  a questa parte. Nonostante tutto, mi sorprendo ancora ad essere felice nel limite del possibile, ed è già un buon inizio.

Un'ultima considerazione, non avrò gli occhi color del cielo, né abiterò nel quartiere di Montserrat, ma sono sulla buona strada per far la fine della piccola Vergine del quartiere di Montserrat. peccato che lei fece quella scelta, a me la stanno imponendo le circostanze forzose. Ovviamente non vi dico come va a finire questa milonga poiché il testo è più lungo, googolate (che brutta parola!) e lo scoprirete.


Por sus ojos color cielo
y sus dones de bondad,
la llamaban Virgencita
en el barrio Montserrat.
Todos, todos la querían;
y no hubo payador,
que no cantara por ella,
en el barrio del Tambor.
Disputaban su cariño;
todos querían su honor,
pero la Virgen del barrio,
soñaba con otro amor...

For the sky-blue shade of her eyes
and the many good deeds she did,
they called her the Little Virgin
of the quarter of Montserrat.
Everyone, everyone loved her;
and there wasn't a troubador
who didn't break into song for her
in the barrio of Tambor.
They argued for her affections;
all of them sought her hand,
but the Virgin of the barrio
had a different love in her dreams...

Flor de Montserrat, musica di Rodolfo Biagi, voce di Alberto Amor30 novembre 1945.

sabato 12 ottobre 2013

Indietro nel tempo


Avete presente quella frase che si dice di solito nei momenti di sconforto e cioè: "se potessi tornare indietro, farei una scelta diversa"? Ecco, poi di solito passa lo sconforto perché vuoi o non vuoi si va avanti lo stesso. Ebbene, non ho di certo inventato la macchina del tempo, né ho scoperto qualche buco spazio-temporale per poterlo fare, però... in un certo senso, a me è successo di poter tornare indietro. Solo con una piccola grande differenza: ho portato con me una maggiore consapevolezza di me stesso, di quello che sono e di quello che voglio, ho portato con me una maggiore maturità senza però snaturare il mio vero io, ho portato con me una maggior forza e chiarezza, ho portato con me un piccolo progetto imperfetto ma abbastanza realizzabile. Non so come ho fatto, ma mi sembra di essere tornato indietro nel tempo al 1999, un'altra vita, un tempo passato. So benissimo che certe scelte e il passato non possono essere cambiati, ma sempre più spesso mi ritrovo a vivere situazioni passate con la possibilità di fare una scelta più consapevole e matura, per me stesso solo per me, senza ansia da prestazione o chissà che cosa; con la differenza che questa volta non è più il 1999 ma il 2013. Sono più sereno, più tranquillo, più soddisfatto, più sicuro... insomma mi sento più in gamba. Mi sento una persona migliore. Se avessi un lavoro e un amore tutto mio ricambiato, potrei affermare senza ombra di dubbio di essere Felice con la effe maiuscola. Ahimè non ho ancora né l'uno e né l'altro. Se per il primo provo a giocare bene le mie carte, credendo in me stesso e nelle mie capacità, mi sembra quindi un obiettivo più o meno realizzabile; il secondo ormai so che probabilmente non l'avrò mai perché non si può avere sempre tutto dalla vita. Quindi, anche se non ho un lavoro, né un fidanzato-compagno e mi sembra di essere tornato indietro nel tempo... be', sono felice (sperando di non portarmi sfiga da solo per averlo solo pensato e scritto qui sul blog).


When I was in the 3rd grade
I thought that I was gay
Cause I could draw, my uncle was
And I kept my room straight
I told my mom, tears rushing down my face
She’s like, Ben you’ve loved girls since before pre-K
Tripping yeah
I guess she had a point, didn’t she
A bunch of stereotypes all in my head
I remember doing the math like
Yeah, I’m good at little league
A pre-conceived idea of what it all meant
For those that like the same sex had the characteristics
The right-wing conservatives think it’s a decision
And you can be cured with some treatment and religion
Man-made, rewiring of a pre-disposition
Playing God
Ahh nah, here we go
America the brave
Still fears what we don’t know
And ‘God loves all his children’ is somehow forgotten
But we paraphrase a book written
3,500 years ago
I don’t know

And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
And I can’t change
Even if I tried
Even if I wanted to
My love, my love, my love
She keeps me warm

