lunedì 26 maggio 2014

2 years ago: si sopravvive pure alla Felicità


È strano come di certi giorni ci si ricordi ogni minimo dettaglio: ore 11:36 di venerdì 25 maggio 2012, c'era il sole e io morivo un po' dentro. Potrei continuare a ripercorrere ogni gesto, ogni pensiero, ogni pensiero, ogni sentimento... tutto è scolpito in maniera indelebile nei miei ricordi. Pensavo che non sarei sopravvissuto, che niente sarebbe stato più come prima ed eccomi qui a confutare invece il primo punto e a confermare il secondo. Due anni fa mi chiedevo se sarebbe nata un'amicizia, oggi posso dire con quasi certezza NO, non poteva nascere più che altro perché abbiamo un modo diametralmente opposto di concepire l'amicizia e anche perché da parte mia la fiducia nei suoi confronti è esaurita da tempo, peccato! Un'altra occasione mancata. Sempre in quel mio post terminavo scrivendo:

Non ci sarà un nuovo inizio.
Non ci sarà il lieto fine,
non questa volta.

A distanza di due anni, continuo a non vedere, come l'anno scorso, nessun lieto fine per me. Non si tratta di pessimismo, ma semplicemente di realismo anche perché ora come ora non ho ben chiaro cosa prova il mio cuore per una persona, ma se anche l'amassi si tratta di un altro amore ahimè "impossibile". Il fatto è che sono stato talmente scottato dall'ultima volta che è più forte di me e non me la sento di lottare anche per chi non ce la fa perché ha paura. Mi ritrovo così in un limbo aspettando che arrivi un miracolo. Non so nemmeno se sia sufficiente questo miracolo, perché ho come l'impressione che in quell'afoso venerdì di maggio di due anni fa, una parte di me, quella migliore, sia morta definitivamente con il mio cuore spezzato e il mio sogno infranto. In questi due anni, mi sono chiesto spesso come Romina Falconi "Non sei qui così mi chiedo come mai non crolla il cielo", il cielo non è mai crollato in tutto questo tempo: è solo meno bello e meno blu. È buffo come quando si è innamorati tutto ci sembra più bello e poi di colpo non lo è più. Non c'è nessun mio nuovo inizio, nessun altro inizio, ma come direbbe la mia amata-"odiata" Brunella c'è invece un inizio altro. Non so dove mi porterà, ma penso sia solo il mio unico modo di provare ad essere felice, perché Felice con la effe maiuscola so già che non accadrà perché non si può mai avere tutto dalla vita, anche quando si chiede poco, se si è fortunati si avrà ancor di meno. Io non credo di essere un granché fortunato, per cui... Nel frattempo mi piacerebbe riuscire a non perdermi quel po' di bellezza che mi circonda, perché ahimè in questi due anni credo di avere la vista offuscata e a non vedere più il blu del cielo.
Un'altra cosa che ho capito di me, per cui penso anche che non riuscirò realisticamente in futuro ad avere una felicità con la effe maiuscola, è che ripensando ai miei amori infelici posso affermare con certezza che: sotto le apparenze che mi fanno sembrare ciò che vogliono gli altri non c'è niente per cui valga la pena restare. È brutto da dire ma è così, anche se accadesse quel miracolo, che vorrei ardentemente che accadesse con tutte le mie forze, son sicuro che non resterebbe per me. Non sono le mie paranoie ed insicurezze a parlare per me, lo sono i fatti e quelli non possono essere cambiati.
Ho ancora il mio quadernino dalla copertina scozzese, quello che avrei voluto regalargli come pegno d'amore, non so ancora perché non l'abbia strappato e bruciato, forse perché mi ricorda la mia stupidità, il mio essere cieco d'amore o semplicemente è stato rimosso dalle mie priorità per cui razionalizzando il mio tempo scarso, alla fine ho deciso che per il momento può continuare a stare in un angolo dimenticato della mia scrivania a prendere polvere, ormai non è più importante. I suoi messaggi sono chiusi in un vecchio cellulare di cui ignoro se funzioni o meno, ormai non sono importanti: quel Francesco è morto per sempre, quelle emozioni sono morte con lui e non credo che ce ne saranno altre con la stessa intensità. Non li ho cancellati, li ho semplicemente abbandonati. 
Lo confesso: mi manca quel sentirmi Vivo, importante, bello, quelle farfalle nello stomaco, quel contare il tempo e il mio piccolo stupido sogno romantico. Vorrei poter riprovare le stesse emozioni, chissà se mai un giorno ne sarò di nuovo capace, ma ho troppa paura che sia un NO, non succederà. 
Mi consolo col fatto che almeno ho amato, sono riuscito ad amare qualcuno e pazienza se poi quel qualcuno non è stato in grado di amarmi e ha sprecato il mio amore inutilmente: si sopravvive pure alla Felicità.



