martedì 21 febbraio 2012

Il non post di carnevale


Avrei voluto scrivere un post legato al Carnevale, un mix di ricordi tra pericoli scampati, paure, scelte sbagliate nei giorni dispari che nei giorni pari diventano giuste... insomma volevo scrivere un post piuttosto intimo e dal sapore agrodolce, col dolce ridotto all'osso. Ma si sa: più cerco di organizzare al meglio il mio tempo e più mi ritrovo a non fare una beata mazza di quello che avevo prefissato per non dire che mi ritrovo a fare tutto l'opposto. Quello che sta per finire è stato uno di quei giorni lunghi che sembrano non voler terminare mai, uno di quelli in cui guardi ossessivamente l'orologio sperando che le lancette si siano spostate per magia in avanti di parecchie ore e invece con tuo vivo disappunto noti che non è passato neanche un minuto. Oggi è stato un giorno di quelli pesanti in cui pensi molto, in cui colleghi parole e azioni distanti temporalmente anni luce tra loro ma che in fin dei conti sono strettamente connessi. Oggi è stato uno di quei giorni in cui avresti volentieri dato libero sfogo, passatemi il francesismo, a vaffanculi a raffica, schiaffi, cazzotti e calcinculo ma che poi per quieto vivere ti ritrovi a stringere i denti in un sorriso che più finto non si può, i crampi allo stomaco per il nervosismo che non fanno che peggiorare la situazione, la carotide pulsante che ti auguri non esploda da un momento all'altro perché signora mia, come sono difficili le macchie di sangue da mandar via! Ogni scusa è buona per andare a prendere una boccata d'aria sperando che di colpo e per magia ti si abbassi l'udito e la vista o che comunque avvenga un bel resettaggio della memoria recente. Purtroppo, in questi casi l'udito, la vista e la memoria funzionano perfettamente, anche troppo, e ti ritrovi, dopo aver sguazzato nella melma per gran parte della giornata, per forza di causa maggiore, a condividere lo stress e le incazzature al posto di un quattro chiacchere spensierate, pizza e film tutti insieme appassionatamente. E mi girano che non immaginate neanche quanto, soprattutto per le mancate quattro chiacchere spensierate. Ora, c'era bisogno di arrabbiarsi così? Probabilmente no. C'era bisogno di tutto questo inutile stress? Assolutamente no. C'era bisogno di ingigantire le cose? Ovvio che no. C'era il bisogno di critiche/consigli/massime di vita non richiesti? No. 
Uno gli amici se li sceglie, la famiglia ma soprattutto i parenti no e sono questi ultimi che non tollero soprattutto quando mi fanno sentire sbagliato e non lo sono, ma lì col tempo ho perfezionato le mie armi. Invece, quello che forse più mi ha fatto male sono stati quegli occhi a raggi ics volti ad analizzare ogni boccone che oltrepassava la mia bocca, quel soppesare il cibo che ingoiavo, quel contare il tempo che impiegavo a masticare: troppo lento! troppo "schizzinoso"! troppo magro! troppo grasso! e boh! Non ricordo: ero troppo impegnato a tenere a bada la nausea, a non vomitare, a cercare di aprire lo stomaco, a cercare di essere normale. È stato come ritornare indietro nel buco nero, di un passato che pensavo di essere riuscito a chiudermi alle spalle, una sensazione così sgradevole che non ricordavo da anni.

Ps: il post sul carnevale son più di due anni che tento di scriverlo invano, ma mi sa che lo scrivo quest'anno e ve lo riciclo per l'anno prossimo.

6 commenti:

  1. Purtroppo capitano certe giornate e per quanto si faccia di tutto per evitarlo capita anche di sentire tornare qualche "fitta" al cuore.
    Ti capisco e ti mando un "abbraccio-coraggio" ;)

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  2. Certe giornate sono orrende... per fortuna però finiscono... ti lascio una abbraccio... ciao

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