If I was gay
I would think hip-hop hates me
Have you read the YouTube comments lately
“Man that’s gay”
Gets dropped on the daily
We’ve become so numb to what we’re saying
Our culture founded from oppression
Yet we don’t have acceptance for ‘em
Call each other faggots
Behind the keys of a message board
A word rooted in hate
Yet our genre still ignores it
Gay is synonymous with the lesser
It’s the same hate that’s caused wars from religion
Gender to skin color
Complexion of your pigment
The same fight that led people to walk-outs and sit-ins
Human rights for everybody
There is no difference
Live on! And be yourself!
When I was in church
They taught me something else
If you preach hate at the service
Those words aren’t anointed
And that Holy Water
That you soak in
Is then poisoned
When everyone else
Is more comfortable
Remaining voiceless
Rather than fighting for humans
That have had their rights stolen
I might not be the same
But that’s not important
No freedom til we’re equal
Damn right I support it

I don’t know

We press play
Don’t press pause
Progress, march on!
With a veil over our eyes
We turn our back on the cause
‘Till the day
That my uncles can be united by law
Kids are walkin’ around the hallway
Plagued by pain in their heart
A world so hateful
Some would rather die
Than be who they are
And a certificate on paper
Isn’t gonna solve it all
But it’s a damn good place to start
No law’s gonna change us
We have to change us
Whatever god you believe in
We come from the same one
Strip away the fear
Underneath it’s all the same love
About time that we raised up

Love is patient, love is kind
Love is patient (not crying on Sundays)
Love is kind (not crying on Sundays)

Macklemore, Ryan Lewis e Mary Lambert (Same Love - Album: The Heist - Anno: 2012)

Quando ero in terza elementare
pensavo di essere gay
perché potevo disegnare, mio zio lo era
e tenevo la mia stanza in ordine
lo dissi a mia madre, le lacrime mi scorrevano sul viso
lei rispose Ben, ti son piaciute le ragazze da prima dell’asilo”
mi gasai
penso lei avesse centrato il punto, no?
un sacco di stereotipi nella testa
mi ricordo che facevo i conti tipo
ok, sono bravo nello sport
un’idea preconcetto di quello che significava
per quelli che pensano che lo stesso sesso abbia le caratteristiche
i conservatori di destra pensano sia una decisione
e puoi essere curato con trattamenti e religione
fatto uomo, elettrizzato da una predisposizione
giocare a fare Dio
oh no, di nuovo
america la coraggiosa
ha ancora paura di ciò che non conosciamo
e “dio ama tutti i suoi figli” è spesso dimenticato
ma parafrasiamo un libro scritto
3500 anni fa
non so

E non posso cambiare
nemmeno se ci provassi
anche se volessi
e non posso cambiare
nemmeno se ci provassi
nemmeno se volessi
il mio amore, il mio amore, il mio amore
lei mi tiene caldo

Se fossi gay
crederei che l’hip-hop mi odierebbe
Hai letto i commenti su Youtube
“oh, è da gay”
guarda il quotidiano
siamo così offuscati da quello che diciamo
la nostra cultura fondata dall’oppressione
non li accettiamo ancora
ci chiamiamo froci
dietro le chiavi di una bacheca di messaggi
una parola radicata nell’odio
e il nostro genere la ignora ancora
gay è sinonimo di inferiore
è lo stesso odio che ha causato le guerre di religione
il genere come il colore della pelle
il colorito del tuo pigmento
le stesse lotte che hanno portato le marce e i sit-in
i diritti umani per tutti
non c’è differenza
vivi, e sii te stesso
quando ero in chiesa
mi insegnarono qualcos’altro
se preghi odio al servizio
quelle parole non saranno consacrate
e quell’acqua santa
in cui ti immergi
diventa avvelenata
quando chiunque altro
è più tranquillo
a restare senza voce
invece di lottare per gli umani
che potrebbero vedersi sottratti i diritti
non sarebbe lo stesso
ma non importa
non c’è libertà finché non siamo tutti uguali
cavolo io lo sostengo

Non lo so

Spingiamo play
non pausa
progresso, marciamo!
con un velo sugli occhi
torniamo indietro alla causa
fino al giorno
in cui i miei zii saranno uniti per legge
i bambini camminano nei corridoio
infettati dal dolore nel cuore
un mondo così odioso
qualcuno preferirebbe morire
piuttosto che essere se stesso
e un certificato sulla carta
non risolverà tutto
ma è un buon inizio da cui partire
nessuna legge ci cambierà
dobbiamo farlo noi
qualunque dio in cui tu creda
nasciamo dallo stesso
tira via la paura
alla fine di tutto è lo stesso amore
è ora che ci svegliamo

