lunedì 28 novembre 2011

Scendere a compromessi


Questa mattina mentre mi facevo la barba riflettevo un po' sulla mia situazione di "stasi", poi zac un bel taglio sul labbro da cui ha incominciato a scorrere sangue mi ha ridestato. Dopo avere alla bella e meglio bloccato quel fiume rosso che contrastava col bianco candido del mio viso, mi sono cambiato e sono scappato in palestra con il lettore mp3 a palla per evitare di pensare perché quello che ho realizzato mentre mi sfregiavo non mi garbava. La possibilità a cui tanto anelavo esiste, dovrei esserne felice eppure la mia è una felicità col retrogusto amaro. Retrogusto dovuto al fatto che ho scoperchiato il mio vaso di Pandora. Mi sono sforzato per tutto il tempo che ero in palestra di tentare di annientare quel flusso inarrestabile di pensieri e poi puff! ho capito quello che forse mi ha spaventato. Ammetterlo ad alta voce dovrebbe essere il primo passo verso la "guarigione", ecco ciò che mi spaventa è: se accetto un compromesso che intacchi i miei valori, desideri, sogni, ecc. insomma che intacchi quello che sono, ho paura di innescare una reazione a catena inarrestabile. Ho paura che se accetto quello, poi ne accetterò anche degli altri fino a demolire i limiti della mia moralità. Insomma chi mi dice che se accetto quello poi un giorno non mi trovi a mettere una crocetta su questo branco di deficienti o peggio ancora a votare questa massa di mentecatti
Non amo scendere a compromessi, ma mio malgrado per sopravvivere nella vita quotidiana di tutti i giorni bisogna arrivarci, ma per quanto mi riguarda, in genere più che di compromessi si tratta di indoramenti di pillole o di mancate verità giusto per non ferire il prossimo e non risultare sgradevoli, insomma si tratta di "bugie" a fin di bene. Ho sempre avuto però dei paletti ben saldi al di là dei quali non si può oltrepassare la soglia e scendere a compromessi, ora mi ritrovo a scegliere se scavalcarli o meno. Se non lo faccio sarò infelice (certezza matematica) ma avrò mantenuto la mia integrità morale, ma se lo faccio potrei ritrovarmi con la mia integrità morale in frantumi e forse una felicità che potrebbe essere incompleta perché comporterà delle rinunce non indifferenti per me ma che per altri sono delle vere e proprie inezie. Alcune di queste rinunce cozzano con la mia ricostruzione per questo le trovo pesanti, perché vanno a limitare al ribasso i miei sogni ossia quello che sono e voglio essere. Mi aspettavo di fare delle rinunce, ma non pensavo di rinunciare anche a quelle (per chi non capisse a cosa dovrei rinunciare cancelli una o più voci a caso di questo mio vecchio post). 
C'ho pensato su un bel po', per me è dura ma accetterò anche quel compromesso anche se mi costa molto, spero di non pentirmene ma soprattutto mi auguro di non dovermi più ritrovare a scendere a compromessi con me stesso perché non voglio perdere ancora altri pezzi di me e non mi piace farlo.

Eppure a me piacerebbe che fosse semplice e che potessi avere tutto come in questo video:

