Tanto tempo fa avevo un'amica con tre grandi passioni: lo sci, la danza e... i ragazzi! Le volevo molto bene e per un bel po' di anni siamo stati molto legati, poi, come purtroppo succede, si prendono vie diverse e ciò che ci aveva unito credo si sia lentamente esaurito. È brutto da dire, ma probabilmente ora siamo quasi due completi estranei, nonostante quelle rare volte che ci incontriamo siano sempre una festa. Ma non è di lei che voglio parlare, ma di un dialogo che tenemmo tanto tempo fa. Probabilmente all'epoca si arrabbiò pure, ma non disse niente disarmata dalla mia schiettezza o forse per paura di perdere chi le teneva compagnia mentre lei di nascosto si fumava una sigaretta e ci si confidava. La mia amica non era una di facili costumi, ma essendo una bella ragazza, una che non puoi fare a meno di notare, aveva molto successo con i ragazzi. Ogni volta che l'amore adolescenziale di turno finiva, io ero tra quelli chiamati a raccogliere i cocci. Fin qui nulla di male, se non che, a parte il pessimo gusto in fatto di uomini, aveva un difetto che oggi come allora mi faceva imbestialire; ossia del tizio di turno continuava a ripetere: " mi è rimasto nel cuore! ".
Sui primi non dissi niente, non li conoscevo e non avevo motivi per dubitare delle parole della mia amica. Col passare del tempo, mi accorsi che questa frase veniva rivolta a tutti i suoi ex, compresi quelli con cui lei aveva avuto anche solo un piccolo innocente flirt (e per flirt intendo un semplice bacio sulle labbra).
Un giorno all'ennesima volta del " mi è rimasto nel cuore! ", sbottai amaramente e senza peli sulla lingua le dissi: " non puoi dire che ti sono rimasti tutti nel cuore senza fare distinzioni. Se così fosse, allora non hai la più pallida idea di cosa significhi. Ma poi scusa, quant'è grande il tuo cuore per contenere tutti? Non sono troppi? Non ti sembra di esagerare? ". Rimase senza parole, ma da allora, almeno con me, non ripeté più quella frase.
Non so come mi è venuto in mente proprio questo ricordo, se a causa del caldo asfissiante o perché oggi sto particolarmente peggio del solito o se perché oggi stavo per esplodere e dare dimostrazione del peggio di me ed ho quindi dovuto fare uno sforzo sovrumano per controllarmi. Non riesco a capire perché proprio io? Perché sono così diverso? Perché sono così lento? Perché sono proprio così anormale? Non capisco. È una vita che non capisco. Da quanto mi ricordo, il mio comportamento e il mio modo di approcciarmi all'amore è stato sempre lo stesso: imbranato, disastroso, ricco di insuccessi, selettivo, ma soprattutto con grandi cocci da raccogliere ogni volta. Mi chiedo, perché non riesco ad essere più disinvolto? Perché non riesco ad innamorarmi e a disinnamorarmi con la stessa facilità di molti miei conoscenti? Perché non riesco a saltare di letto in letto come fanno in tanti? Perché impiego tempi lunghissimi per voltare pagina? Più ci penso e più sono convinto che non esista il Grande Amore della Mia Vita, che sia tutto frutto delle mie ingenuità e delle mie debolezze e del mio disperato bisogno d'affetto; cose che forse qualcuno ha sfruttato per prendersi gioco di me e ferirmi per compiacere il proprio ego. Incomincio a non credere più nell'Amore. Ormai ho smesso da un po' di credere che anch'io possa avere il mio lieto fine, che tutto possa cambiare. Non succederà mai! Ho capito da un bel po' che deve essere orribile e terrificante il solo pensiero di voler stare con me, figuriamoci farlo veramente. C'è stato un tempo in cui mi bastavo da solo, vorrei di nuovo reimparare a bastarmi da solo anche perché in fondo rimarrò sempre da solo, perché non c'è l'Amore per me, non è mai esistito e mai esisterà, prima me lo ficco in testa e prima volterò pagina.
Chissà se io sono mai rimasto nel cuore di qualcuno? Credo proprio di No. Tristezza!
Chissà se io sono mai rimasto nel cuore di qualcuno? Credo proprio di No. Tristezza!