L’amore è paziente, l’amore è gentile
l’amore è paziente (non piangere di domenica)
L’amore è gentile (non piangere di domenica)

sabato 5 ottobre 2013

Il profumo del mosto: un anno fa e oggi


la vendemmia della malinconia, dell'amara nostalgia, della fine di tutto, della consapevolezza che niente è cambiato e né cambierà, della consapevolezza che è stata l'ultima, dell'affetto per ciò che è bello e non si avrà mai, della solitudine, del dolore, dell'assenza e della lontananza.

Quest'anno è stata:
la vendemmia della rinascita, della speranza, di un nuovo inizio, della consapevolezza che niente cambia e né cambierà se non ci sforza di cambiare, del rimettersi in gioco, del darsi una possibilità, dell'investire su me stesso, dell'inizio di un lungo percorso di guarigione, di una nuova strada, di nuovi sogni da realizzare, della semina per un buon raccolto futuro.

Non è che certe cose cambiano dalla sera alla mattina o che quello che provavo l'anno scorso ora  non c'è più. Ci sono ancora quelle brutte sensazioni, ma accanto ad esse ce ne sono nuove. Non so se riusciranno a soppiantarle quelle vecchie o se coabiteranno. Non se se qualcuna di esse mi abbandonerà o se si tramuterà in qualcos'altro. La strada per la Felicità è ancora in salita, qualche sogno è cambiato, qualcuno è morto per sempre, qualcun altro forse resusciterà o forse no, forse ne nasceranno altri nuovi. Intanto ci si organizza per vivere una vita con un briciolo di dignità e che valga la pena vivere; il resto è ignoto o sono io ancora troppo miope ed incapace di vederlo già da ora.


Goodbye di Jan Andrzej Paweł Kaczmarek, colonna sonora del film Hachiko - Il tuo migliore amico (Hachi: A Dog's Tale) del 2009.

lunedì 30 settembre 2013

Dov'eravamo rimasti?


Non aggiorno il blog da una ventina di giorni, un po' per scaramanzia,in realtà perché negli ultimi dieci giorni sono stato impegnato a dare una mano al Re e mi sono calato nei panni di boscaiolo (per nulla sexy ça va sans dire). Avete presente il bono di inizio post? Ecco, io sono tutto il contrario e onestamente non di certo sono un bel vedere. Comunque non sono qua a menarvela sul fatto che sono un cesso perché ormai è una cosa assodata, risaputa e oggettiva. Di cose da raccontare ce ne sarebbero, ma magari qualcuna me la tengo per me, sempre per scaramanzia o più semplicemente perché non mi va di ascoltare anche qui le ennesime critiche distruttive (vedi fratello e cognata, per dire). Nel mio ultimo post, quando fare del proprio meglio non basta più, riflettevo sul fatto che delle volte fare solamente del proprio meglio senza raggiungere l'obiettivo prefissato è deleterio perché in un certo qual senso amplifica quel senso di fallimento globale. Ebbene, stranamente a quanto preventivavo, posso vantarmi di essere arrivato primo non solo come spermatozoo, ma anche in un'altra cosa. Dire che è andata bene è riduttivo, per il semplice fatto che ho fatto tutto alla perfezione, ottenendo il massimo ottenibile e sbaragliando la concorrenza a punteggio pieno. È la prima volta che arrivo primo (in questo caso su seicentosessantatré persone). In origine non volevo neanche menarmela ma la mia amica Genietta dice che bisogna festeggiare i piccoli traguardi raggiunti e allora eccomi qua ad essere orgoglioso di me stesso e del mio 90 su 90, più 3 per titoli aggiuntivi. Eccomi qua, alla vigilia di questa nuova avventura che mi impegnerà per i miei prossimi cinque anni, ad aggrapparmi ad un nuovo sogno sgangherato e a provare a realizzarlo. È sempre dura ricominciare, buttarsi tutto alle spalle e questa volta lo è più delle altre. So che sono incosciente e che forse mi sto buttando la zappa sui piedi, ma voglio provare a realizzare un qualcosa tutto mio, un qualcosa di cui essere orgoglioso e soddisfatto. Certo, se avessi la famosa sfera di cristallo la consulterei prima di scegliere se buttarmi o meno a capofitto in questa avventura con tratti donchisciotteschi e boccacceschi. So che ormai sono vecchio e che questa è l'ultima chance che mi concedo, probabilmente è l'idea più scema che abbia mai partorito in vita mia. Ho un po' d'ansia e di paura allo stesso tempo perché ho sempre il dubbio che non sia la mia strada, la strada giusta per me, quella che mi porterà non dico alla Felicità con la effe maiuscola ma quanto meno a quella felicità minima umanamente accettabile. In pratica mi fermo ad investire su di me, sperando poi di riuscire almeno ad essere soddisfatto nell'ambito professionale, che poi è l'unico che mi rimane visto che il resto è svanito per sempre. Certo la crisi economica persistente, questo paese che mi discrimina in quanto giovane, in quanto disoccupato, in quanto brutto, in quanto gay, ecc.; alimenta le mie ansie e le mie paure, per non parlare delle domande. Domande tipo: e se lungo il percorso mi perdo un'occasione, un'opportunità? Non voglio pensarci, almeno non ora. Ora è il tempo di festeggiare anche se sono ancora disoccupato. È tempo di voltare pagina, di nascondere tutto quello che mi fa male sotto il tappeto, sperando di dimenticare. È tempo di autoconvincersi che da soli ci si può bastare, anche se sai benissimo che non è vero ma si muore un po' per poter vivere, o quantomeno cercare di sopravvivere con un minimo di dignità.


