Mi ero ripromesso di aggiornare questo mio blog spesso, ma a quanto pare non ci riesco perché o sono troppo stanco per farlo, o non ne ho voglia o perché più semplicemente finirei per scrivere post lagnosi e ripetitivi, un po' come sarà questo post. Eppure, avrei tanto da raccontare! Ultimamente mi sento sempre più impantanato perché mi sembra di sprofondare sempre più in una vita che non mi appartiene più. Spesso ho il morale a terra e le cattive notizie che provengono dal mondo della scuola, con la pessima riforma di Renzi, mi scoraggiano parecchio, per non parlare del brutto periodo politico, economico e sociale che sta attraversando il Bel Paese, che ormai ha solo la nomea e nulla più. Anche l'università non sta andando un granché bene: tra orari improponibili e soprattutto insostenibili, corsi non proprio esaltanti e motivanti, colleghi che fan venire il latte alle ginocchia, problemi burocratici, esami che non ho fatto in tempo a preparare e a sostenere nel primo semestre e che pesano come macigni in questo secondo semestre, poco tempo per studiare bene... Insomma quest'anno la mia situazione universitaria non è proprio rosea, anche perché mi vergogno un po' a dirlo ma credo di avere un rifiuto per alcune materie anche a causa del lutto che mi ha colpito e scombussolato mentre le stavo preparando. Infatti, ogni volta che dovrei aprire quei libri, quei quaderni, quegli appunti, quelle slide mi viene un senso di repulsione che proprio non riesco a farmi passare (soprattutto biologia che mi mette ansia). A complicare le cose c'è il fatto che in alcuni momenti è come se si fosse aperto uno spazio-temporale e mi sembra di essere tornato indietro di tre anni, anche se con delle differenze considerevoli. Così, mi ritrovo a preparare nello stesso periodo, con lo stesso problema della mancanza di tempo, lo stesso concorso, con gli stessi libri. Però, questa volta cambia sede e ordine di prova concorsuale; ma non solo, questa volta ho la certezza che Lui non ci sarà, così come non ci sarà la sua telefonata ed io non comprerò un altro libro di poesie per ricordarmi che quella era una telefonata amichevole di cortesia perché tredici giorni prima mi aveva spezzato il cuore. In compenso tornerò col pullman come quella volta, ma mi farò solo 6/7 ore di viaggio, interruzioni permettendo, contro le 16 ore di tre anni fa e per risparmiare farò anche l'andata col pullman (e me la cavo con 40€ escluso i soldi per i mezzi pubblici dentro la città eterna e senza bisogno di pernottare). Speravo che questo concorso subisse lo stesso periodo di slittamento di quello precedente e a quanto pare questa volta non è andata così, portando a sommare stress su stress universitario e stress per il matrimonio di mia sorella (per la cronaca mancano meno di due mesi ed io sono ancora senza l'abito e la voglia di comprarlo è prossima allo zero soprattutto perché mi sento più cesso e più sfatto del solito). Ad essere sincero, vado a fare questo concorso più che altro perché non voglio scrupoli e non voglio lasciare nulla di intentato, ma, Renzi permettendo, il mio sogno rimane fare il maestro.
Sento di non farcela a rimanere a galla, mi sembra di sprofondare sempre più. All'esterno ho una facciata solida ma dentro sono un cumulo di macerie. Sono a pezzi moralmente, fisicamente, intellettualmente e spiritualmente. È come se avessi smarrito la bussola e vagassi senza una meta. Ho messo da parte il cuore e ho puntato sul cervello, ma continuo a sentirmi incompleto e fuori posto. Mi sembra che per quanti sforzi faccia per voltare pagina ed iniziare a scrivere nuovi capitoli, ritorno sempre dietro. Ho ripreso a mentire a me stesso dicendomi che va tutto bene, che andrà tutto bene, nella speranza che vada tutto bene realmente, ma non è così. Non basta solo ripeterlo a mo' di mantra che per magia si aggiusta tutto. Mi sento infelice senza un perché. Non ho boccate d'ossigeno e di spensieratezza per questo mi sembra di sprofondare sempre più. È come se stessi perdendo del tempo prezioso, come se senza accorgermi mi stia perdendo la mia vita tra le dita, impantanandomi sempre più.
C’è chi aspetta un miracolo
e chi invece l’amor
Chi chiede pace a un sonnifero
chi dorme solo in metrò
Lento può passare il tempo
ma se perdi tempo
poi ti scappa il tempo
l’attimo
Lento come il movimento
che se fai distratto
perdi il tuo momento
perdi l’attimo
E chi guarda le nuvole
e chi aspetta al telefono
chi ti risponde sempre però
chi non sa dire di no
Lento può passare il tempo
ma se perdi tempo
poi ti scappa il tempo
l’attimo
Lento come il movimento
che se fai distratto
perdi il tuo momento
perdi l’attimo
Tu non lo sai come vorrei
ridurre tutto ad un giorno di sole
tu non lo sai come vorrei
saper guardare indietro
senza fare sul serio, senza fare sul serio
come vorrei distrarmi e ridere
C’è chi si sente in pericolo
c’è chi si sente un eroe
chi invecchiando è più acido
chi come il vino migliora
Lento può passare il tempo
ma se perdi tempo
poi ti scappa il tempo
l’attimo
Lento come il movimento
che se fai distratto
perdi il tuo momento
perdi l’attimo
prendi l’attimo
Tu non lo sai come vorrei
ridurre tutto ad un giorno di sole
tu non lo sai come vorrei
saper guardare indietro
senza fare sul serio, senza fare sul serio
come vorrei distrarmi e ridere.
Malika Ayane (Senza fare sul serio - Album: Naïf - Anno: 2015)
Posso darti un abbraccio di supporto morale (anche se in ritardo...)?
RispondiEliminaAd un abbraccio non si dice mai di no. Grazie!
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