Ti penserò e sarò così lontana 
dalla tua faccia e la mia volontà ,
la cicatrice resta dove sta. 
Si sopravvive pure alla felicità 
Ma ora siamo vivi siamo ancora qui 
Mai stati così bravi ad illuderci 

Ti scaccerò senza contarci tanto 
E se fallirò lo saprà fare il tempo 
Mi sognerai e ti parlerò di me 
Col tono che si usa per le favole 
Proverò a scordare che era così bello 
Dare per scontato che tu eri lì 

Io no 
Non ti perderò 
L'amore resta e tu pensi di no 
Non se ne va mentre ridi e il tempo ride di te 
Perché chi si accontenta muore 

E poi ti sorprenderai 
L'amore resta anche se te ne vai 
Non ci abbandona anche se già mi perdo da me 
Sarò lì tra i sospiri che fai 
L'amore resta e non ci lascia mai 

Mi torni in mente mentre ammazzo il tempo 
o forse è lui che sta uccidendo me 
Il tuo ricordo mi fa male qui 
Proprio dove ho smesso di difendermi 
Io mi dirò che so anche perdere 
Non è mai libertà dopo le lacrime 

Io no, 
non ti perderò 
l'Amore resta e tu pensi di no. 
Non se ne va mentre ridi e il tempo ride di te 
Perché chi si accontenta muore 

E poi ti sorprenderai 
L'amore resta anche se te ne vai 
Non mi abbandoni anche se già mi perdo da me 
Sarò lì tra i sospiri che fai 
L'amore resta e non ci lascia mai 

Non se ne va mentre ridi e il tempo ride di te 
Perché chi si accontenta muore 

E poi ti sorprenderai 
L'amore resta anche se te ne vai 
Non mi abbandoni anche se già mi perdo da me 
Sarò lì tra i sospiri che fai 
L'amore resta e non ci lascia mai.

Romina Falconi  - L'Amore Resta - 2012

mercoledì 14 maggio 2014

E vorrei...


E vorrei tirare un calcio a questa tristezza che mi affligge,
questo mio continuare a sentirmi spento,
questo mio continuare a sentirmi fuori luogo e fuori tempo,
incompleto.
Imprigionato in un ruolo non mio,
passo i giorni a fingere che va tutto bene
e ad autoconvincermi che sia così.
Vorrei che arrivassero tempi migliori
e in tanto questi tempi migliori continuano a latitare 
e a sembrare sempre più lontani.
Mi ripeto: "è solo stanchezza fisica e mentale",
ma sospetto che ci sia qualcosa di più.
Mi manca qualcosa e continuo a sentirmi incompleto, 
come quel puzzle a cui mancano delle tessere per potersi completare 
e fare bella mostra di sé in soggiorno, 
magari in una bella cornice.
Vado a pezzi e stringo i denti,
evito di pormi la domanda fin quando valga la pena farlo.
"Passerà", mi ripeto, con la stessa  poca convinzione
con cui continuo a scrivere 
sempre più raramente su questo blog,
sempre più alla deriva come me.
E se fossi arrivato all'ultima danza?


Oh ma douce souffrance 
Pourquoi s'acharner tu recommence 
Je ne suis qu'un être sans importance 
Sans lui je suis un peu paro 
Je déambule seule dans le metro 
Une derniere danse 
Pour oublier ma peine immense 
Je veux m'enfuire que tout recommence 
Oh ma douce souffrance 

Je remue le ciel le jour, la nuit 
Je danse avec le vent la pluie 
Un peu d'amour un brin de miel 
Et je danse, danse, danse, danse, danse, danse 
Et dans le bruit, je cours et j'ai peur 
Est-ce mon tour? 
Vient la douleur... 
Dans tout paris, je m’abandonne 
Et je m'en vole, vole, vole, vole, vole 
Que d’espérance. 
Sur ce chemin en ton absence 
J'ai beau trimer, sans toi ma vie n'est qu'un decore qui brille, vide de sens 

Je remue le ciel le jour, la nuit 
Je danse avec le vent la pluie 
Un peu d'amour un brin de miel 
Et je danse, danse, danse, danse, danse, danse 
Et dans le bruit, je cours et j'ai peur 
Est-ce mon tour? 
Vient la douleur... 
Dans tout Paris, je m’abandonne 
Et je m'en vole, vole, vole, vole, vole 

Dans cette douce souffrance. 
Dont j'ai payé toutes les offenses 
Ecoute comme mon cœur est immense 
Je suis une enfant du monde 

Je remue le ciel le jour, la nuit 
Je danse avec le vent la pluie 
Un peu d'amour un brin de miel 
Et je danse, danse, danse, danse, danse, danse 
Et dans le bruit, je cours et j'ai peur 

Est-ce mon tour? 

Vient la douleur... 

Dans tout Paris, je m’abandonne 

Et je m'en vole, vole, vole, vole, vole.

Indila (Dernière Danse - Album: Mini World - Anno: 2014)