Ad Maiora!


We'll do it all
Everything
On our own

We don't need
Anything
Or anyone

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

I don't quite know
How to say
How I feel

Those three words
Are said too much
They're not enough

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life

Let's waste time
Chasing cars
Around our heads

I need your grace
To remind me
To find my own

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Forget what we're told
Before we get too old
Show me a garden
That's bursting into life

All that I am
All that I ever was
Is here in your perfect eyes
They're all I can see

I don't know where
Confused about how as well
Just know that these things
Will never change for us at all

If I lay here
If I just lay here
Would you lie with me
And just forget the world?

Snow Patrol (Chasing Cars - Album: Eyes Open - Anno: 2006)


martedì 10 settembre 2013

Quando fare del proprio meglio non basta più


Si arriva ad un punto della vita, 
in cui limitarsi a provarci, a fare del proprio meglio,
non è più sufficiente.
In un certo qual senso, diventa pure inutile
se non si raggiunge l'obiettivo prefissato,
perché né aggiunge e né toglie qualcosa a quello che si è già.

Ecco, io sono arrivato a quel punto:
ne ho collezionato tanti e di diversi tipi.
Ora non mi basta più fare del mio meglio.
Ho bisogno di riuscirci e basta.

Per una volta nella vita, 
vorrei riuscire ad essere completamente soddisfatto di me stesso
e del risultato ottenuto, 
invece di dovermi limitare ad accontentarmi di aver fatto solo del mio meglio.

Che me ne faccio dell'aver fatto del mio meglio 
se non realizzo quanto mi sono prefissato?

Molto probabilmente, anche questa volta, 
sarò costretto ad accontentarmi di aver fatto del mio meglio.
Già mi rode perché
si allunga l'inutile collezione dell'averci provato.
Praticamente nel mio caso è la consolazione dello sfigato perdente 
che si auto-assolve dall'ennesimo fallimento.

D'altronde, quando uno è scemo e non sa far niente,
i risultati non possono che essere questi.

Fallimenti su fallimenti, 
che non fanno altro che aumentare la mia insoddisfazione
e la mia inadeguatezza.

Mi arrabbierei se avessi la forza per farlo.


Ashram (Il Mostro - Album: Shining Silver Skies - Anno: 2006)