domenica 27 novembre 2011

Mi sono perso


Credo di essermi perso sul serio. Non so come sia potuto accadere ma è successo. Sono più fuori del solito, più confuso, più umorale, più fragile, più... non saprei definirmi come, di sicuro: mi sento fuori posto. Forse il problema è che mi faccio troppe domande e le risposte che trovo non mi sembrano quelle giuste, ma a dirla tutta esistono risposte giuste alle mie domande? Non lo so, non ho idea e non so nemmeno come fare a saperlo con certezza. Una domanda che mi frulla spesso in testa ultimamente è: sto investendo in modo corretto su me stesso? Lo sto facendo in maniera giusta? E se così fosse dove sono i frutti? Dove sto sbagliando? Tutti i miei sforzi e tutti i miei sacrifici ne valgono la pena? Sto procendendo nella giusta direzione?
A me sembra di stare fermo mentre il mondo continua a girare, come se mi fossi perso, come se stessi perdendo qualcosa, ma non so definire cosa. Sento solo il rumore delle lancette che si muovono e per me vanno troppo veloci perché voglio fare tante cose e al momento non né ho fatte neanche un decimo di quello che voglio, ma non riesco a muovermi più velocemente. Sto cercando di fare un grosso lavoraccio su me stesso: su ciò che non mi piace della mia vita per cambiarlo, e su ciò che mi piacerebbe avere e quindi su come ottenerlo. Mi sento inadeguato, ci sono troppe variabili e io sono stanco di aspettare. Ho bisogno di concretezza per andare avanti e al momento mi manca. Le risposte che mi do non mi sembrano sufficienti. Cambiare è il modo giusto per risolvere in meglio la mia vita? Per esserne soddisfatto? Non lo so. So solo che allo stato attuale la mia vita non mi piace e non sono felice. Non so nemmeno se sia giusto continuare a ritoccare i miei sogni al ribasso. Mi ritrovo ad avere fatto delle affermazioni con risolutezza e poi a disattenderle. Va bene cambiare idea, ma non è che sto esagerando? Mi trovo in conflitto tra Ragione e Cuore. La Ragione mi dice di sfanculare tutto e accontentarmi del nulla che ho già, che ormai al peggio ci sto facendo i calli e a lungo andare diventerà la mia normalità, ma ciò significa morire dentro. Il Cuore mi dice di sfanculare la Ragione e di continuare ad insistere e pazienza se il mio concetto di felicità sarà usa&getta, almeno avrò tentato, ma se riuscissi sarà sempre una felicità incompleta. 
Sono pronto a lottare per avere un'opportunità che si leghi alla possibilità di essere felice in futuro con moltissime rinunce? Non ci capisco una mazza del mondo gay e delle sue dinamiche, vado con l'idea che sia la stessa cosa del mondo etero che ho conosciuto. Giusto? Sono confuso, direi proprio che mi sono perso. Ho passato trent'anni della mia vita a sentirmi sbagliato, inadeguato, a vergognarmi e a nascondermi per quello che sono e ora che sto lottando contro me stesso per superare queste mie paure perché diavolo dovrei passarne altri trenta a fare lo stesso con in più una consapevolezza maggiore di stare recitando una parte, un ruolo non mio. Mi domando: non è che forse sono votato all'infelicità eterna? Non riesco a capire in che sbaglio e cosa sbaglio. Questo perdermi in continuazione non mi aiuta, dovrei essere più deciso ma per quanto mi sforzi non ci riesco. Se mi dedico del tempo per riflettere non riesco lo stesso a venirne a capo. Un esempio è questo post: scriverlo mi costa fatica. Forse dovrei continuare a fare piccoli passi alla volta, smettere di pensare e agire, ma non lo sto già facendo, o sbaglio? Ma se continuo a chiedermelo forse non lo sto facendo nel modo giusto e se così fosse come si fa? Ma soprattutto perché è così complicata la vita? Perché è così dannatamente complicata la mia vita?

