Acqui Terme, 31 maggio 2013 ore 20:37
Sono stati giorni frenetici, anche se ho avuto pochissime occasioni per navigare sul web, e in genere quando l'ho fatto è stato principalmente per la scuola, ho preferito mantenere le distanze per disintossicarmi un po', complice il fatto che qui becco solo reti protette e/o zone con wifi assente o, come nel caso della biblioteca civica locale che è sprovvista di wifi causa piccolo incidente di percorso (ergo non ho capito se sono stati dei vandali o un semplice incidente, ma per “errore” hanno strappato la fibra ottica e ora la stanno rimettendo).
Il lavoro mi assorbe molto, complice l'inesperienza che mi vede nei panni di docente supplente di economia aziendale, io che ho sempre pensato meglio morto che insegnare questa materia! E invece... eccomi qui! Complice un amore andato a male, ma l'Amore può andare a male come i sottaceti scaduti? Questa volta non c'entra l'Amore, è una questione di sopravvivenza perché devo voltare pagina, mi è arrivata quest'occasione e l'ho colta al volo, senza pensare alle conseguenze in caso ce ne fossero. Diciamo che è stata una specie di scelta fatta pensando “egoisticamente” per me, o per lo meno è vagamente assimilabile a quella, la prima dopo tanto tempo.
Il lavoro di insegnante mi piace e sembra assurdo non è neanche male insegnare economia aziendale, ma mi rendo conto delle grossi lacune che possiedo e che, se volessi intraprendere questo mestiere, devo assolutamente colmare. Acqui Terme è una cittadina graziosa, né troppo grande, né troppo piccola, vivibile, ma ahimè non mi sento ancora a Casa, probabilmente perché non ho ancora raggiunto un mio equilibrio precario, in parte per l'alloggio che non è il massimo (ma sono in stanza singola a pensione completa con 3 pasti a 38€ al giorno, in pieno centro cittadino, più conveniente di così non c'è niente!) e ma i sacrifici bisogna pur farli, spero solo di non andare troppo sotto con le spese, vuol dire che intaccherò un po' il mio “fondo delle emergenze”, in fondo è per un valido motivo e non un capriccio e poi alla fin fine, la sto prendendo come una vacanza da me stesso e credetemi vivere con me è una faticaccia. Ieri ho fatto quasi le tre del mattino lavorando per essere al meglio in questo lavoro e verso le sei e mezza ero già sveglio, incurante che oggi fosse il mio giorno libero, ma domani mattina ho un compito in classe piovuto dall'alto, pardon non è proprio un compito in classe ma una verifica delle competenze cioè per vedere cosa sanno o non sanno fare i ragazzi. A dire il vero mi sono buttato a capofitto nel lavoro per non pensare, per mandare via tutto. Dovrei finire di correggere la riclassificazione di un bilancio, la mia studentessa ha fatto un macello, ma la professoressa titolare vuole che sia una sufficienza, per cui dovrò fargliela raggiungere, dovrò anche dirle che l'esercizio non le poteva mai quadrare perché s'è confusa ed ha preso i dati da due esercizi differenti. Ora sto scrivendo al pc, chissà mai se lo pubblicherò nel blog e quando lo farò, rubando spazio al lavoro perché ne sentivo il bisogno. Magari se lo metto qui, sotto forma di bit e di byte, mi lascia stare. Il fatto è che non appena smetto di occuparmi della quotidianità: prima la ricerca di un alloggio più economico, la scuola, i colleghi, gli studenti di quarta che adoro, gli studenti di seconda che scaraventerei dal balcone volentieri, gli scrutini, l'immancabile collega stronzo testa di ca**o, l'accento piemontese che mi piace da impazzire, l'albergatore che non si ricorda il mio cognome e pur di non richiedermelo mi chiama professore, mettendomi un po' in imbarazzo ma alla fin fine mi lusinga, o di quanto mi riempie il piatto perché oggi è uscito presto ed è tornato tardi, ha lavorato di più e deve mangiare di più!, gli altri ospiti della pensione che racchiudono un vagone di umanità, intesa come esperienza, roba da scriverci post chilometrici da riempire almeno dieci blog come il mio, la signora ligure a cui ho ceduto la mia prima camera dalla quale vorrei essere adottato e che mi fa credere che le nonne da mulino bianco esistono veramente e che solo a me è capitata una rompiscatole intimamente nazi ma ferventemente cattolica, ecc. potrei continuare l'elenco all'infinito! Dicevo, quando smetto di pensare a tutto ciò, quando smetto di bearmi della bellezza del posto, ecco che poi ho un piccolo cedimento. Qualcuno potrebbe pensare che sia nostalgia della mia famiglia, in realtà è altro.