mercoledì 4 settembre 2013

Migrazioni


Ho cancellato tre quarti della mia rubrica telefonica, complice il fatto che anch'io sono ho capitolato ed ho acquistato uno smartphone, più per caso (complice un forte sconto dovuto ad una permuta insperata) che per reale necessità. Ho cancellato uno dopo l'altro i numeri e i nomi sbiaditi nella memoria di persone entrate ed uscite dalla mia vita, neanche fossi un albergo in cui alloggiano i commessi viaggiatori. Per alcuni è stato semplicissimo: rientravano in un do ut des più o meno reciproco, ma di sicuro consapevole. Per altri è stato semplice: tutto quello che avevamo da dirci era già stato detto da tempo e ormai neanche il silenzio aveva più alcun significato tra di noi. Per altri ancora è stato duro: qui rientrano le persone a cui ho voluto bene e che credevo mie amiche, ma per motivi vari hanno scelto strade diverse dalla mia, e quelli che in un certo qual modo mi hanno "tradito" e ai quali ingenuamente avevo riposto la mia fiducia. Faceva male, ma adesso non più. Per alcuni pochi è solo una cancellazione momentanea perché potrebbe capitare che il futuro ci riservi delle sorprese e si riprenda normalmente da dove ci si era lasciati perché ci sono ancora altre cose da dirsi. Ma per la maggior parte di loro, invece, è un NO. Non c'è più posto per gli approfittatori e per chi sbagliando ho creduto fossero miei amici. Tra gli altri ho cancellato anche M. e Colla Attack. Il primo perché ormai siamo quasi due perfetti estranei, perché non lo avrei chiamato né ora e né mai, neanche sotto tortura, e perché semplicemente non saprei cosa dirgli al di là di un buongiorno-buonanotte-buonasera e di un anaffettivo ma cortese come stai? chiesto più per buona educazione che per reale interesse nei suoi confronti, motivo per cui mi astengo dal fare telefonate di cortesia tendenti all'ipocrisia. La seconda, invece, perché non credo che la psicopatica tornerà all'attacco e sì, insomma, penso che avrà già una vittima su cui affilare le sue unghie malate e quella vittima non sono io. Nel rimanente quarto dei numeri salvati, c'è un po' di tutto: da quelli a cui voglio bene e non potrei farne a meno, a quelli utili di cui non posso fare a meno, passando per quelli a cui è doveroso dare il beneficio del dubbio e offrire un'opportunità.
Non ho cancellato il numero di Raggio di Sole perché un po' ci spero che si possa essere ancora amici come prima, con serenità e piacere di raccontarsi; un po' per lo stesso motivo per cui non ho cancellato e ancora conservo tutti i nostri sms nel vecchio cellulare con lo sportellino rotto, che sta sempre aperto e che ho riparato alla bella e meglio con un elastico verde speranza. Quelli forse li potrei e dovrei cancellare, ma l'ho amato e gli ho voluto bene sul serio. Farlo sarebbe farmi violenza e allora per il momento è meglio lasciar fare all'obsolescenza della tecnologia: io non sono pronto a farlo, anche se ormai ho realizzato da tempo che più che amici non si può essere nient'altro. A pensarci bene è un po' una contraddizione perché non credo che avrò mai il coraggio di chiamarlo, non perché l'abbia dimenticato o non senta il bisogno di chiedergli come sta e di aggiornarmi un po': mi farebbe veramente piacere farlo. Più che altro ho paura che possa fraintendere e/o fargli del male involontariamente. Insomma le buone intenzioni ci sono tutte, dalla a  alla zeta, ma già mi è capitato di fargli involontariamente del male in passato, combinando casini stratosferici, in più ho un carattere istintivo di merda, giusto per usare un eufemismo-francesismo. E poi diciamolo, a  me girerebbero stratosfericamente se un innamorato perso e respinto del mio fidanzato lo chiamasse, anche solo per amicizia, ergo anche per rispetto verso il suo ragazzo non mi sembra educato farlo. Allora desisto e mi limito a pensarlo con piacere e con affetto. Amen, se anche così facendo sto sbagliando e mi sto perdendo qualcosa; ma al momento mi sembra la cosa più saggia da fare per il bene di tutti e al diavolo cosa voglio io! Sinceramente mi dispiacerebbe doverlo cancellare come M. per manifesta e sopraggiunta indifferenza reciproca. Forse solo il tempo potrà dirmelo o forse no. Ho cominciato a tagliare i rami secchi sperando di riuscire a superare un altro lungo e indefinito inverno, in attesa di riuscire a fiorire di nuovo, sempre se ne sia ancora capace e sempre se ne sia mai stato capace di farlo in passato.