sabato 26 novembre 2011

Tanto per scrivere qualcosa


  1. Ho deciso di tingermi i capelli di turchese, tramortire la Fata Turchina e prendere il suo posto. Chi mi cercherebbe sotto le sue vesti? Nessuno! Perfetto, ora devo solo pensare a come disfarmi del corpo. Non mi capacito come in quest'era moderna non abbiano ancora inventato un marchingegno che blocchi le azioni di cui poi ci si potrebbe anche vergognare, come ad esempio inviare mail all'una meno venti della notte.
  2. Sono arrivato solo terzo al prestigiosissimo Premio Pantegana Awards 2011 con 12 voti, pensavo di riuscire ad arrivare almeno secondo visto che di solito sono sempre la seconda scelta ma a quanto pare questa volta non è andata così. Ora non capisco se è una cosa positiva o meno. Ringrazio comunque i miei lettori votanti, vi lovvo uno ad uno (ho sempre desiderato usare questa orrida espressione e oggi l'ho finalmente fatto). Per scappare dalla vasta campagna dispendiosa di marketing, dai creditori e dall'onta di essere stato battuto da un Lord e da un Cioè mi sa che mi conviene optare per il punto 1.
  3. Mi hanno citato in un post, dovrei esserne compiaciuto ma sinceramente avrei preferito che mi avesse chiesto tramite mail dei consigli seri/opinioni piuttosto che linkarmi (senza dirmi niente) per aver citato una pubblicità della birra argentina Isenbeck che ironizzava sul mondo del balletto. Fra le altre cose il post nasce con le buone intenzioni, ma poi fa cascar le braccia perché cade in stereotipi. Per chi ancora non lo sapesse i ballerini non vanno sulle punte, a meno che non ballino in ruoli en travesti come i Trockadero.
  4. In questo periodo tra che sono proprio fuori di testa, tra che dormo poco, tra che potrei definirmi mestruato non so come ho fatto a non essere sgradevole e pesante.
  5. Ho ricevuto un messaggio su facebook di una compagna delle elementari e ho avuto la sventura di accettarla come amica, ora se non ci frequentavamo più, tolto perché mi sono trasferito, che  diavolo ti fa pensare che voglia fare una rimpatriata con te e con tutti gli altri? Fra le altre cose, ma il tuo cervello è andato in pappa, visto che i tuoi ricordi si sono abbelliti improvvisamente tipo non puoi venirmi a dire che festeggiavamo sempre il nostro compleanno insieme per il semplice motivo che ricade nelle vacanze natalizie e poi non ho mai festeggiato un compleanno con gli amici, l'ho fatto solo ai miei 18 anni e grazie al cielo che si fanno una sola volta nella vita perché potrei quasi dire con certezza che è stato uno dei giorni più brutti della mia vita. Per l'onomastico, ok che andavamo dalle suore ma cadono in giorni parecchio distanti ergo ma 'zzo dici?
  6. Ironia della sorte questa ragazza si è sposata con un mio compagno di classe delle medie, ergo mi tocca sorbirmi pure loro. Fra le altre cose la Regina e il Re affermano con fermezza che la madre di lei me la volesse dare come fidanzata già allora (mizzica facevamo le elementari!); io personalmente ho rimosso tutto ciò. In realtà mi mette a disagio il fatto che in un certo qual senso siano invecchiati male e che si siano "sistemati" con figli e lavoro più o meno gratificante, mentre io boh? Sono solo un single col cuore impegnato e per giunta disoccupato: tutto ciò mi fa sentire sfigato. Per lo meno sto invecchiando bene, tiè!
  7. Ma è normale che la gente abbia tra i propri amici di facebook Gesù e la Madonna non intesa come Louise Ciccone?
  8. Questo post è stato partorito come se fosse un piccolo elefante ed è venuto pure una schifezza, abbiate pietà perché con la testa non ci sto.

domenica 20 novembre 2011

E ti vengo a cercare


E ti vengo a cercare
anche solo per vederti o parlare
perché ho bisogno della tua presenza
per capire meglio la mia essenza.

Questo sentimento popolare
nasce da meccaniche divine
un rapimento mistico e sensuale
mi imprigiona a te.
Dovrei cambiare l'oggetto dei miei desideri
non accontentarmi di piccole gioie quotidiane
fare come un eremita
che rinuncia a sé.
E ti vengo a cercare
con la scusa di doverti parlare
perché mi piace ciò che pensi e che dici
perché in te vedo le mie radici.
Questo secolo oramai alla fine
saturo di parassiti senza dignità
mi spinge solo ad essere migliore
con più volontà.
Emanciparmi dall'incubo delle passioni
cercare l'Uno al di sopra del Bene e del Male
essere un'immagine divina
di questa realtà.
E ti vengo a cercare
perché sto bene con te
perché ho bisogno della tua presenza.