Lo scrivo qui, sperando che si perda nella marea di chiacchiere precedenti, io sto bene, sul serio! Addirittura in qualche momento mi sembra di essere morto e di stare in paradiso tanto che mi coccolano, perché ad un principe non si può dire mai di no, il fatto è che... mi manca. L'ho detto, finalmente! L'avrei voluto al mio fianco in questa mia esperienza, tutto qua. In qualsiasi ruolo, anche come amico, l'avrei voluto al mio fianco. Avrei voluto che ci fosse quando salvavo il mio lavoro al pc questa notte alle tre del mattino, che mi abbracciasse forte e mi desse una pacca sulla spalla per l'ottimo lavoro svolto. Ecco, io l'abbraccio e la pacca me li sono dati lo stesso da solo, ma boh! Secondo me se te li dà dal vivo chi ti sta veramente a cuore è tutta un'altra cosa. Il fatto di essere così vicini ma allo stesso tempo così lontani... Vorrei chiamarlo per dirgli ehi perché non ci vediamo, così facciamo quattro chiacchiere dal vivo? Ma poi penso che potrebbe equivocare e nuocere ad entrambi e allora meglio di no, meglio evitare altro possibile dolore. Non so quanto mi ci vorrà per far sparire tutto ciò, di certo anche qui non riesco a togliermelo dalla testa, però almeno non lo sogno più e mi sembra già un buon punto di partenza. Quanto tempo impiegherò per sfrattarlo dal mio cuore? Magari con un Amore ancora più Grande di lui, riuscirei a farlo in fretta. Se ci fosse qualcuno che me lo facesse dimenticare subito, e invece... anche chi potrebbe forse riuscirci neanche ci prova, uff! Non so se sono io che non sono ancora pronto o se qui la fauna locale lascia molto a desiderare, anche per chi come me è un fan del brizzolato e/o dell'uomo un po' maturo. Ogni volta che mangio qui in albergo, sbircio sempre i nuovi arrivati, sperando di beccarne qualcuno carino e interessante ma invano. D'altronde da una città di terme che ci si può aspettare? L'età media è parecchio elevata e faccio fatica a trovare gente della mia età, nonostante ami conversare amabilmente con le signore, mi piacerebbe anche confrontarmi con qualcuno che sia un po' nella mia stessa situazione. Come al solito sono sempre quell'elemento alieno del paesaggio. Quindi, mi ritrovo un po' tra due fuochi di intoccabili: gli studenti delle superiori e i pensionati. Qualche turista carino qua e là c'è, anche qualche acquese ma tutto nella norma, niente da farmi perdere la testa tranne il bidello. Carini sono un giovane professore dall'occhio azzurro-grigio ghiaccio e capelli non troppo lunghi sul brizzolato e un interessante giovane professore orsetto moro che non calcola nessuno (ma quanto diamine cambio diametralmente di gusti io? Grazie che poi il principe azzurro non lo becco manco a pagarlo a peso d'oro!). Tra i miei studenti salvo solo un ragazzo che ha le mie stesse iniziali e che domani devo rivoltarlo come un calzino per portarlo alla sufficienza ma non dovrebbe essere difficile dato che parte da un cinque e mezzo, ma è così lontano dal provocarmi passioni erotiche forti così come me li dava OcchiVerdePratoSuiQualiMiRotolereiConTe, di cui ignoro completamente la sua sorte. OcchiVerdi io sarei ancora single, se vuoi approfittare ed aiutarmi a dimenticare... Però il mio studentello, piacerebbe di sicuro al mio twitter-marito e ad altri lettori, ma per interessarmi ne deve scorrere di acqua sotto i ponti, però se matura tra una decina d'anni me lo spupazzerei volentieri. Per il resto anche l'ascendete che ha su di me la caratteristica di essere piemontese non fa più tanto presa, anche se l'unico che mi fa sbavare, come dicevo, e che farebbe venire un mancamento anche a Chagall e ad una grossa fetta dei miei lettori, è il bidello: alto, brizzolato, occhi chiari, magro ma non troppo, muscoloso ma non troppo, accento piemontese, mani grandi e venose, gentile, forte, che infonde sicurezza, proprio un bell'uomo, bel sedere e secondo me pure dotato lì sotto, ma figurati se è gay! E se anche lo fosse, un bono così non può essere zitello, men che meno può notare uno come me: una calamita per chi ha un forte istinto materno-nonnesco. Comunque devo guardargli meglio le mani ma mi sembra che non abbia la fede. Chi mi conosce un po', sa che quando parlo di ragazzi in questo modo è perché mi manca tantissimo chi mi piace. Il cervello non mi aiuta e lo dimostra il fatto che ho conosciuto la gemella separata dalla nascita di Velia, ad eccezione dell'accento piemontese e che è più alta della mia amica. Ogni volta che la incrocio mentre corro da un istituto all'altro sembra di vedere Velia.
Va be' ho scritto tantissimo, però almeno mi sento meglio e questo è l'importante, il resto verrà da sé o almeno credo, boh! Riprendo a lavorare che è tardi, anzi no, vado a letto e mi alzo domani mattina presto, tanto il camion della nettezza urbana mi sveglia sempre per cui... ma avevo bisogno di queste due orette di riflessioni tutte per me.
Con toda palabra
Con toda sonrisa
Con toda mirada
Con toda caricia
Me acerco al agua
Bebiendo tu beso
La luz de tu cara
La luz de tu cuerpo
Es ruego el quererte
Es canto de mudo
Mirada de ciego
Secreto desnudo
Me entrego a tus brazos
Con miedo y con calma
Y un ruego en la boca
Y un ruego en el alma
Con toda palabra
Con toda sonrisa
Con toda mirada
Con toda caricia
Me acerco al fuego
Que todo lo quema
La luz de tu cara
La luz de tu cuerpo
Es ruego el quererte
Es canto de mudo
Mirada de ciego
Secreto desnudo
Me entrego a tus brazos
Con miedo y con calma
Y un ruego en la boca
Y un ruego en el alma
Lhasa de Sela (Con Toda Palabra - Album: The Living Road - Anno: 2003)
Con tutte le parole,
con tutti i sorrisi,
con tutti gli sguardi,
con tutte le carezze,
mi accosto all'acqua
bevendo il tuo bacio
la luce del tuo viso,
la luce del tuo corpo.
È una preghiera amarti,
è il canto del muto,
lo sguardo del cieco,
il segreto svelato.
Mi consegno alle tue braccia,
con timore e con calma,
con una preghiera sulla bocca,
con una preghiera nell'anima.