E volare sopra campi sconfinati puntando a sud,
poi toccare con le ali le tue ali senza andare giù.
Devi credere che al mondo non c'è niente di impossibile.
Se atterri nell'ombra ricorda la luce anche s'è nascosta.
Pensa leggero, come un foglio leggero, 
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero, la paura appesantisce la mente. 
Questo lo sai. Lo sai.
E tornare ad osservare le montagne che si immergono,
in un attimo planare sulle cime dove nascono
 fiumi limpidi allenati su un percorso inesauribile.
Se resti nell'ombra rispetta la luce anche se è nascosta
Pensa leggero, come un foglio leggero, 
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero, la paura appesantisce la mente, 
questo lo sai, lo sai.
Se ti perdi ancora nei dettagli, allontanati dal tuo sentiero.
La distanza spesso può aiutarti a capire ciò che serve davvero. 
Pensa leggero, come un foglio leggero, 
assecondando anche le curve violente.
Vola leggero su di un foglio leggero, la paura appesantisce la mente.
Torna leggero su di un foglio leggero e non voltarti indietro mai, lo sai.
E volare sopra campi sconfinati puntando a sud.

Cristina Donà (Migrazioni - Album: La quinta stagione - Anno: 2007)

venerdì 23 agosto 2013

Ouch, I have lost myself again


Non aggiorno il blog da più di quindici giorni, un po' per pigrizia, un po' per stanchezza, un po' per rabbia, un po' per incertezza, un po' perché me lo sono scritto in testa per una questione di pudicizia ed ora eccomi qui per una questione di promemoria (ammesso che serva!).
Come scrivevo nel mio ultimo post, sarebbe molto utile, per me, poter conoscere cosa mi riserva il mio futuro. Mi servirebbe per capire se sto andando nella direzione giusta, per non pentirmi delle decisioni che ho preso e che invece potevo affrontare diversamente scegliendo nel modo più giusto e più utile per me. Il fatto è che ho paura di sbagliare di nuovo, di imbarcarmi in un'ennesima avventura donchisciottesca, un'ennesima battaglia con i mulini a vento, perché magari non vedo bene ciò che sono e quello che mi circonda e di conseguenza prendo una decisione così viziata da farmi perdere del tempo prezioso, farmi sentire ulteriormente un incapace, ma soprattutto infelice, trascinandomi in un circolo vizioso senza fine. Sarà che mi sento volubile, sarà che questo tipo di decisione presa molto probabilmente influenzerà pesantemente, almeno per i miei prossimi cinque anni, la mia vita in ogni suo aspetto, soprattutto nella sfera sentimentale (ammesso e non concesso che non sia già morta e sepolta insieme a tutti i miei sogni più belli). Da un lato ho paura che questa mia scelta, sia frutto di un mio certo "paraculismo" inconscio di trovare un surrogato di ciò che non potrò mai avere. Sì, insomma e se il mio fosse solo un modo per darmi un alibi circondandomi di un'aurea immacolata da  persona migliore che ha sacrificato tutto? Se fosse solo l'ennesimo ripiego come la volpe che non c'arriva e dice che l'uva è acerba? Insomma e se mi stessi dando la zappa sui piedi da solo? A parte il fatto che non è detto che sia così bravo da realizzare in toto questa mia scelta, ma ipotizziamo per un attimo che questo mio primo step vada a buon fine (se lallerò! Credici!), automaticamente vincolo i miei prossimi cinque anni. Ora, siccome un po' mi conosco, non credo di essere capace di lasciare una cosa a metà, quindi già a priori ho rinunciato a tutto il resto. Mmmm  mi sa che mi sto facendo troppe paranoie da solo, ma il punto è un po' anche il fatto che sono solo e sono assolutamente incapace e inadatto ad esserlo perché sono nato per stare in coppia, peccato che dio o chi per lui abbia dimenticato di farmi l'altra metà per cui son sempre zoppo, e volente o nolente devo farmi piacere l'idea che lo sarò ora e sempre. 
So che questo post è alquanto fumoso ed oscuro, ma non me la sento di renderlo più chiaro perché semplicemente mi sento fragile, tanto fragile, e con uno sforzo sovrumano ho provato a partorire quello che sembrerebbe essere un nuovo piccolo sogno, il mio nuovo piccolo sogno. Certo non è bello, importante e serio come quello che è imploso su sé stesso e nel quale ho sempre creduto; anzi è piuttosto rachitico, debole e con poca convinzione grazie alle circostanze esterne ostili e per nulla rosee che mi circondano (crisi economica italiana e conseguente mercato del lavoro); ma al momento non sono in grado di farne uno migliore e tutto sommato, mi sembra già un passo da formichina in avanti o almeno si prova a farlo. Il fatto è che mi sarebbe piaciuto avere al mio fianco qualcuno che mi appoggiasse, che, parlandone insieme, mi offrisse un differente punto di vista rispetto al mio, o che semplicemente mi abbracciasse dandomi carta bianca. Invece, sai che grande novità, con quei pochi con cui ne ho parlato mi son ritrovato l'ennesimo muro di gomma. Non pretendo che solo per il fatto che ho sgravato una mezza idea, probabilmente pure scema all'ennesima potenza, un mezzo progetto opinabilissimo, di mia vita futura; si faccia partire la banda o mi conferiscano un nobel, un oscar o quello che vi pare. Però, un briciolo d'entusiasmo! Una dritta, un "sei sicuro?", un semplice sono felice che tu stia provando a fare qualcosa per te e per il tuo futuro... niente! Neanche una critica costruttiva, solo distruzione. Che amarezza! Praticamente se mi fossi fatto la cresta e tinto i capelli di blu elettrico con glitter fucsia, avrei avuto più entusiasmo, più appoggio e più critiche costruttive. Bah! Poi c'è chi si lamenta che nella vita quotidiana ho alzato muri, mi isoli e passi ancora per più stupido di quello che sono per non essere ferito di nuovo. Non capisco perché devo essere attaccato da chi dovrebbe in teoria sostenermi. Se lo fa per quello che io ritengo mezze sciocchezze, come posso solo pensare di fare coming out? Che poi se ne fossi sicuro al 100% l'avrei già fatto e invece attendo di capire pure quello.  
Sono confuso. Sono stanco. Sono avvilito. La mia insicurezza cresce. L'ansia mi soffoca. Le paure si moltiplicano. Potrei dire che almeno c'è la salute ma a quanto pare quest'estate sto tentando di superare il record di giorni di febbre (con e senza herpes, con e senza bolle in bocca) e di sfoghi cutanei (tipo come se mi avesse toccato una medusa), perché sono fortunello. Alla fine della fiera già non essere ancora finito al pronto soccorso è una buona cosa, ma che giramento di scatole e sono pure al verde, pardon in rosso ma di quello ne parlerò più in là, tanto piove sempre sul bagnato e non mi meraviglierei se avessi già i reumatismi (ciao ottimismo!).