Franco Battiato (E ti vengo a cercare - Album: Fisiognomica - Anno: 1988)

venerdì 18 novembre 2011

Vota il Principe! Vota il Principe! Vota il Principe!


Prendo in prestito il grande Totò nei panni di Antonio La Trippa per chiedere ai miei gentili lettori di votarmi nel premio più prestigioso di tutto la blogosfera ossia il Pantegana 2011 Award:




Ho deciso di partecipare a questo prestigioso premio con un mio post scritto il 5 dicembre del 2010, presente sul mio vecchio blog (lo leggete cliccando qui), perché è un post che mi rappresenta, a cui sono legato affettivamente e sentimentalmente, sia perché è un po' l'inizio prematuro di tutto quello che è successonegli ultimi 12 mesi e sia perché è scemo come me, quindi è più fedele della foto che ho sulla carta d'identità.

Perché votare il Principe Kamar:

  1. perché sono un Principe delle fiabe con la P maiuscola e già solo questo è sufficiente;
  2. perché la coroncina mi sta da dio;
  3. perché non ho mai vinto niente di così prestigioso;
  4. perché la mia vittoria la dedicherei a RdS e a tutti i miei lettori;
  5. perché poi posso dedicarmi alla pace nel mondo come ogni reginetto che si rispetti.
Il regolamento del concorso lo trovate sul bloggaccio verde (ossia qui), per votarmi basta andare sul blog di Guchi al seguente link

 e votarmi. È provato scientificamente che ogni persona che mi voterà riceverà una buona notizia nelle settimane successive, ma solo se riuscirò a battere la concorrenza agguerritissima ergo VOTATEMI!!! C'è tempo per votarmi fino a giovedì 24 novembre.

Vota il Principe! Vota il Principe! Vota il Principe!

mercoledì 16 novembre 2011

It's Oh So Quiet


Shhhh, Shhhh
It's, oh, so quiet
Shhhh, Shhhh
It's, oh, so still
Shhhh, Shhhh
You're all alone
Shhhh, Shhhh
And so peaceful until...

You fall in love
Zing boom
The sky up above
Zing boom
Is caving in
Wow bam
You've never been so nuts about a guy
You wanna laugh you wanna cry
You cross your heart and hope to die
'Til it's over and then

Shhh, Shhh
It's nice and quiet
Shhh, Shhh
But soon again
Shhh, Shhh
Starts another big riot

You blow a fuse, zing boom
The devil cuts loose, zing boom
So what's the use, wow bam
Of falling in love

It's, oh, so quiet
It's, oh, so still
You're all alone
And so peaceful until...

You ring the bell, bim bam
You shout and you yell, hi ho ho
You broke the spell
Gee, this is swell you almost have a fit
This guy is "gorge" and I got hit
There's no mistake this is it

'Til it's over and then
It's nice and quiet
Shhh, Shhh
But soon again
Shhh, Shhh
Starts another big riot

You blow a fuse
Zing boom
The devil cuts loose
Zing boom
What's the use
Wow bam
Of falling in love

The sky caves in
The devil cuts loose
You blow blow blow blow blow your fuse
When you've fallen in love
Ssshhhhhh...


Björk (It's Oh So Quiet - Album: Post - Anno: 1995)

In realtà questa famosa canzone di Björk è la cover di Blow a Fuse (1951) della cantante, nonché attrice, americana Betty Hutton:


A sua volta la canzone di Betty Hutton è la cover di una canzone tedesca del 1948, Und jetzt ist es still  cantata da Harry (il suo vero nome di battesimo è Horst) Winter, di cui ho trovato una rara registrazione su YouTube:


Secondo me si tratta di una delle canzoni che descrive meglio l'innamoramento e la fase di quiete che lo precede.

martedì 15 novembre 2011

Come il Barone Rampante


I raggi del sole sul viso,
il vento tra i capelli,
quel senso di onnipotenza,
una grande fiducia nel futuro,
sentirsi libero, vivo,
padrone del mondo.
Forse si sentiva così Cosimo, 
il Barone Rampante, 
sulle cime degli alberi.

«Cosimo tutti i giorni era sul frassino a guardare il prato come se in esso potesse leggere qualcosa che da tempo lo struggeva dentro: l'idea stessa della lontananza, dell'incolmabilità, dell'attesa che può prolungarsi oltre la vita».

lunedì 14 novembre 2011

Pensieri del lunedì sera


Sono un po' stanco perché son due giorni che mi sono dato alla raccolta delle olive. Dopo una settimana chiuso in casa per malattia, mi è sembrato di poter finalmente ritornare padrone della mia vita. Oggi pensavo di avere una prima risposta ad un progetto abbastanza importante, ma a quanto pare siamo in tanti ad essere "disperati" perché i posti sono solamente 13, invece le domande presentate sono ben 718. Il fatto è che se si trattasse di un lavoro potrei capirlo, invece si tratta di uno stage che per quanto bello e figo che sia, mi sembra eccessivo. Certo rispetto a molti di quelli in circolazione questo è conveniente perché ti pagano l'alloggio, il viaggio di andata e ritorno per l'estero, più un piccolissimo contributo spese. In pratica si tratterebbe di un investimento per migliorare le proprie capacità e avere più chance nel mercato del lavoro italiano. Al momento attuale non vedo chissà quali opportunità per me e non nego che mi incomincia a pesare questa situazione. Ormai non conto più nemmeno l'innumerevole mole di curricula che invio. Insomma, finora bene o male avevo di che tenermi occupato con piccoli "lavoretti" per la famiglia e per i vicini, impegni che bene o male svolgevo anche prima con l'incombenza dell'università e che bene o male svolgerei lo stesso anche con un lavoro vero, quindi rientrerebbero nel normale contributo che si dà all'interno della propria famiglia. Insomma, appena finisco quest'ultima incombenza delle olive e se nessuno mi risponde ai curricula inviati, che ne sarà di me? Se la mia vita fosse un film ci sarebbe un bel colpo di scena, ma siccome non lo è, mi si prospetta anche la completa inattività ed io potrei dar di matto. Certo posso sempre occupare il tempo studiando per dei concorsi pubblici, ma suvvia chi mi assicura che si svolgeranno tranquillamente e non subiranno ulteriori slittamenti? Sono messo male. Devo trovarmi un lavoro e se il destino si decidesse a darmi una mano, sarebbe cosa gradita.

domenica 13 novembre 2011

Professor Godoy


Tempo fa avevo visto questo cortometraggio brasiliano del 2009 che vinse ben 4 premi al 17° Festival Mix Brasil. Oggi lo ripropongo, in seguito ad una piacevole chiaccherata, con i sottotitoli in italiano. Questo cortometraggio di 13 minuti, parla di un amore anticonvenzionale tra lo studente Felipe e il suo maturo insegnante di matematica, il professor Godoy. Felipe è bello, giovane, ha dalla sua quella sfrontatezza-sicurezza che in un certo qual senso mi ha ricordato Chéri di Colette. Il professor Godoy invece è tutto l'opposto: calvo, brutto, imprigionato nella sua routine, anziano. Può nascere una storia d'amore tra queste due persone così distanti?
Perché per andare avanti dobbiamo sempre lasciarci qualcosa alle spalle.
Sia essa la paura, il dolore, la fine, un problema, una parte di sé, un sogno, un ostacolo o semplicemente quello che vi pare.