Help, I have done it again
I have been here many times before
Hurt myself again today
And the worst part is there's no one else to blame

Be my friend, hold me
Wrap me up, unfold me
I am small, I'm needy
Warm me up and breathe me

Ouch, I have lost myself again
Lost myself and I am nowhere to be found
Yeah, I think that I might break
Lost myself again and I feel unsafe

Be my friend, hold me
Wrap me up, unfold me
I am small, I'm needy
Warm me up and breathe me

Be my friend, hold me
Wrap me up, unfold me
I am small, I'm needy
Warm me up and breathe me

Sia Furler (Breathe Me - Album: Colour the Small One - Anno: 2004)

martedì 6 agosto 2013

Se solo potessi conoscere il mio futuro...


Vorrei avere la sfera di cristallo per poter sapere cosa mi attende nel futuro, ammesso che ce ne sia uno anche per me. Sono così stanco, così scoraggiato, così amareggiato, così deluso... Dovrei sforzarmi di organizzare e pianificare il mio futuro, ma non ci riesco. Quell'idea che a luglio mi sembrava intelligente e sensata ora non mi sembra poi così intelligente, figuriamoci se sensata! Non so che fare. Non mi resta poi molto tempo. Gli imprevisti fioccano e mi sfiancano, riesco solo a pensare: cos'altro di brutto mi riserverà quest'estate 2013? Cos'altro ancora dovrò sopportare? Non ho già sopportato abbastanza? Non so fin quando ne valga la pena resistere in queste condizioni. A che pro? Per chi, poi? Per me? Ma anche no!
Mi sento tremendamente infelice da essere incapace di Vivere. Lascio che i miei sensi di colpa prendano il sopravvento. Se non sono già morto, sono un morto che cammina; assuefatto al peggio.
Non mi è ancora chiaro il motivo per cui continuo a scrivere qui su questo blog, visto che il suo effetto terapeutico è svanito tanto tempo fa. Vorrei dissolvermi all'istante, smettere di stare male per tutto e invece sembra che debba esplorare ogni meandro del peggio possibile e inimmaginabile.
Non mi sorprende più niente, vivo in un eterno incubo da cui sembra impossibile uscirne fuori. Troverò mai il coraggio per dire basta e porre la parola fine una volta per tutte? Se solo potessi conoscere il mio futuro...